Test MotoGP Valencia: Ducati fa debuttare il nuovo motore, Honda una nuova moto
Borgo Panigale ha portato una evoluzione del propulsore che ha convinto Bagnaia e Martin, Aprilia moltissime parti nuove in ogni area di sviluppo. HRC ha fatto debuttare il nuovo prototipo, Luca Marini subito a suo agio con le novità
Al di là del debutto di Marquez sulla Ducati e dei vari cambi di casacca, i test di Valencia (qui i risultati di ieri) hanno portato anche a diverse novità tecniche, che andiamo a vedere nel dettaglio, cominciando da chi ha cambiato di più.
Honda
HRC è arrivata a Valencia con una moto visibilmente diversa rispetto a quella della stagione appena conclusa. La nuova RC213V ora alloggia nel posteriore un mass damper dalle dimensioni generose, che la porta ad assomigliare molto a Ducati e Aprilia nel codone. Nuovi anche il telaio e l'aerodinamica, e pure a livello generale l'effetto visivo è quello di un mezzo dalle misure più importanti. Il motore era nuovo, ma ci saranno ulteriori evoluzioni già a inizio anno e comunque già adesso i piloti hanno notato un miglioramento nella risposta al comando del gas. Joan Mir ha fatto la spola tra la vecchia e la nuova moto, Luca Marini è stato inquadrato quasi sempre sul prototipo 2024.
Yamaha
Iwata ha portato una M1 piuttosto in linea con quella già vista a Misano lo scorso settembre. Fabio Quartararo ha provato una piccola evoluzione di motore, ma si sa già che a Sepang arriverà lo step più importante. Per il resto ancora poca cosa, con novità sulle ali – in stile Aprilia- e un nuovo telaio, ma niente da fare gridare al miracolo. Positivo comunque il feedback del francese, che ha promosso le novità.
Aprilia
Tanto lavoro per gli uomini di Noale: a Valencia sono state portate molte parti differenti da provare sulle “vecchie” RS-GP. Nuovo il propulsore, nuovo il forcellone, nuovi particolari di elettronica e aerodinamica. Era presente inoltre un prototipo con telaio in carbonio per Lorenzo Savadori; l'obiettivo è continuare a sviluppare in parallelo al lavoro degli ufficiali una soluzione che non è stata deliberata ancora in via definitiva per il 2024, ma su cui si lavora con molta convinzione. Tutte le novità provate distintamente verranno poi bocciate o validate e portate sulla nuova RS-GP già nei test malesi, dove ci sarà anche l'aerodinamica definitiva.
Ducati
Il 100% dell'attenzione nei box Lenovo e Prima Pramac era per il nuovo motore, il cui sviluppo è stato portato avanti da Michele Pirro in autunno e che ora è arrivato all'attenzione del campione del mondo e del vice iridato. Commenti positivi da entrambi, con qualche appunto in più da parte di Bagnaia, che però ha già fatto richieste precise nella direzione da dare allo sviluppo. Per quanto riguarda il telaio, sarà un'area tecnica che verrà esplorata a fondo più avanti, così come l'aerodinamica, che potrebbe vedere la sua veste definitiva solo in Qatar.
KTM
In casa KTM si è vista una aerodinamica completamente riprogettata: tante piccole differenze, nascoste da una livrea camouflage che non ha voluto lasciare indicazioni agli avversari. Mattighofen sta riorganizzando il lavoro per avere non solo 4 moto identiche, ma anche travasi di personale che portino il team “satellite” ad avere le stesse risorse umane della squadra factory. Per il resto non ci sono state grandi indicazioni sul materiale portato, ma va ricordato che già nel finale di stagione KTM aveva portato grandi novità in pista, compreso il nuovo telaio in carbonio.