BMW R69S “Thompson”: una moto che ricorda un’arma
Il nome si ispira a quello di un famoso mitragliatore da guerra. Il Thompson, secondo i customizzatori di ER Motorcycles, ha le stessa caratteristiche di questa special: compattezza, affidabilità ed ergonomia
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Fuoriserie
Un mix di pezzi e materiali
La mitragliatrice Thompson è una delle armi leggendarie degli anni Venti, che ha caratterizzato in particolare la Prima Guerra Mondiale e il periodo del proibizionismo in America. Era un’arma complicata, realizzata con parti in legno e metallo. La special che vi raccontiamo, realizzata dagli sloveni di ER Motorcycles, si ispira a questa mitragliatrice, tant’è che prende lo stesso nome. Il motivo, a detta dei customizzatori, è semplice: “i criminali sceglievano il Thompson per le sue doti di compattezza, affidabilità ed ergonomia: sono le stesse caratteristiche che troviamo anche su questa BMW R69S”. L’obiettivo era creare una moto che ricordasse la storia e l’artigianato, ma, come spesso accade sulle special, con qualche tratto moderno. I materiali che accostano il metallo e il classico blu BMW sono la pelle e il legno (la sella è ricavata da una lastra di teak). Per quanto riguarda la meccanica, questa BMW è stata costruita con un mix di ricambi d'epoca: il telaio è quello originale della R69S, ma il motore proviene da una R100. Il forcellone e le piastre di sterzo, invece, sono di una R80. Una R50/5, poi, ha fornito la ruota posteriore, mentre quella anteriore è una Borrani (entrambe da 18 pollici). Il faro anteriore è realizzato da Roland Sands Design; l’impianto elettrico e la strumentazione sono firmati Motogadget, RFID e Motoscope. Quasi tutto il resto è artigianale, a partire dai parafanghi fino alle bisacce, senza trascurare l’impianto di scarico con un silenziatore Spark MotoGP. I problemi sono arrivati sulla scena del set fotografico. Ecco, infatti, un simpatico aneddoto avvenuto in Italia. “Abbiamo scelto un tunnel buio in Italia, per l’atmosfera. Ma poi i carabinieri sono arrivati e ci hanno fermato chiedendoci cosa stessimo facendo. In più non avevamo con noi i documenti della moto. Per fortuna abbiamo spiegato la situazione, hanno iniziato a fare foto alla nostra special e si sono dimenticati di tutto. Non ci sono parole per descrivere quanto fossimo sollevati!”.
La mitragliatrice Thompson è una delle armi leggendarie degli anni Venti, che ha caratterizzato in particolare la Prima Guerra Mondiale e il periodo del proibizionismo in America. Era un’arma complicata, realizzata con parti in legno e metallo. La special che vi raccontiamo, realizzata dagli sloveni di ER Motorcycles, si ispira a questa mitragliatrice, tant’è che prende lo stesso nome. Il motivo, a detta dei customizzatori, è semplice: “i criminali sceglievano il Thompson per le sue doti di compattezza, affidabilità ed ergonomia: sono le stesse caratteristiche che troviamo anche su questa BMW R69S”. L’obiettivo era creare una moto che ricordasse la storia e l’artigianato, ma, come spesso accade sulle special, con qualche tratto moderno. I materiali che accostano il metallo e il classico blu BMW sono la pelle e il legno (la sella è ricavata da una lastra di teak). Per quanto riguarda la meccanica, questa BMW è stata costruita con un mix di ricambi d'epoca: il telaio è quello originale della R69S, ma il motore proviene da una R100. Il forcellone e le piastre di sterzo, invece, sono di una R80. Una R50/5, poi, ha fornito la ruota posteriore, mentre quella anteriore è una Borrani (entrambe da 18 pollici). Il faro anteriore è realizzato da Roland Sands Design; l’impianto elettrico e la strumentazione sono firmati Motogadget, RFID e Motoscope. Quasi tutto il resto è artigianale, a partire dai parafanghi fino alle bisacce, senza trascurare l’impianto di scarico con un silenziatore Spark MotoGP. I problemi sono arrivati sulla scena del set fotografico. Ecco, infatti, un simpatico aneddoto avvenuto in Italia. “Abbiamo scelto un tunnel buio in Italia, per l’atmosfera. Ma poi i carabinieri sono arrivati e ci hanno fermato chiedendoci cosa stessimo facendo. In più non avevamo con noi i documenti della moto. Per fortuna abbiamo spiegato la situazione, hanno iniziato a fare foto alla nostra special e si sono dimenticati di tutto. Non ci sono parole per descrivere quanto fossimo sollevati!”.
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