Multe autovelox: occhio al decreto prefettizio e all'omologazione
Quando si riceve una multa rilevata con autovelox, conviene sempre controllare se ci sono i riferimenti del decreto prefettizio, perché in caso contrario sarà annullabile. Date un occhio anche all’omologazione: se non c’è, l’infrazione deve essere contestata subito, altrimenti la multa inviata a casa è nulla
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Da controllare bene
Il decreto prefettizio è il provvedimento con cui il quale il Prefetto individua la strada su cui possono essere rilevate infrazioni attraverso autovelox che funzionano in automatico e, quindi, "inviano" i verbali delle multe direttamente al domicilio del proprietario del veicolo pizzicato oltre i limiti. Vale la pena di saperlo, perché i relativi estremi (numero e data), se non indicati sulla multa, la rendono nulla. In particolare non tutte le strade consentono agli organi di polizia di utilizzare i dispositivi finalizzati al rilevamento a distanza delle violazioni, come l’autovelox: è infatti il decreto prefettizio a fornire indicazioni in proposito. Per la VI sezione civile della Corte di Cassazione (sentenza n. 26441 del 2016), la multa elevata a seguito di accertamento tramite autovelox per eccesso di velocità (art. 142 c.d.s.) su strada extra-urbana, va annullata nel caso in cui non vengano riportati gli estremi del decreto prefettizio. Sempre in tema di contestazione differita, va inoltre ricordato che nelle ipotesi in cui il dispositivo che rileva l’infrazione stradale risulti dotato di “omologazione”, oppure approvato per il funzionamento in modo completamente automatico, non è necessaria la presenza sul posto dell’organo di polizia. Viceversa, l’omologazione o l’approvazione non sono necessari se il dispositivo è utilizzato come strumento di “ausilio” all’organo accertatore presente in strada: in quest’ultimo caso la polizia deve però procedere alla contestazione immediata dell’infrazione stradale a carico del trasgressore e non può inviare la multa a casa.
Il decreto prefettizio è il provvedimento con cui il quale il Prefetto individua la strada su cui possono essere rilevate infrazioni attraverso autovelox che funzionano in automatico e, quindi, "inviano" i verbali delle multe direttamente al domicilio del proprietario del veicolo pizzicato oltre i limiti. Vale la pena di saperlo, perché i relativi estremi (numero e data), se non indicati sulla multa, la rendono nulla. In particolare non tutte le strade consentono agli organi di polizia di utilizzare i dispositivi finalizzati al rilevamento a distanza delle violazioni, come l’autovelox: è infatti il decreto prefettizio a fornire indicazioni in proposito. Per la VI sezione civile della Corte di Cassazione (sentenza n. 26441 del 2016), la multa elevata a seguito di accertamento tramite autovelox per eccesso di velocità (art. 142 c.d.s.) su strada extra-urbana, va annullata nel caso in cui non vengano riportati gli estremi del decreto prefettizio. Sempre in tema di contestazione differita, va inoltre ricordato che nelle ipotesi in cui il dispositivo che rileva l’infrazione stradale risulti dotato di “omologazione”, oppure approvato per il funzionamento in modo completamente automatico, non è necessaria la presenza sul posto dell’organo di polizia. Viceversa, l’omologazione o l’approvazione non sono necessari se il dispositivo è utilizzato come strumento di “ausilio” all’organo accertatore presente in strada: in quest’ultimo caso la polizia deve però procedere alla contestazione immediata dell’infrazione stradale a carico del trasgressore e non può inviare la multa a casa.
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