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Africa Eco Race 2020: impresa compiuta per Nicola Dutto

Il pilota paraplegico conclude con successo la corsa al Lago Rosa: “Siamo una squadra eccezionale, Villarrubia e Baldussi sono fondamentali”. “Le piste del Marocco mi hanno fatto tornare in mente i miei Baja”
La nuova vita di Nicola Dutto è iniziata dieci anni fa all'Italian Baja, quando è rimasto paralizzato in seguito a un incidente. Pochi giorni fa il pilota paraplegico è salito sul podio del Lago Rosa 47esimo assoluto: un'impresa compiuta insieme a Julian Villarrubia e a Stefano Baldussi, i due “angeli custodi” che lo hanno accompagnato da Monaco a Dakar.

I tre moschettieri
“Siamo in tre. Julian è quello più esperto e apre la traccia, io segue e Stefano, il più giovane, segue e mi aiuta subito in caso di caduta. Il compito di Julian è difficile, ma anche per Stefano è una bella sfida perché non deve correre solo pensando a se stesso, ma anche gestendo le energie per aiutarmi quando necessario”. Nei 6mila chilometri di gara ovviamente non sono mancati imprevisti e cadute, ma tutto si è sempre risolto al meglio: “Temevo le dune della Mauritania, con quella sabbia soffice. Però siamo riusciti ad affrontarle con il giusto approccio. La gara è molto varia, si è dimostrata assolutamente all'altezza delle aspettative. E poi all'Africa Eco Race c'è un'atmosfera decisamente diversa da quella che ho riscontrato al Dakar. Là li ho trovati arroganti, mentre qua fanno tutto il possibile per ascoltarti e venire incontro alle esigenze che puoi avere. E non parlo solo per me, ma in generale”.

Una moto su misura
La moto di Nicola punta ovviamente sulla leggerezza di base, perché - tra dotazione accessoria e bisogno di alzare il mezzo insieme al pilota in caso di caduta- il peso non è un dettaglio: “Ho scelto una moto da enduro, una Exc500, dotata di una frizione automatica, il cambio è elettroattuato. Non dovendo usare la frizione per partire uso la pompa della frizione direttamente collegata al freno posteriore”. L'entusiasmo di Nicola per l'avventura vissuta è palpabile: “I fondi veloci del Marocco mi hanno ricordato molto quelli del Baja, e poi arrivare al Lago Rosa è una grande emozione. Era un sogno che avevo fin da quando ero ragazzino e guardavo il Dakar in tv”.

Photo credits Alessio Corradini
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