Biski, lo scooter anfibio
Venduto al prezzo di 45mila sterline, Biski arriva in Inghilterra dopo tre anni di studi e progetti. Una moto d’acqua nel vero senso della parola: premendo un pulsante sul manubrio, la trazione passa dalla ruota posteriore all’idrogetto, consentendo al pilota di planare sull’acqua ad una velocità di 37 nodi
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Stivali o pinne, tuta o muta?
Grazie a Biski, i londinesi stufi di destreggiarsi nel traffico della Capitale potranno d’ora in poi “deviare” e raggiungere l’ufficio direttamente dal Tamigi. Si fa ber dire, certo, ma non del tutto: frutto di un progetto cominciato nel 2015, Biski, lo scooter anfibio ad alte prestazioni, è disponibile in Inghilterra al prezzo di 45mila sterline. Il costo è importante, vero, ma le prestazioni e, soprattutto, le caratteristiche del mezzo lo sono altrettanto: 130 km orari su asfalto e 37 nodi (circa 70km/h) sull’acqua unite ad una buona maneggevolezza. Niente male. Il suo funzionamento è molto semplice (almeno per l’utente): premendo un pulsante posto sul manubrio, la trazione passa dalla ruota posteriore all’idrogetto, sviluppando tutti i 55 cv di cui il bicilindrico è stato dotato. Ciò che stupisce, garantiscono i progettisti, è la straordinaria maneggevolezza del mezzo che, nonostante i 240kg di peso - circa una trentina in più di un normale maxi scooter - si dimostra, grazie anche al manubrio ampio e al baricentro basso, piuttosto stabile. A infastidire nel traffico potrebbe tuttavia essere la stazza in termini di dimensioni, decisamente notevole e dovuta al largo scavo che permette il galleggiamento da fermo. Le prestazioni, non proprio sportive, migliorano, sembra, sull’acqua: l’idrogetto è potente e, in meno di 5 secondi, assicura un’ottima planata sulla superficie, liscia e non increspata da vento e onde. Il design è una cosa a parte: vero che i gusti sono gusti, ma altrettanto vero è che il Biski somiglia molto di più ad una moto d’acqua che ad uno scooter. Bello però il codone, decisamente più snello rispetto allo scudo frontale.
Per il momento, come accennato sopra, è in vendita solo in Inghilterra, anche se non è da escludere una possibile commercializzazione in Italia. E se così fosse? Insieme al casco potrebbe diventare obbligatorio anche il giubbotto di salvataggio…
Per il momento, come accennato sopra, è in vendita solo in Inghilterra, anche se non è da escludere una possibile commercializzazione in Italia. E se così fosse? Insieme al casco potrebbe diventare obbligatorio anche il giubbotto di salvataggio…
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