Africa Eco Race 2022, prima vittoria di tappa per Botturi su Yamaha Ténéré 700
Il due volte campione dell’Africa Eco Race Alessandro Botturi su Ténéré 700 registra il miglior tempo di giornata e regala la vittoria a Yamaha: si tratta della prima volta per un bicilindrico di nuova generazione in una gara così dura
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Off-Road
Botturi numero uno
Difficile, pesante, impegnativo e selettivo. Il duro stage odierno dell’Africa Eco Race 2022, con una prova speciale lunga 448 chilometri, si è concluso con una bella notizia: la prima vittoria di tappa di Alessandro Botturi.
Il pilota di Lumezzane, in gara su una Yamaha Ténéré 700, è un fiume in piena quando raggiunge il traguardo di Tagounite. Arriva per terzo, dietro a Maurizio Gerini e a Stefan Svitko, e insieme a lui c’è il giovanissimo Xavier Flick e, quando gli viene comunicato che il suo è stato il miglior tempo di giornata, non trattiene l’emozione.
“Cercavo di non andare forte, rallentavo, ma poi finivo per raggiungere il gruppo e allora mi imponevo di controllare la velocità, guardavo la loro polvere da lontano, ma poi acceleravo di nuovo” racconta il due volte vincitore dell’Africa Eco Race. “Rispetto alla stessa gara fatta a gennaio siamo in un altro mondo, è completamente diversa” continua Botturi. “La vedo dura per quelli dietro, fa caldo, e sono già le 13.15”. In effetti, dalla prova speciale usciranno solo 13 piloti in un tempo compreso fra le 13.10 e le 15.15, proprio a significare quanto difficile sia il percorso.
Partito stamattina dal bivacco e andato dritto in prova speciale, Botturi ha impiegato poco più di 5 ore e mezza per coprire l’intero itinerario di un tratto selettivo annunciato come il primo veramente impegnativo: pietre, piste sinuose, un po’ di montagna, oued asciutti, dune a Merzouga, poi alcuni tratti rapidi in cui il campione lombardo ha estasiato gli altri concorrenti. Per primo il giovanissimo Flick, alla sua prima Africa Race, che ha ben navigato alla mattina e poi, dopo il rifornimento, è rimasto dietro a Botturi divertendosi a vedere un pilota che ha più del doppio dei suoi anni guidare la Yamaha Ténéré 700 con estro e leggerezza. “Con la mia moto li riprendevo, mi avvicinavo e poi mi staccavo di nuovo, non volevo prendere il loro ritmo perché loro vanno più forte, e io non volevo farmi prendere dalla gara, siamo solo al secondo giorno” racconta Flick.
La felicità di Alessandro Botturi, comunque, è giustificata non solo dal risultato in sé, ma anche dal fatto che si tratta della prima vittoria di un bicilindrico di nuova generazione in una gara così dura: la prima vittoria per Yamaha e per il World Raid Team, che partecipa in veste ufficiale alla competizione e che oggi ha piazzato la seconda Yamaha, quella dello spagnolo Pol Tarres, in undicesima posizione.
Tra le caratteristiche della tappa di oggi c’era anche tanta navigazione e, nonostante le difficoltà, Botturi non ha commesso errori. Ieri, durante la prima tappa con una prova speciale di 93 chilometri, il pilota Yamaha aveva chiuso in quarta posizione, ottima per la partenza di oggi.
Martedì, Botturi era partito dalla seconda posizione e aveva guidato bene su un percorso sinuoso e montagnoso, oltre che sassoso, puramente enduristico, tanto che Maurizio Gerini aveva vinto la speciale. Un paio di piccoli errori di navigazione gli avevano fatto perdere qualche secondo, ma oggi è riuscito a recuperare alla grande.
Dunque, il campione di giornata con la sua Yamaha si troverà domani ad aprire la tappa e di nuovo non sarà facile.
La quattordicesima edizione dell’Africa Eco Race continua la sua discesa verso sud e da Tagounite domani arriverà ad Assa, con una tappa di 526,34 chilometri e una prova speciale di 465,89. Di nuovo, la partenza avverrà dal bivacco, per cui non ci sarà alcun trasferimento iniziale, salvo poi prevedere 60 chilometri di asfalto a fine gara.
Domani il caldo si farà più soffocante, con i 35 gradi odierni nelle ore centrali della giornata che diventeranno oltre 40 quando i piloti entreranno in Mauritania.
Difficile, pesante, impegnativo e selettivo. Il duro stage odierno dell’Africa Eco Race 2022, con una prova speciale lunga 448 chilometri, si è concluso con una bella notizia: la prima vittoria di tappa di Alessandro Botturi.
Il pilota di Lumezzane, in gara su una Yamaha Ténéré 700, è un fiume in piena quando raggiunge il traguardo di Tagounite. Arriva per terzo, dietro a Maurizio Gerini e a Stefan Svitko, e insieme a lui c’è il giovanissimo Xavier Flick e, quando gli viene comunicato che il suo è stato il miglior tempo di giornata, non trattiene l’emozione.
“Cercavo di non andare forte, rallentavo, ma poi finivo per raggiungere il gruppo e allora mi imponevo di controllare la velocità, guardavo la loro polvere da lontano, ma poi acceleravo di nuovo” racconta il due volte vincitore dell’Africa Eco Race. “Rispetto alla stessa gara fatta a gennaio siamo in un altro mondo, è completamente diversa” continua Botturi. “La vedo dura per quelli dietro, fa caldo, e sono già le 13.15”. In effetti, dalla prova speciale usciranno solo 13 piloti in un tempo compreso fra le 13.10 e le 15.15, proprio a significare quanto difficile sia il percorso.
Partito stamattina dal bivacco e andato dritto in prova speciale, Botturi ha impiegato poco più di 5 ore e mezza per coprire l’intero itinerario di un tratto selettivo annunciato come il primo veramente impegnativo: pietre, piste sinuose, un po’ di montagna, oued asciutti, dune a Merzouga, poi alcuni tratti rapidi in cui il campione lombardo ha estasiato gli altri concorrenti. Per primo il giovanissimo Flick, alla sua prima Africa Race, che ha ben navigato alla mattina e poi, dopo il rifornimento, è rimasto dietro a Botturi divertendosi a vedere un pilota che ha più del doppio dei suoi anni guidare la Yamaha Ténéré 700 con estro e leggerezza. “Con la mia moto li riprendevo, mi avvicinavo e poi mi staccavo di nuovo, non volevo prendere il loro ritmo perché loro vanno più forte, e io non volevo farmi prendere dalla gara, siamo solo al secondo giorno” racconta Flick.
La felicità di Alessandro Botturi, comunque, è giustificata non solo dal risultato in sé, ma anche dal fatto che si tratta della prima vittoria di un bicilindrico di nuova generazione in una gara così dura: la prima vittoria per Yamaha e per il World Raid Team, che partecipa in veste ufficiale alla competizione e che oggi ha piazzato la seconda Yamaha, quella dello spagnolo Pol Tarres, in undicesima posizione.
Tra le caratteristiche della tappa di oggi c’era anche tanta navigazione e, nonostante le difficoltà, Botturi non ha commesso errori. Ieri, durante la prima tappa con una prova speciale di 93 chilometri, il pilota Yamaha aveva chiuso in quarta posizione, ottima per la partenza di oggi.
Martedì, Botturi era partito dalla seconda posizione e aveva guidato bene su un percorso sinuoso e montagnoso, oltre che sassoso, puramente enduristico, tanto che Maurizio Gerini aveva vinto la speciale. Un paio di piccoli errori di navigazione gli avevano fatto perdere qualche secondo, ma oggi è riuscito a recuperare alla grande.
Dunque, il campione di giornata con la sua Yamaha si troverà domani ad aprire la tappa e di nuovo non sarà facile.
La quattordicesima edizione dell’Africa Eco Race continua la sua discesa verso sud e da Tagounite domani arriverà ad Assa, con una tappa di 526,34 chilometri e una prova speciale di 465,89. Di nuovo, la partenza avverrà dal bivacco, per cui non ci sarà alcun trasferimento iniziale, salvo poi prevedere 60 chilometri di asfalto a fine gara.
Domani il caldo si farà più soffocante, con i 35 gradi odierni nelle ore centrali della giornata che diventeranno oltre 40 quando i piloti entreranno in Mauritania.
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