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Autovelox, multe in ritardo: Altroconsumo deposita la class action contro Comune Milano

Continua il braccio di ferro tra il Comune di Milano e i suoi cittadini: a nulla è servita la nota diffusa dal Viminale con la quale si chiariva la data di partenza di quei famosi 90 giorni per la notifica delle multe rilevate con sistemi automatici. A febbraio,  senza ottener alcun risultato, Altroconsumo diffidava il Comune, chiedendo l’immediata interruzione dell’invio di verbali illegittimi. L’Associazione dunque è passata al piano B, depositando ieri l’atto di notifica della class action contro il Comune. A questo punto se ne occuperà il giudice
A mali estremi...
Anche in questo caso, la legge parla chiaro: le multe rilevate con sistemi automatici devono essere notificate entro 90 giorni a partire dalla data di infrazione e non da quella di visione dei fotogrammi da parte degli agenti di Polizia. A confermarlo lo stesso Viminale, che nel novembre 2014 con una nota chiariva: “Si riscontra la nota di codesta Prefettura con la quale è stata evidenziata la prassi, adottata dal Comune di Milano, di far decorrere i novanta giorni non dalla data di commissione degli stessi, bensì da quella in cui gli operatori visionano i fotogrammi e associano i dati della targa a quelli del proprietario del veicolo. Al riguardo, ferma restando la competenza esclusiva dell’Organo territoriale in merito alla decisione dei ricorsi, si rappresenta che le perplessità manifestate da codesto Ufficio appaiono condivisibili. Infatti, già a far tempo dalla sentenza n.198 del 10 giugno 1996, depositata il successivo 17 giugno, la Corte Costituzionale ha dichiarato l’illegittimità del 1° comma dell’articolo 201 del codice della strada, nella formulazione all’epoca vigente, nella parte in cui non fa decorrere il termine per la notificazione 'comunque dalla data in cui la pubblica amministrazione è posta in grado di provvedere alla loro (dei trasgressori o degli obbligati in solido) identificazione'. Appare pertanto indubbio che le ragioni che possono legittimare gli enti cui appartengono gli organi accertatori a superare tali limiti non possono che dipendere da fattori esterni e non da prassi organizzative interne”.
Benché il Comune di Milano avesse controbattuto alla nota del Viminale sottolineando l’elevato numero di multe da controllare, ci si aspettava una vera e propria pioggia di ricorsi. Così è stato, ma ciò nonostante la situazione pare non essere cambiata: da ottobre 2014 a oggi infatti, oltre 12mila automobilisti hanno contattato Altroconsumo, segnalando multe notificate dopo 90 giorni dalla data dell’infrazione, quindi illegittime. Con una diffida risalente al febbraio 2015, Altroconsumo aveva chiesto al Comune di Milano di interrompere immediatamente l'invio di verbali fuori tempo, senza però di fatto ottenere alcun risultato. Per questo motivo, l’Associazione dei Consumatori ha scelto di depositare l’atto di notifica della class action (un'azione legale collettiva) contro il Comune finalizzata a correggere il comportamento illegittimo: se la violazione, l’omissione o l’inadempimento da parte della pubblica amministrazione fossero accertati dal giudice, la PA sarà costretta a rimediare rivedendo il proprio operato in un tempo congruo.

Ecco in sintesi le 6 richieste formali di Altroconsumo attraverso l’atto di citazione della class action:

1 Immediata cessazione della notifica di verbali di accertamento di sanzioni amministrative oltre i 90 giorni dall’infrazione, perché tale notifica costringe il cittadino a dover presentare ricorso al Prefetto o al Giudice di Pace, nonostante la Polizia locale e il Comune siano pienamente a conoscenza del superamento del termine;

2 Annullamento in autotutela di tutti i verbali di accertamento di infrazione del Codice della  strada notificati oltre i 90 giorni dall’infrazione;

3 Immediata modifica del testo contenuto nei verbali di accertamento, con la precisa indicazione che il termine di 90 giorni decorre dalla data dell’infrazione e non da quella di visione dei fotogrammi da parte degli Agenti;

4 Attuazione di una procedura per la restituzione delle somme incassate illegittimamente a fronte di verbali notificati tardivamente in violazione dell’art. 201, Cod. strada;

5 Annullamento e/o immediata sospensiva, in ogni caso, di qualsivoglia procedura esecutiva e/o di riscossione coattiva basata su verbali illegittimi notificati tardivamente, con l’impegno di non domandare, anche tramite Equitalia, le somme non versate;

6 Annullamento e/o l’immediata sospensione delle procedure di emissione dei verbali di cui all’art. 126-bis, Cod. strada, per non aver i presunti trasgressori comunicato i dati del soggetto che si trovava alla guida.
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