Andrea Iannone, sequestrata la sua Bentley
La macchina di lusso, con alla guida il preparatore atletico di Iannone, è stata sequestrata dopo un controllo al valico autostradale di Brogeda, a Ponte Chaisso. Contestata al pilota la violazione della convenzione di Istanbul, reato che ha imposto il sequestro della supercar da quasi 400.000 euro
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Sperando che finisca presto il 2018
In attesa di trovare il rilancio in MotoGP alla guida della sua Aprilia, il 2018 in chiaroscuro di Andrea Iannone si chiude con l'ennesima gatta da pelare. La sua Bentley Continental Supersport, del valore di circa 400.000 euro, è stata sequestrata qualche giorno fa nei pressi del valico autostradale di Brogeda, Ponte Chiasso. L'auto, che al momento del fermo era guidata dal suo preparatore atletico Stefano Palasca e anche per questo motivo le Fiamme Gialle sono state costrette al fermo. Iannone, infatti, risiedendo da tempo in Canton Ticino avrebbe tutto il diritto di possedere e guidare una vettura immatricolata in uno Stato non dell’Unione Europea. Il fatto che alla guida ci fosse però il suo preparatore va contro il principio della convenzione di Istanbul che prevede sì che i mezzi di trasporto immatricolati fuori del territorio doganale comunitario, ad uso privato ed intestate a persone stabilite fuori dal detto territorio (com’è il caso del pilota di Vasto ndr), possono circolare nel territorio della Comunità in regime di ammissione temporanea per un periodo massimo pari a 6 mesi, anche non consecutivi", ma prevede anche che l’auto debba essere utilizzata esclusivamente dall’intestatario oppure da un congiunto entro il terzo grado o da altra persona stabilita fuori dal territorio doganale, purché debitamente autorizzata dal titolare a condizione che il titolare o un suo congiunto, entro il terzo grado, si trovi a bordo del veicolo. Il preparatore di Iannone, invece, si trovava solo a bordo della Bentley. Al pilota, ex di Belen Rodriguez, è dunque stata contestata una sanzione amministrativa ed è stato effettuato il sequestro del mezzo anche se Iannone ha già fatto ricorso. Insomma, un'annata complicata per il povero Andrea che a un campionato MotoGP sotto le aspettative con Suzuki, ha aggiunto anche la fine della sua storia con Belen. Speriamo che la nuova aria di Noale e un progetto in crescita come quello della RS-GP possano riportare il sorriso al campione di Vasto.
In attesa di trovare il rilancio in MotoGP alla guida della sua Aprilia, il 2018 in chiaroscuro di Andrea Iannone si chiude con l'ennesima gatta da pelare. La sua Bentley Continental Supersport, del valore di circa 400.000 euro, è stata sequestrata qualche giorno fa nei pressi del valico autostradale di Brogeda, Ponte Chiasso. L'auto, che al momento del fermo era guidata dal suo preparatore atletico Stefano Palasca e anche per questo motivo le Fiamme Gialle sono state costrette al fermo. Iannone, infatti, risiedendo da tempo in Canton Ticino avrebbe tutto il diritto di possedere e guidare una vettura immatricolata in uno Stato non dell’Unione Europea. Il fatto che alla guida ci fosse però il suo preparatore va contro il principio della convenzione di Istanbul che prevede sì che i mezzi di trasporto immatricolati fuori del territorio doganale comunitario, ad uso privato ed intestate a persone stabilite fuori dal detto territorio (com’è il caso del pilota di Vasto ndr), possono circolare nel territorio della Comunità in regime di ammissione temporanea per un periodo massimo pari a 6 mesi, anche non consecutivi", ma prevede anche che l’auto debba essere utilizzata esclusivamente dall’intestatario oppure da un congiunto entro il terzo grado o da altra persona stabilita fuori dal territorio doganale, purché debitamente autorizzata dal titolare a condizione che il titolare o un suo congiunto, entro il terzo grado, si trovi a bordo del veicolo. Il preparatore di Iannone, invece, si trovava solo a bordo della Bentley. Al pilota, ex di Belen Rodriguez, è dunque stata contestata una sanzione amministrativa ed è stato effettuato il sequestro del mezzo anche se Iannone ha già fatto ricorso. Insomma, un'annata complicata per il povero Andrea che a un campionato MotoGP sotto le aspettative con Suzuki, ha aggiunto anche la fine della sua storia con Belen. Speriamo che la nuova aria di Noale e un progetto in crescita come quello della RS-GP possano riportare il sorriso al campione di Vasto.
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