Benzina: taglio del prezzo da oggi
Il governo Draghi mette una pezza, temporanea, all’aumento dei prezzi di diesel e benzina. Per trenta giorni dall’entrata in vigore del Decreto (avvenuta oggi) si avrà un taglio di 25 centesimi sulle accise, riportando i prezzi del carburante al di sotto dei due euro
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Politica e trasporti
Taglio delle accise
La crescita record dei prezzi carburanti subisce da oggi un arresto temporaneo che dovrebbe riportare il costo di diesel e verde sotto i 2 euro al litro. Il Governo ha deciso di intervenire sulle accise, che verranno ridotte di 25 centesimi per 30 giorni dalla data di pubblicazione del decreto avvenuta oggi.
Alla riduzione delle accise andrà aggiunto il conseguente taglio dell’Iva applicata su quest’ultime, per un risparmio totale di circa 30 centesimi al litro. I fondi non arriveranno dalle casse statali, bensì da una maggiore tassazione delle aziende operanti nel settore: "I fondi di 4,4 miliardi di euro stanziati per questo decreto - ha spiegato Draghi - non sono finanziati dallo Stato ma dalle aziende del comparto energetico. Tassiamo con un prelievo straordinario parte dei profitti in eccesso che i produttori stanno facendo grazie all’aumento dei costi delle materie prime, e che redistribuiamo a imprese e famiglie”. La "soluzione" non sembra comunque trovare l'appoggio nè dei consumatori, consci della sua temporaneità, nè delle imprese che distribuiscono e stoccano i carburanti, con Assopetroli e Assoenergia che evidenziano in particolare la fortissima svalutazione rispetto al prezzo di carico che subiranno i carburanti già immagazzinati con la vecchia accisa.
Al decreto, la cui bozza è stata approvata nella serata di venerdì 18 marzo, si aggiunge comunque un secondo intervento volto a “mitigare” le difficoltà di cittadini e autotrasportatori. Per il settore dell'autotrasporto in particolare è in arrivo infatti un ulteriore pacchetto di misure che prevede più nel dettaglio lo stanziamento di 20 milioni di euro per ridurre il costo dei pedaggi autostradali, una clausola di adeguamento dei contratti in caso di rincari eccessivi e l'esonero dal versamento dei contributi Art (Autorità di regolazione dei trasporti). In particolare, verrà istituito il Fondo per il sostegno del settore dell'autotrasporto, per mitigare gli effetti economici derivanti dagli aumenti eccezionali dei prezzi dei carburanti con una dotazione di circa 500 milioni di euro per l'anno 2022.
Alla riduzione delle accise andrà aggiunto il conseguente taglio dell’Iva applicata su quest’ultime, per un risparmio totale di circa 30 centesimi al litro. I fondi non arriveranno dalle casse statali, bensì da una maggiore tassazione delle aziende operanti nel settore: "I fondi di 4,4 miliardi di euro stanziati per questo decreto - ha spiegato Draghi - non sono finanziati dallo Stato ma dalle aziende del comparto energetico. Tassiamo con un prelievo straordinario parte dei profitti in eccesso che i produttori stanno facendo grazie all’aumento dei costi delle materie prime, e che redistribuiamo a imprese e famiglie”. La "soluzione" non sembra comunque trovare l'appoggio nè dei consumatori, consci della sua temporaneità, nè delle imprese che distribuiscono e stoccano i carburanti, con Assopetroli e Assoenergia che evidenziano in particolare la fortissima svalutazione rispetto al prezzo di carico che subiranno i carburanti già immagazzinati con la vecchia accisa.
Al decreto, la cui bozza è stata approvata nella serata di venerdì 18 marzo, si aggiunge comunque un secondo intervento volto a “mitigare” le difficoltà di cittadini e autotrasportatori. Per il settore dell'autotrasporto in particolare è in arrivo infatti un ulteriore pacchetto di misure che prevede più nel dettaglio lo stanziamento di 20 milioni di euro per ridurre il costo dei pedaggi autostradali, una clausola di adeguamento dei contratti in caso di rincari eccessivi e l'esonero dal versamento dei contributi Art (Autorità di regolazione dei trasporti). In particolare, verrà istituito il Fondo per il sostegno del settore dell'autotrasporto, per mitigare gli effetti economici derivanti dagli aumenti eccezionali dei prezzi dei carburanti con una dotazione di circa 500 milioni di euro per l'anno 2022.
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