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Anche le moto viaggeranno col “documento unico”

Per i motoveicoli, oltre che per le auto ed i rimorchi, verrà rilasciato un documento unico, che conterrà i dati sia di circolazione che di proprietà. La domanda per il rilascio, in caso di prima immatricolazione o reimmatricolazione, oppure aggiornamento in ipotesi di trasferimento di proprietà, andrà inoltrata presso qualsiasi sportello telematico dell’automobilista, oppure presso il competente Ufficio della Motorizzazione civile
Un solo documento
Il Consiglio dei Ministri, nella seduta del 24 maggio scorso, in attuazione della riforma Madia (legge n. 124 del 2015) ha approvato, in via definitiva, un decreto (non ancora pubblicato in G.U.) col quale si introduce, dal 1° luglio 2018, il tanto annunciato “documento unico” di circolazione, che riguarderà autoveicoli, motoveicoli e rimorchi. Un’unica carta di circolazione, che accorperà, sostituendoli, i due documenti attuali, ovvero il certificato di proprietà del veicolo, di competenza dell’Aci, nonché il libretto di circolazione, di competenza della Motorizzazione civile. Infatti, nonostante l’introduzione del documento unico, le competenze della Motorizzazione (che appartiene al Ministero dei Trasporti e si occupa degli aspetti tecnici) e del Pra (che appartiene all’Aci e si occupa dei dati relativi a proprietà e stato giuridico dei veicoli) rimangono invariate. L’unificazione delle due carte “apporterà” un modesto risparmio per i cittadini: diretto in quanto dovranno corrispondere un’imposta di bollo unificata ed una tariffa unica (la quale sostituirà i diritti di Motorizzazione e gli emolumenti per l’iscrizione o la trascrizione di ogni veicolo al PRA), ed indiretti, attraverso la riduzione dei costi pubblici derivante dall’ottimizzazione delle spese di produzione ed archiviazione del documento che fonde i due attuali. Va tuttavia osservato che, mentre la legge Madia prevede che l’unificazione delle due carte si traduca in effettivo risparmio per i cittadini, il decreto legislativo lo rinvia a data da destinarsi poiché prevede che, in sede di prima applicazione, il compenso e l’imposta unica corrisponda alla somma di quelli sdoppiati attuali. Il decreto fa inoltre salva la validità delle carte di circolazione rilasciate prima della propria entrata in vigore, oltre che di quelle che verranno emesse fino al 1° luglio 2018. Stando alla lettera del decreto, la nuova carta di circolazione (la riforma comporta la modificazione degli articoli 93 e seguenti che regolano la materia nel Codice della Strada), conterrà i seguenti dati:
- Tecnici 
- Di intestazione
- Relativi alla situazione giuridica e patrimoniale 
- Relativi alla cessazione dalla circolazione (ad esempio demolizione o esportazione all’estero)
- Relativi all’eventuale sussistenza di provvedimenti di fermo amministrativo o privilegi
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