BMW brevetta il motore elettrico con i cilindri contrapposti
La BMW elettrica del futuro avrà ancora il boxer? Visto che quel termine identifica un motore a scoppio con i cilindri contrapposti è un evidente controsenso, ma era stata la stessa Casa bavarese a suggerirlo nel giugno 2019, quando aveva reso pubblica per la prima volta l’immagine della sua Vision DC Roadster.
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Spy
Il futuro green, senza abbandonare il boxer
Niente più dello schizzo di una moto dai tratti futuristici, che però prefigura in quale direzione vogliano muoversi i tedeschi, e la presenza dei due cilindri è evidente.
Arriva molto più di un indizio dalla richiesta di registrazione presentata il 2 giugno di quest’anno all’Ufficio Brevetti e Marchi degli Stati Uniti, dalla quale emerge come le due “protuberanze” trasversali potrebbero trovare una interpretazione totalmente diversa e venire impiegate come elementi di raffreddamento.
La dissipazione del calore è un problema molto serio nei veicoli elettrici perché le temperature delle batterie vanno su sia durante l’uso sia durante la ricarica, e aumentano ulteriormente quando si impiegano caricabatterie veloci. Dispositivi, questi ultimi, che con ogni probabilità verranno applicati sempre più diffusamente perché i tempi di ”rifornimento” sono uno dei grandi problemi della mobilità del futuro.
Dunque appaiono molte sensate le proposte di brevetto di BMW nelle quali i ”cilindri” sono in realtà elementi di raffreddamento esterni, con estese alettature che sfruttano l’aria della corsa per dissipare il calore trasmesso loro dagli elementi alloggiati all’interno: motore, batteria o unità di controllo. Nel riportare la notizia, il sito britannico www.rideapart.com aggiunge che potrebbero essere impiegati anche come scambiatori calore per alcuni elementi raffreddati a liquido. Sarebbe un bel modo per prendere due piccioni con una fava: da una parte il raffreddamento, dall’altra mantenere quei due cilindri contrapposti che per BMW sono un elemento distintivo.
Non è detto che tutto questo diventi realtà, né la Vision DC Roadster così com’è, né i suoi sistemi di raffreddamento. Ma a Monaco ci stanno ragionando seriamente.
Niente più dello schizzo di una moto dai tratti futuristici, che però prefigura in quale direzione vogliano muoversi i tedeschi, e la presenza dei due cilindri è evidente.
Arriva molto più di un indizio dalla richiesta di registrazione presentata il 2 giugno di quest’anno all’Ufficio Brevetti e Marchi degli Stati Uniti, dalla quale emerge come le due “protuberanze” trasversali potrebbero trovare una interpretazione totalmente diversa e venire impiegate come elementi di raffreddamento.
La dissipazione del calore è un problema molto serio nei veicoli elettrici perché le temperature delle batterie vanno su sia durante l’uso sia durante la ricarica, e aumentano ulteriormente quando si impiegano caricabatterie veloci. Dispositivi, questi ultimi, che con ogni probabilità verranno applicati sempre più diffusamente perché i tempi di ”rifornimento” sono uno dei grandi problemi della mobilità del futuro.
Dunque appaiono molte sensate le proposte di brevetto di BMW nelle quali i ”cilindri” sono in realtà elementi di raffreddamento esterni, con estese alettature che sfruttano l’aria della corsa per dissipare il calore trasmesso loro dagli elementi alloggiati all’interno: motore, batteria o unità di controllo. Nel riportare la notizia, il sito britannico www.rideapart.com aggiunge che potrebbero essere impiegati anche come scambiatori calore per alcuni elementi raffreddati a liquido. Sarebbe un bel modo per prendere due piccioni con una fava: da una parte il raffreddamento, dall’altra mantenere quei due cilindri contrapposti che per BMW sono un elemento distintivo.
Non è detto che tutto questo diventi realtà, né la Vision DC Roadster così com’è, né i suoi sistemi di raffreddamento. Ma a Monaco ci stanno ragionando seriamente.
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