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Autovelox, stop ai ricorsi con il decreto omologazione

Dal tavolo tecnico è emerso uno schema di decreto che, dopo anni di attesa, dovrebbe fornire criteri chiari e univoci sui requisiti tecnici di omologazione degli autovelox. Addio ai ricorsi?

Autovelox omologati

Approvati ma non omologati, omologati ma non debitamente tarati o monitorati. Per essere valid le multe per eccesso di velocità devono essere emesse da dispositivi in regola, sotto tutti i punti di vista. Per scongiurare la valanga di ricorsi, il Ministero si è mosso per mettere a punto un decreto di omologazione delle apparecchiature da inviare nei prossimi giorni al ministero delle Imprese e del Made in Italy. Ad annunciarlo è stato il sottosegretario alle Infrastrutture e ai Trasporti, Tullio Ferrante, durante un’interrogazione in commissione Trasporti alla Camera dei deputati circa la chiusura del tavolo tecnico insediato il 25 novembre dello scorso anno. Alla discussione hanno preso parte i rappresentanti dei ministeri delle Infrastrutture, dell’Interno e delle Imprese in Italy e dell’Anci, l’associazione dei comuni. Vediamo cosa è emerso. 

Il decreto di omologazione

Ferrante ha spiegato infatti che “il tavolo ha predisposto uno schema di decreto che cerca di fornire criteri chiari e univoci sui requisiti tecnici di omologazione che gli autovelox devono soddisfare, volti a garantire la massima affidabilità e precisione delle misurazioni effettuate”. In base a quanto emerso dal tavolo, Ferrante, ha anche dichiarato che i dispositivi approvati dal 2017 in poi "risultano coerenti con i requisiti di omologazione individuati dallo schema di decreto”. Come accennato, l’intento è stato quello di “ridurre errori di rilevazione e disallineamenti tra un dispositivo e l’altro, in continuità con quanto già previsto dal decreto del MIT n. 282 del 2017”. Il decreto, che come accennato sopra verrà inviato al Ministero del Made in Italy già nei prossimi giorni, prevede anche la possibilità di condurre ispezioni da parte di organismi autorizzati al fine di rendere quanto più possibile rispondente la conformità del singolo dispositivo prodotto al prototipo omologato. Inoltre, ha specificato il sottosegretario, è stato definito anche il regime transitorio che “ovviamente dovrà garantire su tutti i dispositivi utilizzati dagli enti proprietari delle strade gli stessi livelli di affidabilità e precisione richiesti ai fini dell’omologazione”. 

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