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Auto a guida autonoma: armi nelle mani dei terroristi?

Lo sviluppo delle auto a guida autonoma sta accelerando e porterà numerosi e innegabili vantaggi. Ci sono però anche dei problemi, ultimo quello lanciato da Qi Lu, direttore del progetto di self driving di Baidu, il google cinese: hacker potrebbero impossessarsi delle vetture e dirottarle per compiere atti terroristici
Guida autonoma, i rischi
Quella delle auto a guida autonoma è ormai una realtà concreta: Google non è più l’unica azienda ad essersi gettata a capofitto nella ricerca e nel mercato, rendendo lo scenario di questa nuova mobilità sempre più vicino ed allettante. I lati positivi sono numerosi e comprendono, in primis, maggior sicurezza sulle strade grazie alla possibilità di limitare drasticamente gli incidenti dovuti alla distrazione del conducente. Certo, ci sono anche i lati negativi, quali, al momento, la scarsa affidabilità dei sistemi di guida in caso di pioggia o neve e la difficile “integrazione” tra le automobili e le motociclette, i cui rapidi e “disordinati” spostamenti nel traffico hanno già causato parecchi problemi a progettisti ed ingegneri (ne parlavamo qui).
Un scenario più grave e problematico è però quello dipinto da esperti cinesi: il rischio è che le auto a guida autonoma possano essere utilizzate per compiere atti criminali o attentati terroristici. Gli hacker potrebbero infatti “impossessarsi” della vettura, dirottandola a loro piacimento. Il primo pensiero va subito alla questione terrorismo: l’allarme è stato lanciato dal gigante dell’high tech cinese, Baidu, secondo il quale il rischio che le auto robot vengano usate per compiere attentati spingerà inevitabilmente i governi a introdurre regole stringenti e molto severe. “Un oggetto che si muove da solo è per definizione un’arma” ha detto al CES di Las Vegas Qi Lu, direttore a capo del progetto di self driving di Baidu (il motore di ricerca cinese), il cui monito, diffuso dal Financial Times, ha già fatto il giro del mondo. D’altra parte, tra i problemi legati alla guida autonoma, una buona fetta riguarda proprio l’ancora complessa e poco chiara materia legislativa: i governi sono attualmente impegnati nella definizione di un nuovo codice ma, per fronteggiare il problema evidenziato dai cinesi, si potrebbe anche arrivare al divieto di auto robot, se gestite da operatori stranieri.
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