Be Unique 2.22: la Ducati Hypermotard 796 veste alluminio e mogano
I preparatori dell’officina Be Unique 2.22 hanno messo le mani su una Ducati Hypermotard, creando un mezzo tutto saldature a vista e pannelli in mogano, ispirato alle auto da corsa anni 50
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Fuoriserie
Tutta fatta a mano
Si chiama Hector la special su base Ducati Hypermotard 796 creata dall'officina Be Unique 2.22, un team di cinque appassionati di moto, con sede nella piccola città di Magden, a circa un'ora di auto da Zurigo. Ne fanno parte il meccanico Adrian Frommherz, che lavora sulle moto da quando aveva cinque anni, l'esperto di metalli Reto Berger, il costruttore di barche Jan Lüscher, l'artigiano specializzato nella lavorazione del cuoio Andy Mackay, e il fotografo Markus. La Hector è un lavoro sviluppato per essere esposto alla Tresor Contemporary Craft, una fiera che si svolge a Basilea, nata per promuovere tecniche artigianali e design tradizionale, proiettandoli però nel XXI secolo. Ciò spiega l'aspetto “asciutto” di questa Hypermotard, così come le numerose saldature a vista. “Abbiamo deliberatamente mantenuto una finitura martellata e le tracce degli strumenti di lavorazione del metallo”, dice il fotografo Markus, “questa moto è stata progettata senza un computer. Siamo stati ispirati da vecchie macchine da corsa, aerei e barche. La moto ricorda un tempo in cui il motorsport era un sinonimo di coraggio e pericolosità”. La carena è composta da ciò che Markus chiama “rivestimenti innovativi”, con una chiara ricerca aerodinamica, è in alluminio e si compone di tre parti. L’esperto di metalli del team, Reto Berger, si è occupato di questa parte del lavoro, modificando leggermente il telaio per accogliere il nuovo vestito.
Sulla Be Unique tutto è fatto a mano, seguendo le procedure di 50 anni fa, per questo troviamo eleganti pannelli in legno di mogano, realizzati da Jan Lüscher e rifiniti con vernice nautica e sella minimale, opera di Andy Mackay normalmente impegnato nell'allestimenti di aerei di lusso e restauro di automobili classiche. Dal punto di vista meccanico, invece, la Hypermotard è rimasta quella standard; si segnala solo uno scarico nascosto sotto il motore, all'interno di un tubo in legno che corre quasi per tutta la lunghezza della moto.
Si chiama Hector la special su base Ducati Hypermotard 796 creata dall'officina Be Unique 2.22, un team di cinque appassionati di moto, con sede nella piccola città di Magden, a circa un'ora di auto da Zurigo. Ne fanno parte il meccanico Adrian Frommherz, che lavora sulle moto da quando aveva cinque anni, l'esperto di metalli Reto Berger, il costruttore di barche Jan Lüscher, l'artigiano specializzato nella lavorazione del cuoio Andy Mackay, e il fotografo Markus. La Hector è un lavoro sviluppato per essere esposto alla Tresor Contemporary Craft, una fiera che si svolge a Basilea, nata per promuovere tecniche artigianali e design tradizionale, proiettandoli però nel XXI secolo. Ciò spiega l'aspetto “asciutto” di questa Hypermotard, così come le numerose saldature a vista. “Abbiamo deliberatamente mantenuto una finitura martellata e le tracce degli strumenti di lavorazione del metallo”, dice il fotografo Markus, “questa moto è stata progettata senza un computer. Siamo stati ispirati da vecchie macchine da corsa, aerei e barche. La moto ricorda un tempo in cui il motorsport era un sinonimo di coraggio e pericolosità”. La carena è composta da ciò che Markus chiama “rivestimenti innovativi”, con una chiara ricerca aerodinamica, è in alluminio e si compone di tre parti. L’esperto di metalli del team, Reto Berger, si è occupato di questa parte del lavoro, modificando leggermente il telaio per accogliere il nuovo vestito.
Sulla Be Unique tutto è fatto a mano, seguendo le procedure di 50 anni fa, per questo troviamo eleganti pannelli in legno di mogano, realizzati da Jan Lüscher e rifiniti con vernice nautica e sella minimale, opera di Andy Mackay normalmente impegnato nell'allestimenti di aerei di lusso e restauro di automobili classiche. Dal punto di vista meccanico, invece, la Hypermotard è rimasta quella standard; si segnala solo uno scarico nascosto sotto il motore, all'interno di un tubo in legno che corre quasi per tutta la lunghezza della moto.
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