Belgio, dal 2028 stop palle immatricolazioni di nuovi scooter a benzina
Stop alle immatricolazioni di nuovi veicoli diesel e benzina. Il Belgio accelera ed annuncia come date chiave quelle del 2030 per i diesel e del 2035 per i benzina e i GPL. I primi ad andarsene saranno però gli scooter, la cui messa al bando (probabilmente a causa dello sviluppo elettrico) è stata decisa per il 2028
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Politica e trasporti
Addio scooter a benzina?
Che i motori diesel - seguiti a stretto giro da quelli benzina - fossero ormai destinati al definitivo pensionamento non è notizia di oggi. Da tempo ormai si discute sulla necessità di diminuire le emissioni inquinati riconducibili al trasporto, di far sempre più affidamento sull’elettrico e di interrompere (come già aveva annunciato Volkswagen per citarne una) la produzione di motori termici tradizionali. Numerose capitali - specialmente in Europa - hanno negli ultimi mesi promesso importanti pianti di decarbonizzazione attraverso la progressiva messa al bando dei motori inquinati a partire proprio dai diesel che, di qui ai prossimi 10 anni circa, verranno progressivamente vietati in in molti centri urbani. All’elenco si aggiunge oggi Bruxelless, intenzionata a vietare l’immatricolazione (e non la circolazione) di veicoli diesel entro il 2030 e benzina, GPL e metano entro il 2035. E fin qui, si potrebbe dire, nulla di nuovo, almeno se non fosse per la sezione dedicata alle due ruote. Per un motivo forse legato al più rapido sviluppo nel settore dell’elettrico, la tabella di marcia compilata dall’amministrazione belga sembrerebbe infatti penalizzare le due ruote “tradizionali” con una messa al bando “anticipata”. In particolare, sembra infatti che i primi a dire addio alle strade di Bruxelles saranno proprio i veicoli di categoria L1 e L2, cioè gli scooter, il cui divieto di nuove immatricolazioni scatterà già entro il 2028, cioè ancor prima delle auto diesel. Fanno eccezione le moto (categoria L3-L7), tollerate - come tutti i veicoli a benzina - fino al 2035. Anche in questo caso, per tentare di spiegare la decisone presa a Bruxelles, si potrebbe forse fare riferimento al “ritardo” - rispetto appunto agli scooter - con cui le moto elettriche arriveranno copiose nelle concessionarie.
E in Italia? I piani nostrani sono ben più “morbidi” ed incerti, ma una cosa va comunque notata: poichè il Belgio è tra i nove paesi Ue ad aver chiesto alla Commissione di indicare una data per la fine della immatricolazione di veicoli a benzina o diesel ed essendo Bruxelles la capitale de facto dell’Unione, è inevitabile che simili decisioni vadano ad influire con forza sulle direttive valide per l’intero continente.
Che i motori diesel - seguiti a stretto giro da quelli benzina - fossero ormai destinati al definitivo pensionamento non è notizia di oggi. Da tempo ormai si discute sulla necessità di diminuire le emissioni inquinati riconducibili al trasporto, di far sempre più affidamento sull’elettrico e di interrompere (come già aveva annunciato Volkswagen per citarne una) la produzione di motori termici tradizionali. Numerose capitali - specialmente in Europa - hanno negli ultimi mesi promesso importanti pianti di decarbonizzazione attraverso la progressiva messa al bando dei motori inquinati a partire proprio dai diesel che, di qui ai prossimi 10 anni circa, verranno progressivamente vietati in in molti centri urbani. All’elenco si aggiunge oggi Bruxelless, intenzionata a vietare l’immatricolazione (e non la circolazione) di veicoli diesel entro il 2030 e benzina, GPL e metano entro il 2035. E fin qui, si potrebbe dire, nulla di nuovo, almeno se non fosse per la sezione dedicata alle due ruote. Per un motivo forse legato al più rapido sviluppo nel settore dell’elettrico, la tabella di marcia compilata dall’amministrazione belga sembrerebbe infatti penalizzare le due ruote “tradizionali” con una messa al bando “anticipata”. In particolare, sembra infatti che i primi a dire addio alle strade di Bruxelles saranno proprio i veicoli di categoria L1 e L2, cioè gli scooter, il cui divieto di nuove immatricolazioni scatterà già entro il 2028, cioè ancor prima delle auto diesel. Fanno eccezione le moto (categoria L3-L7), tollerate - come tutti i veicoli a benzina - fino al 2035. Anche in questo caso, per tentare di spiegare la decisone presa a Bruxelles, si potrebbe forse fare riferimento al “ritardo” - rispetto appunto agli scooter - con cui le moto elettriche arriveranno copiose nelle concessionarie.
E in Italia? I piani nostrani sono ben più “morbidi” ed incerti, ma una cosa va comunque notata: poichè il Belgio è tra i nove paesi Ue ad aver chiesto alla Commissione di indicare una data per la fine della immatricolazione di veicoli a benzina o diesel ed essendo Bruxelles la capitale de facto dell’Unione, è inevitabile che simili decisioni vadano ad influire con forza sulle direttive valide per l’intero continente.
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