SBK 2020, Bautista: “Honda ha tanta potenza, ora è da sfruttare”
SBK news - Da Phillip Island, in Australia, è iniziata la nuova avventura di Alvaro Bautista in Honda, tornata nel campionato Superbike in veste ufficiale. Lo spagnolo ha parlato delle qualità a livello tecnico della CBR 1000 RR, della sua più bella vittoria nelle derivate di serie e ha detto cosa pensa del suo nuovo compagno di squadra Leon Haslam
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MotoGP
Il capitolo Honda
Il 2020 della Superbike è iniziato sul circuito di Phillip Island, in Australia, dove Alvaro Bautista reduce da un 2019 con Ducati, è ora impegnato a sviluppare la nuova Honda CBR 1000 RR: “Ho avuto sempre a che fare con un motore V4, sia nella MotoGP che nella Superbike. Quest’anno invece ho un quattro cilindri in linea e la differenza si avverte tanto. Non so se sia meglio o peggio ma è molto diverso. Mi devo ancora abituare ma spero di poter lavorare sul motore per capire ancora di più come sfruttarlo. In questo momento si tratta di una moto completamente nuova e quindi sono necessari molti accorgimenti. Nei test invernali abbiamo lavorato tanto per acquisire una gran mole di dati. Per me il primo punto di forza della moto è il motore. Ha una grande potenza e un gran potenziale. Dobbiamo però mettere tutte le cose al posto giusto per sfruttarlo al 100%. È meglio avere tanta potenza e lavorare per utilizzarla piuttosto che non averla. Ora ci stiamo impegnando per arrivare a sfruttare il massimo potenziale”. Il lavoro lo svolge con il suo nuovo compagno di squadra Leon Haslam, di cui ha detto: “È davvero simpatico e positivo. È molto bravo a lavorare sullo sviluppo della moto. Non è uno di quei compagni che guardano alla tua parte del box per vedere cosa stai facendo. Ha le sue sensazioni e il suo modo di lavorare. Dopo ci scambiamo le nostre impressioni. Stiamo lavorando insieme; in pista vogliamo vincere. Sono contento che facciamo parte della stessa squadra”.
Nel 2019 ha lottato fino alla fine per il titolo con Jonathan Rea e se ripensa alle sue vittorie, una ha un significato speciale: “Vincere è eccezionale e tutte le vittorie sono bellissime. Tra quelle che ricordo meglio c’è Gara 2 di Portimao. A Laguna Seca mi ero infortunato alla spalla e dopo la pausa siamo andati in Portogallo su una pista in cui non avevo mai gareggiato prima. È stato un fine settimana difficile dato che in Gara 1 mi sono toccato con il mio compagno di squadra Chaz Davies, sono finito fuori e ho dovuto recuperare molto. Nella Tissot Superpole Race ho guadagnato tante posizioni anche in vista di Gara 2 dove sono partito quarto. A causa dell’infortunio non avevo più forze e non riuscivo a guidare normalmente. Mi ricordo di essere andato in testa e di aver pensato soltanto ‘ok, spingi al massimo perché non sai come puoi concludere la gara’. Negli ultimi due giri ho fatto proprio così, ho dato tutto ed ero distrutto fisicamente. Penso che se ci fosse stato un giro in più non sarei riuscito a vincere dato che ero davvero sfinito. Quando ho tagliato la linea del traguardo la spalla mi faceva malissimo! Per me è stata una vittoria molto speciale”.
Il 2020 della Superbike è iniziato sul circuito di Phillip Island, in Australia, dove Alvaro Bautista reduce da un 2019 con Ducati, è ora impegnato a sviluppare la nuova Honda CBR 1000 RR: “Ho avuto sempre a che fare con un motore V4, sia nella MotoGP che nella Superbike. Quest’anno invece ho un quattro cilindri in linea e la differenza si avverte tanto. Non so se sia meglio o peggio ma è molto diverso. Mi devo ancora abituare ma spero di poter lavorare sul motore per capire ancora di più come sfruttarlo. In questo momento si tratta di una moto completamente nuova e quindi sono necessari molti accorgimenti. Nei test invernali abbiamo lavorato tanto per acquisire una gran mole di dati. Per me il primo punto di forza della moto è il motore. Ha una grande potenza e un gran potenziale. Dobbiamo però mettere tutte le cose al posto giusto per sfruttarlo al 100%. È meglio avere tanta potenza e lavorare per utilizzarla piuttosto che non averla. Ora ci stiamo impegnando per arrivare a sfruttare il massimo potenziale”. Il lavoro lo svolge con il suo nuovo compagno di squadra Leon Haslam, di cui ha detto: “È davvero simpatico e positivo. È molto bravo a lavorare sullo sviluppo della moto. Non è uno di quei compagni che guardano alla tua parte del box per vedere cosa stai facendo. Ha le sue sensazioni e il suo modo di lavorare. Dopo ci scambiamo le nostre impressioni. Stiamo lavorando insieme; in pista vogliamo vincere. Sono contento che facciamo parte della stessa squadra”.
Nel 2019 ha lottato fino alla fine per il titolo con Jonathan Rea e se ripensa alle sue vittorie, una ha un significato speciale: “Vincere è eccezionale e tutte le vittorie sono bellissime. Tra quelle che ricordo meglio c’è Gara 2 di Portimao. A Laguna Seca mi ero infortunato alla spalla e dopo la pausa siamo andati in Portogallo su una pista in cui non avevo mai gareggiato prima. È stato un fine settimana difficile dato che in Gara 1 mi sono toccato con il mio compagno di squadra Chaz Davies, sono finito fuori e ho dovuto recuperare molto. Nella Tissot Superpole Race ho guadagnato tante posizioni anche in vista di Gara 2 dove sono partito quarto. A causa dell’infortunio non avevo più forze e non riuscivo a guidare normalmente. Mi ricordo di essere andato in testa e di aver pensato soltanto ‘ok, spingi al massimo perché non sai come puoi concludere la gara’. Negli ultimi due giri ho fatto proprio così, ho dato tutto ed ero distrutto fisicamente. Penso che se ci fosse stato un giro in più non sarei riuscito a vincere dato che ero davvero sfinito. Quando ho tagliato la linea del traguardo la spalla mi faceva malissimo! Per me è stata una vittoria molto speciale”.
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