ANCMA, un appello a Conte per la crisi delle due ruote
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Supporto e riapertura celere
In questo periodo in cui l’incertezza sanitaria ed economica vanno di pari passo, l’ansia per il futuro è palpabile. Se stiamo combattendo l'epidemia di Coronavirus con il lockdown, l’emergenza economica che il fermo ha creato è tutt’ora un rebus difficile da risolvere. Cosa succederà non si può ancora sapere, solo ieri sera l’Europa sembra aver trovato un compromesso accettabile per il supporto all'economia post-pandemia. In questa situazione di incertezza, Paolo Magri, presidente di Confindustria ANCMA ha voluto lanciare un appello al Presidente Conte affinché tenga in considerazione gli equilibri sottili del settore a due ruote, che forse più di altri necessiterà di un supporto per la ripresa. Oltre a rimarcare come l'uso delle due ruote sia perfettamente in linea con le direttive di distanziamento sociale, Magri tiene a sottolineare come questa emergenza sia caduta nel periodo dell’anno generalmente più florido per le vendite dei mezzi a due ruote, stroncandolo sul nascere (a marzo si è registrato il -66% di vendite) e come sarà pressoché impossibile, dato il suo carattere stagionale, recuperare le vendite perse nel periodo invernale. In più, Magri precisa come la maggior parte della filiera di vendite sia in mano a microimprese a conduzione familiare, situazione che rende ancora più difficile il superamento del periodo di crisi. Insomma, il Governo dovrà avere un occhio di riguardo per un settore che sta vivendo settimane di enorme difficoltà e che difficilmente potrà rialzarsi senza un aiuto concreto da parte dello Stato e un ritorno alla normalità appena possibile. Ecco il comunicato integrale.
Egregio Sig. Presidente,
in questo periodo di preoccupazione diffusa, nel quale tutti noi siamo richiamati al senso di responsabilità, alla capacità di anteporre gli interessi della collettività a quelli del singolo, ma anche alla forza di volontà che il nostro Paese ha sempre dimostrato di possedere nei periodi più bui del proprio passato, ci appelliamo a Lei perché il nostro settore industriale – quello delle due ruote a pedale e a motore e della relativa componentistica – non venga dimenticato dalle Istituzioni.
Il nostro Paese è leader in Europa nella produzione di ciclomotori e motocicli (320 mila unità corrispondenti al 45% della produzione europea) e di biciclette (2.600.000 unità, il 18% a livello europeo, primo esportatore in Europa), ed è il paese che vanta il maggiore parco circolante di 2 ruote a motore del continente, con circa 8 milioni di utilizzatori. Le nostre aziende generano un fatturato di cinque miliardi di euro e danno occupazione a 60 mila persone.
Mi fa piacere, inoltre, descriverLe le ragioni che ci tengono svegli la notte e ci spingono a rivolgerci a Lei.
Il mercato di biciclette e motoveicoli ha caratteristiche stagionali: la maggior parte delle vendite si concentra nel periodo primaverile/estivo: la serrata degli esercizi commerciali coincide, per noi, con l’inizio del picco di vendita. A differenza di altri settori industriali e commerciali, l’industria delle due ruote non avrà la possibilità di recuperare, nella stagione autunnale/invernale, i volumi persi in questi mesi, con ripercussioni pesantissime sulla tenuta del sistema.
La rete vendita del settore delle due ruote, che conta circa 5 mila negozi in Italia, è composta da operatori di piccole dimensioni, microimprese, spesso a gestione familiare, privi di quella struttura finanziaria che consenta di sopravvivere ad un lungo periodo di inattività ma con le caratteristiche idonee ad applicare tutte le misure di prevenzione al contagio.
Per queste ragioni le nostre aziende attendono - non appena le condizioni sanitarie lo consentiranno - di riprendere l'attività.
Mi permetta anche di osservare che l’uso dei mezzi a due ruote, offre una forma di mobilità individuale che soddisfa le esigenze di distanziamento sociale, salvaguarda la sostenibilità ambientale e – nel caso della bicicletta - un comprovato aumento del metabolismo e delle difese immunitarie.
Un'ultima considerazione sul ruolo che le due ruote hanno sempre interpretato all'interno del sistema della mobilità: riduzione dei tempi di percorrenza, minore occupazione dello spazio pubblico in sosta, abbattimento dei livelli di traffico e inquinamento, costi di utilizzo contenuti. Sono – questi - valori che rispondono alle grandi sfide della mobilità contemporanea e fanno di questa industria, degli imprenditori che la guidano e dei tanti uomini e donne che vi lavorano una risorsa irrinunciabile per il futuro del nostro Paese.
Grazie per l'attenzione e, mai come oggi, buon lavoro.
Paolo Magri