Abolizione bollo auto, servono sei miliardi di euro ma Renzi promette...
L'abolizione del bollo auto, per quanto molto complicata sembra essere al vaglio del governo. Renzi promette di trovare la copertura (6 miliardi di euro) entro la fine della legislatura. Manovra elettorale o c'è qualche speranza di fattibilità? Molti sono scettici
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Eliminare il bollo auto?
La cacellazione dell'imposta del bollo auto sembrava essere un'idea irrealizzabile, ma qualcosa si sta muovendo: il premier Matteo Renzi ha senza dubbio fiutato la popolarità di un simile provvedimento, tanto da considerare fattibile la sua abolizione "forse già nella prossima legge di Stabilità e comunque entro la fine della legislatura". In realtà, per abolire una tassa che coinvolge quasi 50 milioni di veicoli e crea un gettito di quasi 6 miliardi di euro, servono coperture molto cospicue. Il bollo inoltre, assime all'irpef costituisce pressoché l'unica entrata delle regioni per coprire le spese extrasanitarie, a partire dal sociale fino ai trasporti e le infrastrutture. Spiega Massimo Garavaglia coordinatore degli assessori al bilancio per la Conferenza delle Regioni: "In media copre il 30% della parte del bilancio non sanitario della Regione”. Il nodo vero sarebbe quello delle risorse da trovare per la copertura, per questo l'operazione potrebbe cominciare alleggerendo il peso su alcune categorie come auto storiche, tasse sui passaggi di proprietà, neo-immatricolazioni o addirittura il superbollo.
La sua abolizione dunque non è certo impresa facile e il rischio che la dichiarazione di Renzi sia solo una “manovra elettorale” è alto. Sempre secondo Garavaglia la manovra rischia di "togliere risorse alle Regioni senza poi restituire davvero tutto il mancato gettito favorendo i territori dove più alta è l'evasione". Scettico sull'abolizione anche Salvatore Moretto (direttore del sevizio tasse automobilistiche dell'ACI): “l'Abolizione non risolverebbe il problema creando un grosso buco nei bilanci delle Regioni. È semmai auspicabile un provvedimento di riforma strutturale del carico fiscale dei veicoli per razionalizzare il sistema e rendere meno onerosa la gestione della propria auto, a partire da una nuova banca dati integrata nazionale, una gestione condivisa dei servizi di base e una maggiore efficacia alle azioni di contrasto dell'evasione fiscale. Per non parlare del problema relativo alle auto storiche per le quali è fondamentale l'esigenza di stabilire al più presto nuovi criteri di individuazione di un'auto storica perché oggi in Italia oltre 4,6 milioni di veicoli hanno più di venti anni di età ed è folle pensare che tutti possano avere valenza storica.”
La cacellazione dell'imposta del bollo auto sembrava essere un'idea irrealizzabile, ma qualcosa si sta muovendo: il premier Matteo Renzi ha senza dubbio fiutato la popolarità di un simile provvedimento, tanto da considerare fattibile la sua abolizione "forse già nella prossima legge di Stabilità e comunque entro la fine della legislatura". In realtà, per abolire una tassa che coinvolge quasi 50 milioni di veicoli e crea un gettito di quasi 6 miliardi di euro, servono coperture molto cospicue. Il bollo inoltre, assime all'irpef costituisce pressoché l'unica entrata delle regioni per coprire le spese extrasanitarie, a partire dal sociale fino ai trasporti e le infrastrutture. Spiega Massimo Garavaglia coordinatore degli assessori al bilancio per la Conferenza delle Regioni: "In media copre il 30% della parte del bilancio non sanitario della Regione”. Il nodo vero sarebbe quello delle risorse da trovare per la copertura, per questo l'operazione potrebbe cominciare alleggerendo il peso su alcune categorie come auto storiche, tasse sui passaggi di proprietà, neo-immatricolazioni o addirittura il superbollo.
La sua abolizione dunque non è certo impresa facile e il rischio che la dichiarazione di Renzi sia solo una “manovra elettorale” è alto. Sempre secondo Garavaglia la manovra rischia di "togliere risorse alle Regioni senza poi restituire davvero tutto il mancato gettito favorendo i territori dove più alta è l'evasione". Scettico sull'abolizione anche Salvatore Moretto (direttore del sevizio tasse automobilistiche dell'ACI): “l'Abolizione non risolverebbe il problema creando un grosso buco nei bilanci delle Regioni. È semmai auspicabile un provvedimento di riforma strutturale del carico fiscale dei veicoli per razionalizzare il sistema e rendere meno onerosa la gestione della propria auto, a partire da una nuova banca dati integrata nazionale, una gestione condivisa dei servizi di base e una maggiore efficacia alle azioni di contrasto dell'evasione fiscale. Per non parlare del problema relativo alle auto storiche per le quali è fondamentale l'esigenza di stabilire al più presto nuovi criteri di individuazione di un'auto storica perché oggi in Italia oltre 4,6 milioni di veicoli hanno più di venti anni di età ed è folle pensare che tutti possano avere valenza storica.”
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