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BMW vince nell’ Endurance con una inedita forcella in carbonio

Elementi della forcella in fibra di carbonio non sono una novità in MotoGP, ma BMW ha deciso di sviluppare una forcella in carbonio anche se non corre in quel campionato e l’ha applicata alla M 1000 RR del BMW Motorrad Endurance Team, la sua squadra ufficiale che prende parte al mondiale di durata.
Forcella ultra leggera
Il lavoro è stato portato avanti in collaborazione con ZF (Zahnradfabrik), specialista di sospensioni e partner con cui la Casa di Monaco aveva già collaborato in passato. È nata così un’unità nella quale ognuna delle due “gambe” è costituita da un fodero esterno in fibra di carbonio, accoppiato a un tubo interno in materiale composito/fibra di carbonio; gli steli della forcella sono tradizionalmente in metallo e scorrono all’interno dei tubi in composito fibra di carbonio.
C’è il vantaggio della leggerezza naturalmente, ma l’impiego di questi materiali permette anche di modularne le caratteristiche di flessibilità che si riflettono in un diverso feeling trasferito dalla motocicletta al pilota.
"L'utilizzo di questo materiale e di questa tecnologia ci consente di spostare la soglia alla quale si verificano le vibrazioni del componente – ha spiegato il direttore di BMW Motorrad Motorsport, Mark Bongers –. Uno dei principali obiettivi durante lo sviluppo è stata la definizione dei carichi flettenti omogenei. Questo perché la risposta alle sollecitazioni conseguenti all’uso dell'acceleratore fosse estremamente precisa, anche sotto le sollecitazioni più estreme. E il feedback dei piloti ha confermato che l'obiettivo è stato raggiunto".
Lo ha confermato indirettamente anche la vittoria nella 24 Ore di Spa-Francorhamps, tanto che in BMW si stanno interrogando sull’opportunità di estendere l’uso della forcella in carbonio anche sulla M 1000 RR prodotta in serie. Ci sono tutti i presupposti ma saranno necessari nuovi test, perché bisognerà soddisfare gli standard di omologazione.
"Tutto deve anche essere sottoposto a sovraccarico, poiché la sicurezza è la priorità numero uno – ha sottolineato Henner Fröderking, ingegnere della ZF –. Questo mostra se i calcoli erano corretti. E poi anche le prestazioni del componente devono soddisfare le aspettative”.
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