Autovelox Milano: migliaia di multe annullate, ecco perché
Sembra che i Giudici di Pace del capoluogo lombardo stiano annullando migliaia di multe rilevate dagli autovelox disseminati ormai in tutta città. Motivo: i verbali non sarebbero stati notificati entro i 90 giorni previsti dalla legge. Il sindacato della polizia locale sottolinea che anche la segnaletica sarebbe "inappropriata"
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Politica e trasporti
La legge è poco chiara
Il Comune di Milano quest'anno ha aumentato di parecchio il numero delle postazioni di autovelox fissi sul suo territorio e ha in programma di installarne ancora altre. I risultati si sono visti subito, le multe hanno iniziato ad arrivare agli automobilisti... e a rimpinguare le casse comunali: quasi 5mila trasgressori fotografati al giorno (cioè quasi 300.000 verbali in più in un anno) e un calo di incidenti stradali mortali che si attribuisce, almeno in parte, alle nuove postazioni. Il gran numero di verbali ha però mandato in crisi gli uffici preposti, che hanno dovuto raddoppiare il personale impegnato e aumentare il numero di ore di straordinari. I tempi però si sono inevitabilmente allungati e così è nato un nuovo problema: pare siano sempre più numerose le multe annullate con ricorso al Giudice di Pace perché la notifica è avvenuta dopo i 90 giorni previsti dalla legge. La questione non è nuova e si presta a differenti interpretazioni: infatti la legge 120 del 2010 ha accorciato a 90 giorni il termine della notifica in luogo dei precedenti 150 giorni, ma non viene specificato con precisione da quando bisogna iniziare a calcolare i tempi. Secondo il Comune i 90 giorni iniziano a scorrere quando il personale "sbobina" i materiali prodotti dagli autovelox e prende nota delle infrazioni, secondo gli uffici del Giudice di Pace di Milano e quelli della prefettura (nonché tutte le associazioni dei consumatori) il periodo parte dal momento in cui la strumentazione ha rilevato l'infrazione. Una differenza che può "valere" anche parecchi giorni, mandando così in fumo tanto lavoro delle "terribili macchinette", come in Comune hanno potuto constatare. D'altra parte, sottolineano al Codacons, la giurisprudenza che fa iniziare il conteggio dei termini da quando la infrazione è stata rilevata ormai è quella prevalente. "La verità - secondo Daniele Vincini (SULMP - Sindacato Unitario Lavoratori Polizia Municipale) - è che il sistema andava rodato meglio. Se è vero che gli accertamenti non sono a norma di legge, nonostante le spese per farli, per il Comune è un danno e una beffa. E poi anche la segnaletica è inappropriata, così diventano trappole per fare cassa". E se lo dicono gli agenti della Polizia Locale...
Il Comune di Milano quest'anno ha aumentato di parecchio il numero delle postazioni di autovelox fissi sul suo territorio e ha in programma di installarne ancora altre. I risultati si sono visti subito, le multe hanno iniziato ad arrivare agli automobilisti... e a rimpinguare le casse comunali: quasi 5mila trasgressori fotografati al giorno (cioè quasi 300.000 verbali in più in un anno) e un calo di incidenti stradali mortali che si attribuisce, almeno in parte, alle nuove postazioni. Il gran numero di verbali ha però mandato in crisi gli uffici preposti, che hanno dovuto raddoppiare il personale impegnato e aumentare il numero di ore di straordinari. I tempi però si sono inevitabilmente allungati e così è nato un nuovo problema: pare siano sempre più numerose le multe annullate con ricorso al Giudice di Pace perché la notifica è avvenuta dopo i 90 giorni previsti dalla legge. La questione non è nuova e si presta a differenti interpretazioni: infatti la legge 120 del 2010 ha accorciato a 90 giorni il termine della notifica in luogo dei precedenti 150 giorni, ma non viene specificato con precisione da quando bisogna iniziare a calcolare i tempi. Secondo il Comune i 90 giorni iniziano a scorrere quando il personale "sbobina" i materiali prodotti dagli autovelox e prende nota delle infrazioni, secondo gli uffici del Giudice di Pace di Milano e quelli della prefettura (nonché tutte le associazioni dei consumatori) il periodo parte dal momento in cui la strumentazione ha rilevato l'infrazione. Una differenza che può "valere" anche parecchi giorni, mandando così in fumo tanto lavoro delle "terribili macchinette", come in Comune hanno potuto constatare. D'altra parte, sottolineano al Codacons, la giurisprudenza che fa iniziare il conteggio dei termini da quando la infrazione è stata rilevata ormai è quella prevalente. "La verità - secondo Daniele Vincini (SULMP - Sindacato Unitario Lavoratori Polizia Municipale) - è che il sistema andava rodato meglio. Se è vero che gli accertamenti non sono a norma di legge, nonostante le spese per farli, per il Comune è un danno e una beffa. E poi anche la segnaletica è inappropriata, così diventano trappole per fare cassa". E se lo dicono gli agenti della Polizia Locale...
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