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Benzina ed autostrade: aumenti 2023

Il nuovo anno ha portato con sè aumenti sia al casello che al distributore. Le tariffe per tutte le tratte gestite da Autostrade per l’Italia (Aspi) sono salite del 2%, mentre il taglio delle accise (già ridotto) è stato eliminato. Fortunatamente però, non ci sarà nessun “adeguamento” per ciò che riguarda le multe stradali. Ecco cosa c’è da sapere

Aumenti…
Se è vero che il buongiorno si vede dal mattino, da un punto di vista strettamente economico - almeno per ciò che riguarda motociclisti e automobilisti - il 2023 non promette nulla di buono. Dai carburanti alle autostrade, il nuovo anno è infatti cominciato sotto l’insegna degli aumenti con la fine al taglio delle accise e le nuove tariffe per tutte le tratte gestite da Autostrade per l’Italia (Aspi). Andiamo con ordine.

Aumenti al casello
L’aumento è del 2% rispetto all’anno appena conclusosi ma, dal 1 luglio 2023, ne scatterà un altro dell’1,34%. Si tratta del primo aumento dal 2018, cioè da quando le tariffe Aspi erano state bloccate per via del crollo del ponte Morandi a Genova. Come accennato, i rincari riguarderanno tutte le tratte gestite da Autostrade per l’Italia (Aspi), corrispondenti a circa la metà di tutta la rete italiana.

Taglio delle accise
Prorogato un’infinità di volte, il cosiddetto taglio delle accise è venuto meno il 31 dicembre 2022, con il prezzo di verde e diesel cresciuto dal 1 gennaio di 18 centesimi.  Il taglio, lo ricordiamo, era stato introdotto nel marzo 2022 dal governo Draghi con un -30,5 centesimi sulle accise, ma poi ridotto dal governo Meloni a partire dal primo dicembre 2022 a circa 18 centesimi. Questo perché ai tempi di Draghi il prezzo della benzina era di circa 2 euro al litro, mentre a novembre 2022 si era abbassato a circa 1,6 euro al litro. In ogni caso, scondo le prime stime del Codacons gli italiani in auto spenderanno in media 9,15 euro in più per ogni pieno e circa 220 euro in più nell’anno.

Adeguamento mute scongiurato
Fortunatamente (almeno questo!) non ci sarà il cosiddetto “adeguamento all’inflazione” delle multe. Come accennato qualche giorno fa da Matteo Salvini, con l’approvazione della Legge di Bilancio 2023 in Senato sono stati abrogati infatti gli aumenti delle multe relative al Codice della Strada, che secondo le prime stime sarebbero dovute crescere di circa il 15%.

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