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Africa Eco Race 2022, un’edizione durissima

Sarà ricordata come un’edizione massacrante l’Africa Eco Race 2022. Tutti i piloti che hanno preso parte alla gara, infatti, l’hanno descritta come difficilissima, e proprio per questo al traguardo, con un annuncio a sorpresa da parte di Jean Louis Schlesser, sono stati ricompensati con un buono di 1.500 euro per l’iscrizione alla prossima AER
Un sogno avverato
Un buono di 1.500 euro a tutti i partecipanti da utilizzare per iscriversi alla prossima edizione dell’Africa Eco Race, a marzo 2023.
È stato questo l’annuncio a sorpresa fatto da Jean Louis Schlesser durante il briefing di lunedì, un dono per ripagare i piloti impegnati nella gara appena conclusasi, dopo le durissime tappe che hanno superato per arrivare al traguardo del Lago Rosa.
“Un regalo più che meritato” ha spiegato Schlesser, “perché avete sofferto tantissimo in questa gara, e siete stati all’altezza del sacrificio e dello sforzo enorme. Vi meritate una ricompensa”.
Il caldo senza precedenti di questa edizione 2022, disputata per la prima e probabilmente anche per l’ultima volta a ottobre, non ha mai abbandonato la competizione, neanche ieri a Dakar dove, oltre a 40 gradi di temperatura, c’era anche una umidità insopportabile.
Il gran finale sulle rive del Lago Rosa, dove si è fatta la storia dei rally raid, è stato un mix di gioia, emozione, commozione e festa. Sul podio finale, quasi tutti i piloti hanno dichiarato di aver realizzato un sogno, di certo, arrivare al traguardo per molti di loro ha voluto dire realizzare un desiderio importante: chi lo ha fatto al fianco del padre, chi con la moto del papà scomparso da poco, chi per dedicarlo a un amico che non c’è più.
Anche per Pol Tarres arrivare in fondo alla quattordicesima edizione dell’Africa Eco Race è stato denso di significato: al secondo rally raid della sua vita, ha conquistato un quinto posto assoluto in una gara difficilissima, vincendo la categoria 700 bicilindrici e regalando un’emozione non da poco allo Yamaha Ténéré World Raid Team. “Non mi svegliate, per favore” ripeteva al traguardo, “sto ancora sognando”.
Si conclude, dunque, a Dakar, un’avventura di 17 giorni e 5.951 chilometri, partita da Montecarlo e approdata in Marocco attraversando poi la Mauritania e il Senegal e, mentre cala il sipario su questa edizione, si parla già della quindicesima, che si trova praticamente dietro l’angolo.
Dall’11 al 25 marzo 2023, infatti, si correrà di nuovo questa competizione, che ha dimostrato di avere il coraggio di mettere i piloti ancora una volta davanti a prove speciali magnifiche ma impegnative, lunghe, estenuanti, esattamente come aveva fatto Thierry Sabine con la Paris-Dakar.
Perché Africa Eco Race significa la vera Africa, i veri rally raid, lo svenimento al traguardo, il pianto liberatorio alla fine di una tappa impossibile, la solidarietà, aspettarsi in mezzo alle dune per aiutarsi e arrivare insieme a fine tappa.
Tutti i vincitori, così come i piloti che questa volta non sono riusciti a portarla a termine, o che sperano in un esito migliore hanno promesso di tornare, perché una competizione come questa, se vissuta intensamente, lascia il segno.
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