Afriquia Merzouga Rally 2019: Van Beveren e Al-Attiyah, i re del deserto
Nessuna sorpresa: l’Afriquia Merzouga Rally non tradisce le aspettative e incorona Adrien Van Beveren e Axel Dutrie su Yamaha, e Nasser Al-Attiyah su Can-Am vincitori rispettivamente delle categorie moto, quad e side-by-side. Quinto e sesto posto per Alessandro Botturi su Yamaha e Maurizio Gerini su Husqvarna, mentre Mirko Gritti si aggiudica il Dakar Challenge
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Dakariani sul podio
Come da tradizione, la tappa finale dell’Afriquia Merzouga Rally è iniziata con una partenza in linea in stile motocross, che ha aperto un percorso ad anello di 48 chilometri davanti all’imponente catena di dune dell’Erg Chebbi. Il Grand Prix des Dunes è stato uno spettacolo anche per il pubblico che si è radunato per assistere all’ultima giornata di gara di questa decima edizione del rally marocchino.
Nessun colpo di scena, ma un finale che conferma le aspettative con i leader delle diverse categorie che si sono aggiudicati la vittoria di tappa e dell’Afriquia Merzouga Rally 2019: rispettivamente su moto, side-by-side e quad, Adrien Van Beveren, Nasser Al-Attiyah, e Axel Dutrie sono saliti sul primo gradino del podio tra la festa generale e condivisa con tutti i concorrenti. Il coach Giovanni Sala ha consegnato le medaglie a tutti i piloti che, terminando il rally, si sono qualificati anche per la Dakar 2020.
Dopo aver ottenuto il miglior tempo nel quinto e ultimo giorno di gara, Van Beveren su Yamaha ha guidato verso la vittoria con un margine di di quasi 25 minuti. Questa esperienza segna l’inizio per il francese della sua preparazione in vista della prossima Dakar e, ancora più importante del risultato, è stato l’allenamento di navigazione svolto all'apertura di diverse speciali lunghe e impegnative ad averlo arricchito. "Oggi è stata una giornata davvero fantastica; a prescindere dalla vittoria, ho avuto un ottimo feeling con la moto per tutta la settimana e il Merzouga mi è stato utile per migliorare le capacità di navigazione e, in generale, iniziare i preparativi per la Dakar 2020. Ora devo concentrarmi sul Silk Way Rally, che si svolgerà in Russia, Mongolia e Cina dal 6 luglio”.
Più che una competizione stressante, per Nasser Al-Attiyah l’Afriquia Merzouga Rally 2019 è stata una vacanza: “Mi sono divertito e devo confessare che questa è una delle più belle competizioni a cui abbia partecipato nella mia carriera – dichiara il vincitore auto della Dakar 2019, che in Marocco ha gareggiato su Can-Am –. L’atmosfera è veramente speciale e ne ho approfittato anche per fare esperienza in side-by-side”.
Nei quad si porta a casa il titolo Axel Dutrie su Yamaha: “Dopo essere stato costretto ad abbandonare la Dakar, questa vittoria mi scalda il cuore. Risultato a parte, mi sono goduto ogni chilometro del rally che ci ha regalato paesaggi strepitosi” commenta il francese.
Alessandro Botturi su Yamaha torna a casa con un ottavo posto nell'ultima speciale e la quinta piazza assoluta,ma gioisce anche per la vittoria di Van Beveren che vive come una soddisfazione personale, visto che in passato ha lavorato a lungo al fianco del francese il quale lo reputa, e lo sottolinea di continuo, il suo maestro.
Seppur breve l’ultima speciale non è stata semplice: l’abbondante pioggia caduta nella notte aveva reso la sabbia dura e compatta e, a causa della partenza di side-by-side e quad prima delle moto, queste ultime si sono trovate un tracciato molto scavato: “Quando siamo arrivati noi c'erano già dei solchi profondi – racconta Botturi a fine speciale – e bisognava fare attenzione. La navigazione non è stata un problema, viste anche le tante tracce che si vedevano da lontano”.
La classifica assoluta vede il vincitore dell’Africe Eco Race 2019 quinto assoluto, e di nuovo il pensiero torna al primo giorno: “Ho perso la gara nella prima tappa: ho preso subito 31 minuti da Adrien e poi non è stato più possibile recuperarli. Lui in realtà me ne aveva dati non più di dieci, ma il mio errore di navigazione mi è costato venti minuti”. Ciononostante il Bottu ha sempre viaggiato con i primi, dimostrando ancora una volta di non avere alcuna difficoltà a seguire il ritmo dei più forti.
Come per molti, anche per il pilota di Lumezzane questo nuovo roadbook ha presentato all'inizio qualche problema: “Il Merzouga ha adottato un roadbook diverso da quello a cui siamo abituati. Pochi riferimenti e pochi CAP, con le sole note a fare tutto il lavoro, quindi meno intuitivo e meno veloce anche da seguire. Come se non bastasse, il sistema di navigazione in questa gara non era quello della ERTF che usiamo di solito, ma lo Stella, un apparecchio spagnolo che alcuni avevano già sperimentato in altre gare, come per esempio il Transanatolia Rally, ma che io invece non avevo mai provato prima. Le due cose insieme hanno richiesto un giorno di apprendistato e lì mi sono giocato la gara. Pazienza...”.
Grande soddisfazione emerge, invece, dalle parole di Mirko Gritti, vincitore del Dakar Challenge: “Sono veramente contento. Ero al debutto nel deserto e me la sono vista con fenomeni dell’enduro come Mc Canney e Betriu. Questo risultato mi motiva ad allenarmi ancora di più”.
Festeggiano sotto il podio anche i 12 piloti della KTM Ultimate Race, la gara nella gara per gli appassionati provenienti da tutto il mondo, selezionati dalla Casa austriaca, che ha visto la vittoria dell’americano David Scott Myers. Il gruppo è stato seguito e supportato da Marc Coma, ambasciatore di KTM. “È stata una bellissima esperienza. I piloti hanno affrontato insieme tutte le sfide della settimana riuscendo a dare il massimo e migliorarsi tappa dopo tappa. Il Merzouga è ideale per scoprire la bellezza del rally raid, ma anche le sue difficoltà” ha commentato il cinque volte vincitore della Dakar.
Classica generale
Moto: 1. Van Beveren (Yamaha) 15.28’02’’ - 2. Branch (KTM) +24’37’’ - 3. Mena (Hero) +33’01’’ - 4. Rodrigues (Hero) +34’21’’ - 5. Botturi (Yamaha) +46’41’’ - 6. Gerini (Husqvarna) +55’51’’ - 7. Maio (Yamaha) +01.20’27’’ - 8. Gritti (Husqvarna) +01.21’47’’ - 9. Gilbert (Husqvarna) +01.33’23’’ - 10. Betriu Jaume (Ktm) +02.08’05’’
Quad: 1. Dutrie (Yamaha) 19.12’36’’ - 2. Viel (Yamaha) +01.20’16’’ - 3. Vingut (Yamaha) +01.27’47’’
Side-by-side: 1. Al-Attiyah-Baumel (Can-Am) +17.30’11’’ - 2. Rautenbach-Floene (Can-Am) +01.36’29’’ - 3. Medero-Ortega (Can-Am) +01.59’28’’
Come da tradizione, la tappa finale dell’Afriquia Merzouga Rally è iniziata con una partenza in linea in stile motocross, che ha aperto un percorso ad anello di 48 chilometri davanti all’imponente catena di dune dell’Erg Chebbi. Il Grand Prix des Dunes è stato uno spettacolo anche per il pubblico che si è radunato per assistere all’ultima giornata di gara di questa decima edizione del rally marocchino.
Nessun colpo di scena, ma un finale che conferma le aspettative con i leader delle diverse categorie che si sono aggiudicati la vittoria di tappa e dell’Afriquia Merzouga Rally 2019: rispettivamente su moto, side-by-side e quad, Adrien Van Beveren, Nasser Al-Attiyah, e Axel Dutrie sono saliti sul primo gradino del podio tra la festa generale e condivisa con tutti i concorrenti. Il coach Giovanni Sala ha consegnato le medaglie a tutti i piloti che, terminando il rally, si sono qualificati anche per la Dakar 2020.
Dopo aver ottenuto il miglior tempo nel quinto e ultimo giorno di gara, Van Beveren su Yamaha ha guidato verso la vittoria con un margine di di quasi 25 minuti. Questa esperienza segna l’inizio per il francese della sua preparazione in vista della prossima Dakar e, ancora più importante del risultato, è stato l’allenamento di navigazione svolto all'apertura di diverse speciali lunghe e impegnative ad averlo arricchito. "Oggi è stata una giornata davvero fantastica; a prescindere dalla vittoria, ho avuto un ottimo feeling con la moto per tutta la settimana e il Merzouga mi è stato utile per migliorare le capacità di navigazione e, in generale, iniziare i preparativi per la Dakar 2020. Ora devo concentrarmi sul Silk Way Rally, che si svolgerà in Russia, Mongolia e Cina dal 6 luglio”.
Più che una competizione stressante, per Nasser Al-Attiyah l’Afriquia Merzouga Rally 2019 è stata una vacanza: “Mi sono divertito e devo confessare che questa è una delle più belle competizioni a cui abbia partecipato nella mia carriera – dichiara il vincitore auto della Dakar 2019, che in Marocco ha gareggiato su Can-Am –. L’atmosfera è veramente speciale e ne ho approfittato anche per fare esperienza in side-by-side”.
Nei quad si porta a casa il titolo Axel Dutrie su Yamaha: “Dopo essere stato costretto ad abbandonare la Dakar, questa vittoria mi scalda il cuore. Risultato a parte, mi sono goduto ogni chilometro del rally che ci ha regalato paesaggi strepitosi” commenta il francese.
Alessandro Botturi su Yamaha torna a casa con un ottavo posto nell'ultima speciale e la quinta piazza assoluta,ma gioisce anche per la vittoria di Van Beveren che vive come una soddisfazione personale, visto che in passato ha lavorato a lungo al fianco del francese il quale lo reputa, e lo sottolinea di continuo, il suo maestro.
Seppur breve l’ultima speciale non è stata semplice: l’abbondante pioggia caduta nella notte aveva reso la sabbia dura e compatta e, a causa della partenza di side-by-side e quad prima delle moto, queste ultime si sono trovate un tracciato molto scavato: “Quando siamo arrivati noi c'erano già dei solchi profondi – racconta Botturi a fine speciale – e bisognava fare attenzione. La navigazione non è stata un problema, viste anche le tante tracce che si vedevano da lontano”.
La classifica assoluta vede il vincitore dell’Africe Eco Race 2019 quinto assoluto, e di nuovo il pensiero torna al primo giorno: “Ho perso la gara nella prima tappa: ho preso subito 31 minuti da Adrien e poi non è stato più possibile recuperarli. Lui in realtà me ne aveva dati non più di dieci, ma il mio errore di navigazione mi è costato venti minuti”. Ciononostante il Bottu ha sempre viaggiato con i primi, dimostrando ancora una volta di non avere alcuna difficoltà a seguire il ritmo dei più forti.
Come per molti, anche per il pilota di Lumezzane questo nuovo roadbook ha presentato all'inizio qualche problema: “Il Merzouga ha adottato un roadbook diverso da quello a cui siamo abituati. Pochi riferimenti e pochi CAP, con le sole note a fare tutto il lavoro, quindi meno intuitivo e meno veloce anche da seguire. Come se non bastasse, il sistema di navigazione in questa gara non era quello della ERTF che usiamo di solito, ma lo Stella, un apparecchio spagnolo che alcuni avevano già sperimentato in altre gare, come per esempio il Transanatolia Rally, ma che io invece non avevo mai provato prima. Le due cose insieme hanno richiesto un giorno di apprendistato e lì mi sono giocato la gara. Pazienza...”.
Grande soddisfazione emerge, invece, dalle parole di Mirko Gritti, vincitore del Dakar Challenge: “Sono veramente contento. Ero al debutto nel deserto e me la sono vista con fenomeni dell’enduro come Mc Canney e Betriu. Questo risultato mi motiva ad allenarmi ancora di più”.
Festeggiano sotto il podio anche i 12 piloti della KTM Ultimate Race, la gara nella gara per gli appassionati provenienti da tutto il mondo, selezionati dalla Casa austriaca, che ha visto la vittoria dell’americano David Scott Myers. Il gruppo è stato seguito e supportato da Marc Coma, ambasciatore di KTM. “È stata una bellissima esperienza. I piloti hanno affrontato insieme tutte le sfide della settimana riuscendo a dare il massimo e migliorarsi tappa dopo tappa. Il Merzouga è ideale per scoprire la bellezza del rally raid, ma anche le sue difficoltà” ha commentato il cinque volte vincitore della Dakar.
Classica generale
Moto: 1. Van Beveren (Yamaha) 15.28’02’’ - 2. Branch (KTM) +24’37’’ - 3. Mena (Hero) +33’01’’ - 4. Rodrigues (Hero) +34’21’’ - 5. Botturi (Yamaha) +46’41’’ - 6. Gerini (Husqvarna) +55’51’’ - 7. Maio (Yamaha) +01.20’27’’ - 8. Gritti (Husqvarna) +01.21’47’’ - 9. Gilbert (Husqvarna) +01.33’23’’ - 10. Betriu Jaume (Ktm) +02.08’05’’
Quad: 1. Dutrie (Yamaha) 19.12’36’’ - 2. Viel (Yamaha) +01.20’16’’ - 3. Vingut (Yamaha) +01.27’47’’
Side-by-side: 1. Al-Attiyah-Baumel (Can-Am) +17.30’11’’ - 2. Rautenbach-Floene (Can-Am) +01.36’29’’ - 3. Medero-Ortega (Can-Am) +01.59’28’’
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