Bitride, il bike sharing di Vodafone e Zehus
Nel 2018 debutterà il quarto servizio di bici in condivisione di Milano realizzato con bici a pedalata assistita della società meneghina e con tecnologia della multinazionale delle telecomunicazioni. Una proposta a flusso libero con “stalli virtuali” e sconti per i ciclisti più efficienti, ossia che consumano meno energia. La sperimentazione inizia a gennaio, il servizio tra marzo e aprile
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Green Planet
Tecnologia contro i furti
Da gennaio potrebbero diventare quattro i servizi di bike sharing di Milano. Al classico BikeMi e alle due proposte “cinesi” a flusso libero Mobike e Ofo si dovrebbe aggiungere Bitride, inizialmente con una piccola flotta sperimentale e dalla primavera con un’offerta di circa 300 biciclette che andrebbero ad aumentare nel corso dell’anno fino ad arrivare a quota 500. La nuova iniziativa di condivisione nasce dalla collaborazione tra Vodafone e Zehus, con la multinazionale delle telecomunicazioni a provvedere al sistema hardware e alla telematica di gestione e la società milanese a fornire le bici con il proprio kit elettrico, il Bike+, che concentra tutti gli elementi elettrici nel mozzo della ruota posteriore. Una combinazione che dovrebbe rendere il servizio unico nel suo genere. I cicli, infatti, sono pedalata assistita e hanno minime necessità di ricarica, merito del sistema di frenata rigenerativa che produce “corrente” anche mentre si pedala a velocità di crociera. Inoltre le e-bike di Bitride dovrebbero essere dotate di indicatori di direzione automatici per incrementare la sicurezza, pneumatici antiforatura, impianto luci, sellino regolabile ma non asportabile e viti e dadi anti ladro. La prevenzione contro i furti o atti di vandalismo dovrebbe essere anche il punto innovativo del sistema messo a punto da Vodafone, capace di rilevare ogni minimo spostamento grazie a un sistema di localizzazione GPS evoluto e a inviare un eventuale allarme ai gestori. Altra possibile evoluzione è una tecnologia in grado di rilevare le cadute e chiamare in automatico i soccorsi. Più classica è la gestione del nolo con l’app che consente di localizzare, prenotare e sbloccare il lucchetto con la lettura del codice QR sulla bici, nonché di avviare e concludere la condivisione ed effettuare il pagamento dallo smartphone. Il servizio è a flusso libero, ma dovrebbe avere degli “stalli virtuali” in posti sicuri dove si può lasciare l’e-bike con la promessa di avere uno sconto sulla tariffa, non ancora nota. Altre riduzioni sarebbero previste per i ciclisti più efficienti, ossia capaci di consumare poca energia e, quindi, di contenere gli interventi dell’assistenza per provvedere al “rifornimento” di energia.
Da gennaio potrebbero diventare quattro i servizi di bike sharing di Milano. Al classico BikeMi e alle due proposte “cinesi” a flusso libero Mobike e Ofo si dovrebbe aggiungere Bitride, inizialmente con una piccola flotta sperimentale e dalla primavera con un’offerta di circa 300 biciclette che andrebbero ad aumentare nel corso dell’anno fino ad arrivare a quota 500. La nuova iniziativa di condivisione nasce dalla collaborazione tra Vodafone e Zehus, con la multinazionale delle telecomunicazioni a provvedere al sistema hardware e alla telematica di gestione e la società milanese a fornire le bici con il proprio kit elettrico, il Bike+, che concentra tutti gli elementi elettrici nel mozzo della ruota posteriore. Una combinazione che dovrebbe rendere il servizio unico nel suo genere. I cicli, infatti, sono pedalata assistita e hanno minime necessità di ricarica, merito del sistema di frenata rigenerativa che produce “corrente” anche mentre si pedala a velocità di crociera. Inoltre le e-bike di Bitride dovrebbero essere dotate di indicatori di direzione automatici per incrementare la sicurezza, pneumatici antiforatura, impianto luci, sellino regolabile ma non asportabile e viti e dadi anti ladro. La prevenzione contro i furti o atti di vandalismo dovrebbe essere anche il punto innovativo del sistema messo a punto da Vodafone, capace di rilevare ogni minimo spostamento grazie a un sistema di localizzazione GPS evoluto e a inviare un eventuale allarme ai gestori. Altra possibile evoluzione è una tecnologia in grado di rilevare le cadute e chiamare in automatico i soccorsi. Più classica è la gestione del nolo con l’app che consente di localizzare, prenotare e sbloccare il lucchetto con la lettura del codice QR sulla bici, nonché di avviare e concludere la condivisione ed effettuare il pagamento dallo smartphone. Il servizio è a flusso libero, ma dovrebbe avere degli “stalli virtuali” in posti sicuri dove si può lasciare l’e-bike con la promessa di avere uno sconto sulla tariffa, non ancora nota. Altre riduzioni sarebbero previste per i ciclisti più efficienti, ossia capaci di consumare poca energia e, quindi, di contenere gli interventi dell’assistenza per provvedere al “rifornimento” di energia.
Foto e immagini
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