Arc Vehicle apre agli investitori: per il 2020 arriva lo stabilimento produttivo in Galles
Arc Vehicle, brand specializzato in mobilità elettrica, fa le cose in grande, puntando all’apertura di uno stabilimento produttivo in Galles e all’ampliamento dei suoi piani di business. Per farlo, il fondatore Mark Truman ha scelto di “aprire” agli investitori privati, parlando inoltre di un accordo pluriennale stretto con i principali finanziatori di Jaguar Land Rover
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Green Planet
Il business di Arc
L'investimento fa parte di un raccolta fondi comprendente l'accordo pluriennale raggiunto con i principali finanziatori di Jaguar Land Rover.
"La comunità motociclistica ha avuto un’importanza enorme nella mia vita e ho sempre desiderato dare qualcosa in cambio - ha spiegato a MCN il fondatore di Arc Vehicle Mark Truman. - Ispirato dalla squadra di calcio del Barcellona, di proprietà dei tifosi, mi è sembrato giusto aprire Arc a questa community, dando loro la possibilità di investire in ciò che stiamo facendo. È la nostra visione per migliorare e proteggere le gioie di andare in moto”.
Fondata poco più di un anno fa, Arc Vehicle ha anche confermato una serie di nuovi piani di business, tra cui un nuovo stabilimento di produzione proprio di fronte ad Aston Martin, in Galles: con una superficie di 65.000 piedi quadrati, lo stabilimento darà il via alla produzione in serie entro il 2020, ospitando anche una club house, una pista di prova e una pista per elicotteri.
L’azienda ha poi rivelato alcuni degli ultimi passi intrapresi verso la produzione della Vector, “regina” delle elettriche esposte lo scorso novembre a EICMA. Da allora, la moto sarebbe stata ulteriormente migliorata, spogliata di numerosi “componenti in eccesso”, e resa più stabile e maneggevole grazie al centro di gravità più basso e alla massa complessiva ridotta. Proposta ad un prezzo di 90.000 sterline, la Vector vista ad EICMA è spinta da un motore da 103 kW di potenza e 397 Nm di coppia, ha una velocità massima limitata a 200 km/h e un’accelerazione da 0 a 96 km/h inferiore a 3,1”. Addirittura 6 modalità disponibili, cioè Road, Rain, Sport, Euphoric ed Eco, con un’autonomia massima per quest’ultima vicina ai 436 km. D’eccellenza sono pure il telaio in monoscocca di carbonio, materiale impiegato anche per i forcelloni e i cerchi BST Black Diamond 5, e la componentistica, con ammortizzatori Öhlins progettati su misura, pneumatici Pirelli Diablo Rosso Corsa II da 17” e impianto frenante con ABS Continental e dischi Brembo da 320 e 240 mm con pinza anteriore posizionata in basso. L’attrattiva maggiore della Vector, tuttavia, sarebbe però la tecnologia basata sulla Human Machine Interface (HMI) che prevede l’interazione tra la moto, il casco - sviluppato con la Hedon e dotato di head-up display che riporta le informazioni sul viaggio e la navigazione senza distogliere lo sguardo dalla strada - e giubbotto - firmato Knox e dotato di sensori tattili per “comunicare” con il biker - senza i quali la moto non si avvia.
L'investimento fa parte di un raccolta fondi comprendente l'accordo pluriennale raggiunto con i principali finanziatori di Jaguar Land Rover.
"La comunità motociclistica ha avuto un’importanza enorme nella mia vita e ho sempre desiderato dare qualcosa in cambio - ha spiegato a MCN il fondatore di Arc Vehicle Mark Truman. - Ispirato dalla squadra di calcio del Barcellona, di proprietà dei tifosi, mi è sembrato giusto aprire Arc a questa community, dando loro la possibilità di investire in ciò che stiamo facendo. È la nostra visione per migliorare e proteggere le gioie di andare in moto”.
Fondata poco più di un anno fa, Arc Vehicle ha anche confermato una serie di nuovi piani di business, tra cui un nuovo stabilimento di produzione proprio di fronte ad Aston Martin, in Galles: con una superficie di 65.000 piedi quadrati, lo stabilimento darà il via alla produzione in serie entro il 2020, ospitando anche una club house, una pista di prova e una pista per elicotteri.
L’azienda ha poi rivelato alcuni degli ultimi passi intrapresi verso la produzione della Vector, “regina” delle elettriche esposte lo scorso novembre a EICMA. Da allora, la moto sarebbe stata ulteriormente migliorata, spogliata di numerosi “componenti in eccesso”, e resa più stabile e maneggevole grazie al centro di gravità più basso e alla massa complessiva ridotta. Proposta ad un prezzo di 90.000 sterline, la Vector vista ad EICMA è spinta da un motore da 103 kW di potenza e 397 Nm di coppia, ha una velocità massima limitata a 200 km/h e un’accelerazione da 0 a 96 km/h inferiore a 3,1”. Addirittura 6 modalità disponibili, cioè Road, Rain, Sport, Euphoric ed Eco, con un’autonomia massima per quest’ultima vicina ai 436 km. D’eccellenza sono pure il telaio in monoscocca di carbonio, materiale impiegato anche per i forcelloni e i cerchi BST Black Diamond 5, e la componentistica, con ammortizzatori Öhlins progettati su misura, pneumatici Pirelli Diablo Rosso Corsa II da 17” e impianto frenante con ABS Continental e dischi Brembo da 320 e 240 mm con pinza anteriore posizionata in basso. L’attrattiva maggiore della Vector, tuttavia, sarebbe però la tecnologia basata sulla Human Machine Interface (HMI) che prevede l’interazione tra la moto, il casco - sviluppato con la Hedon e dotato di head-up display che riporta le informazioni sul viaggio e la navigazione senza distogliere lo sguardo dalla strada - e giubbotto - firmato Knox e dotato di sensori tattili per “comunicare” con il biker - senza i quali la moto non si avvia.
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