Africa Eco Race 2022, Alex Botturi si prepara per la Mauritania
Durante la giornata di riposo, Alessandro Botturi ha fatto il punto su questa prima metà della gara. Dopo cinque tappe, la quattordicesima edizione dell’Africa Eco Race ha in serbo per i partecipanti delle prove speciali lunghe e impegnative in Mauritania, dove il pilota Yamaha farà del suo meglio per portare nella top 10 la sua Ténéré 700
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Rest day
Dopo cinque tappe, l’interna carovana dell’Africa Eco Race 2022 oggi si è goduta la giornata di riposo che divide in due il rally. A Dakhla, nel Sahara occidentale, i team hanno lavorato sui loro mezzi inizialmente sotto grandi nuvole, per poi vedere il cielo aprirsi e regalare un sole caldo.
In queste situazioni, diversi piloti tra cui Alessandro Botturi, hanno approfittato per trascorrere una notte in albergo per riposarsi come si deve, dormendo in un vero letto e godendosi una doccia calda, lontani dai ritmi serrati della competizione.
Nei cinque stage appena trascorsi, il due volte campione dell’Africa Eco Race ha collezionato una vittoria di tappa, un terzo posto e due quarti assoluti: “È una gara completamente diversa, quella di quest’anno” ha spiegato Botturi al bivacco. “Prima di tutto per il caldo, ma anche per la difficoltà del rally e la lunghezza delle tappe. Ho riguardato il percorso del 2020 e ho visto che questa edizione è più lunga: fatta eccezione per la prima tappa, abbiamo sempre affrontato prove speciali da oltre 450 chilometri, e questo ha portato a un ritmo elevato a cui questa gara non era abituata. Ciononostante, credo che la competizione si aprirà veramente la prossima settimana, in Mauritania”.
In effetti, la lunghezza delle prossime prove speciali e il territorio in cui si svilupperanno saranno così distribuiti: 470 chilometri di tratto selettivo martedì, 423 mercoledì, 411 giovedì e 456 venerdì. “Ci sono tre tappe davvero toste e, conoscendo abbastanza le zone, so già che non sarà facile per noi” ha aggiunto il pilota Yamaha.
Al momento, a metà della quattordicesima edizione dell’Africa Eco Race, Botturi occupa la settima posizione in classifica generale, anche se, senza le tre ore di penalità comminategli nella terza tappa, oggi sarebbe quinto, a 30 minuti da Pal Anders Ullevalseter. “Ci sono rimasto male per quella penalità, perché sinceramente non credo di meritarla” ha confessato il pilota di Lumezzane. “Sono uscito dal percorso di gara per cercare di risolvere un problema tecnico, ma sono poi rientrato seguendo sempre lo stesso itinerario. Il giorno dopo ero nervoso, ma ho fatto comunque attenzione alla mia prova speciale, tanto è vero che ho chiuso terzo. Comunque ora sono più tranquillo, non ci voglio pensare e desidero concentrarmi sul resto della gara”.
Tuttavia, pensando allo Yamaha Ténéré World Raid Team, il bilancio è decisamente positivo: “Sono contento di come stanno andando le cose e di come sta comportandosi la moto. La nostra Ténéré 700 è ancora in via di sviluppo, e questa gara ci sta aiutando molto a conoscerla meglio. L’obiettivo è sempre quello di portarla al traguardo e, se riusciamo a farlo entro i primi dieci, sarà ancora meglio”.
Ritiene, inoltre, che non sia impossibile puntare alla top 5, ma bisognerà tenere conto delle difficoltà che si presenteranno in Mauritania: le dune e il caldo che supererà i 45 gradi.
Dopo cinque tappe, l’interna carovana dell’Africa Eco Race 2022 oggi si è goduta la giornata di riposo che divide in due il rally. A Dakhla, nel Sahara occidentale, i team hanno lavorato sui loro mezzi inizialmente sotto grandi nuvole, per poi vedere il cielo aprirsi e regalare un sole caldo.
In queste situazioni, diversi piloti tra cui Alessandro Botturi, hanno approfittato per trascorrere una notte in albergo per riposarsi come si deve, dormendo in un vero letto e godendosi una doccia calda, lontani dai ritmi serrati della competizione.
Nei cinque stage appena trascorsi, il due volte campione dell’Africa Eco Race ha collezionato una vittoria di tappa, un terzo posto e due quarti assoluti: “È una gara completamente diversa, quella di quest’anno” ha spiegato Botturi al bivacco. “Prima di tutto per il caldo, ma anche per la difficoltà del rally e la lunghezza delle tappe. Ho riguardato il percorso del 2020 e ho visto che questa edizione è più lunga: fatta eccezione per la prima tappa, abbiamo sempre affrontato prove speciali da oltre 450 chilometri, e questo ha portato a un ritmo elevato a cui questa gara non era abituata. Ciononostante, credo che la competizione si aprirà veramente la prossima settimana, in Mauritania”.
In effetti, la lunghezza delle prossime prove speciali e il territorio in cui si svilupperanno saranno così distribuiti: 470 chilometri di tratto selettivo martedì, 423 mercoledì, 411 giovedì e 456 venerdì. “Ci sono tre tappe davvero toste e, conoscendo abbastanza le zone, so già che non sarà facile per noi” ha aggiunto il pilota Yamaha.
Al momento, a metà della quattordicesima edizione dell’Africa Eco Race, Botturi occupa la settima posizione in classifica generale, anche se, senza le tre ore di penalità comminategli nella terza tappa, oggi sarebbe quinto, a 30 minuti da Pal Anders Ullevalseter. “Ci sono rimasto male per quella penalità, perché sinceramente non credo di meritarla” ha confessato il pilota di Lumezzane. “Sono uscito dal percorso di gara per cercare di risolvere un problema tecnico, ma sono poi rientrato seguendo sempre lo stesso itinerario. Il giorno dopo ero nervoso, ma ho fatto comunque attenzione alla mia prova speciale, tanto è vero che ho chiuso terzo. Comunque ora sono più tranquillo, non ci voglio pensare e desidero concentrarmi sul resto della gara”.
Tuttavia, pensando allo Yamaha Ténéré World Raid Team, il bilancio è decisamente positivo: “Sono contento di come stanno andando le cose e di come sta comportandosi la moto. La nostra Ténéré 700 è ancora in via di sviluppo, e questa gara ci sta aiutando molto a conoscerla meglio. L’obiettivo è sempre quello di portarla al traguardo e, se riusciamo a farlo entro i primi dieci, sarà ancora meglio”.
Ritiene, inoltre, che non sia impossibile puntare alla top 5, ma bisognerà tenere conto delle difficoltà che si presenteranno in Mauritania: le dune e il caldo che supererà i 45 gradi.
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