Auto bloccata a distanza a chi non paga le rate negli Usa
Succede negli Usa, dove 2milioni di veicoli sono stati muniti di un apparecchio in grado di attivarsi a distanza e spegnere l’auto nel caso il proprietario sia in ritardo con il pagamento delle rate. Un sistema che ha sollevato critiche di liceità e violazione della privacy
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Industria e finanza
Il Grande Fratello di chi acquista a rate
In un periodo difficile come l’attuale, cresce il numero di persone che non riesce a far fronte alle rate relative agli acquisti effettuati in tempi di vacche grasse. Succede anche per chi ha acquistato un’auto di essere in ritardo con i pagamenti: negli Usa, l’impiegato della finanziaria può fermare quell’auto semplicemente con un click del mouse. A patto che il veicolo sia uno dei 2 milioni su cui è stato montato l’apparecchio creato per chi ha acquistato l’auto con un prestito sub-prime, lo stesso strumento finanziario che, applicato al mercato immobiliare con i mutui, ha portato alla grossa bolla speculativa all’origine dell’attuale crisi. Infatti, i prestiti sub-prime sono erogati a persone “a rischio”, in condizioni finanziarie non rosee, e hanno un elevato tasso d’interesse; oggi rappresentano circa il 25% di tutti i prestiti sulle vetture (145 miliardi di dollari nel primo trimestre 2014). È evidente dunque che il blocco dell’auto non sia una situazione così infrequente. Questa situazione, però, sta sollevando più di una critica. Per esempio, una donna di Las Vegas, Mary Bolender, è rimasta bloccata con la sua auto mentre portava la figlia di 10 anni in ospedale per un’emergenza; è ripartita solo dopo aver saldato il debito di 389 dollari. E se fosse successo qualcosa alla bambina, chi sarebbe stato responsabile? Altro problema è la violazione della privacy visto che l’apparecchio consente di seguire gli spostamenti dell’auto. Il rischio è di avere un Grande Fratello che segue gli spostamenti di una notevole fetta della popolazione.
In un periodo difficile come l’attuale, cresce il numero di persone che non riesce a far fronte alle rate relative agli acquisti effettuati in tempi di vacche grasse. Succede anche per chi ha acquistato un’auto di essere in ritardo con i pagamenti: negli Usa, l’impiegato della finanziaria può fermare quell’auto semplicemente con un click del mouse. A patto che il veicolo sia uno dei 2 milioni su cui è stato montato l’apparecchio creato per chi ha acquistato l’auto con un prestito sub-prime, lo stesso strumento finanziario che, applicato al mercato immobiliare con i mutui, ha portato alla grossa bolla speculativa all’origine dell’attuale crisi. Infatti, i prestiti sub-prime sono erogati a persone “a rischio”, in condizioni finanziarie non rosee, e hanno un elevato tasso d’interesse; oggi rappresentano circa il 25% di tutti i prestiti sulle vetture (145 miliardi di dollari nel primo trimestre 2014). È evidente dunque che il blocco dell’auto non sia una situazione così infrequente. Questa situazione, però, sta sollevando più di una critica. Per esempio, una donna di Las Vegas, Mary Bolender, è rimasta bloccata con la sua auto mentre portava la figlia di 10 anni in ospedale per un’emergenza; è ripartita solo dopo aver saldato il debito di 389 dollari. E se fosse successo qualcosa alla bambina, chi sarebbe stato responsabile? Altro problema è la violazione della privacy visto che l’apparecchio consente di seguire gli spostamenti dell’auto. Il rischio è di avere un Grande Fratello che segue gli spostamenti di una notevole fetta della popolazione.
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