Additive Manufacturing, costruire aggiungendo materiale
Con l’Additive Manufacturing l’elemento finale non viene prodotto asportando materiale da un blocco grezzo, ma viene realizzato aggiungendone pian piano, permettendo così di generare forme molto difficili da ottenere con le lavorazioni meccaniche tradizionali
Sta prendendo piede una nuova tecnologia di produzione dei pezzi meccanici, se ne parla ancora poco ma cominciano ad arrivare le prime applicazioni. Si tratta della Additive Manufacturing, costruzione generativa, per mezzo di stampanti 3D: l’elemento finale non viene prodotto asportando materiale da un blocco grezzo, viceversa viene realizzato aggiungendone pian piano. Questo permette di generare forme molto difficili da ottenere con le lavorazioni meccaniche tradizionali, consentendo così la progettazione di elementi con particolari caratteristiche di leggerezza e rigidità senza sottostare a diversi vincoli.
A Bologna sono all’avanguardia
Questa tecnologia è già stata impiegata per alcuni particolari dalla squadra dell’Università di Bologna supportata da Ducati, vincitrice dell’ultima edizione di motostudent, il campionato per team universitari, e dagli studenti dell’università di Nebrijaa, Madrid, i quali hanno realizzato il telaio della moto completo risparmiando 1 kg rispetto a una analoga struttura in alluminio costruita con sistemi tradizionali.
Utilizzata anche in California
Sta lavorando sulla Additive Manufacturing anche la azienda californiana Lightning Motorcycles: sperimentando il software della piattaforma Autodesk ha costruito un forcellone dalle forme decisamente curiose ma più leggero di circa il 20% di quello in alluminio che monta di serie sulla sua LS-218, e per giunta più resistente. Confrontati nei cinque punti più critici della struttura, in quattro di essi i due forcelloni avevano le medesime caratteristiche e nel quinto quello prodotto con la Additive Manufacturing superava l’altro del 55%.