Pagelle MotoGP: Aprilia, il brutto anatroccolo è diventato un cigno
La moto di Noale ha finalmente un motore potente, ma è gentile con le gomme e funziona bene su ogni pista. Espargarò sta già guidando su livelli eccellenti, non sarà facile fare meglio. Vinales invece sta migliorando lentamente e nella seconda parte di stagione potrà finalmente togliersi delle soddisfazioni
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MotoGP
Proseguono le pagelle del primo semestre MotoGP, con vista sulla seconda parte di stagione delle squadre impegnate nel motomondiale. Dopo Yamaha, è la volta di Aprilia.
Aprilia, voto 8
A Noale si meritano un giudizio persino migliore di quello riservato ai giapponesi leader del mondiale, perché la casa veneta aveva un gap importante da recuperare sui migliori del campionato e non solo lo ha chiuso, ma è addirittura passata in vantaggio su gran parte della concorrenza. La RS-GP è una moto vincente: Aleix Espargarò (voto 9) l'ha portata al primo posto in Argentina e altre 4 volte a podio, disputando la sua migliore stagione di sempre alla verde età di 33 anni. Maverick Vinales (voto 6), ha limato il suo andamento ondivago, e finalmente ad Assen ha raccolto un terzo posto che lascia ben sperare.
Massimo Rivola inoltre è stato capace di tessere buone trame per il mercato, trovando un team satellite con sponsor italiano e che potrà schierare almeno un altro top rider, Miguel Oliveira. Rimane una moto libera, ma con questi livelli di competitività non sarà difficile trovare un pilota all'altezza. Sembrano lontanissimi i tempi in cui non si riuscivano ad agganciare talenti, eppure sono stati gli uomini Aprilia a farli sembrare tali, grazie al lavoro.
L'ultimo passo
Sinceramente sembra difficile riuscire a immaginare qualcosa di meglio nella seconda parte di stagione per la squadra italiana. La RS-GP però è davvero una moto molto versatile, e già Silverstone – dove riprenderà il mondiale- potrebbe essere la pista adatta per puntare al successo. Proprio in Inghilterra, l'anno scorso Espargarò centrò il primo podio per Noale e non per fortuna, ma grazie a un bel sorpasso su Jack Miller all'ultimo giro. Non c'è ragione perciò di dubitare che un bis sia possibile, se non qualcosa di meglio.
Il mondiale? Ecco, in questo caso le ambizioni andranno misurate con più attenzione, e senza commettere l'errore di volere strafare. Il potenziale del team sembra vicino alla sua piena espressione, almeno in questo 2022: andare regolarmente a podio e puntare a qualche sporadica vittoria, favorita dalle circostanze, potrebbe comunque portare molto lontano.
Aprilia, voto 8
A Noale si meritano un giudizio persino migliore di quello riservato ai giapponesi leader del mondiale, perché la casa veneta aveva un gap importante da recuperare sui migliori del campionato e non solo lo ha chiuso, ma è addirittura passata in vantaggio su gran parte della concorrenza. La RS-GP è una moto vincente: Aleix Espargarò (voto 9) l'ha portata al primo posto in Argentina e altre 4 volte a podio, disputando la sua migliore stagione di sempre alla verde età di 33 anni. Maverick Vinales (voto 6), ha limato il suo andamento ondivago, e finalmente ad Assen ha raccolto un terzo posto che lascia ben sperare.
Massimo Rivola inoltre è stato capace di tessere buone trame per il mercato, trovando un team satellite con sponsor italiano e che potrà schierare almeno un altro top rider, Miguel Oliveira. Rimane una moto libera, ma con questi livelli di competitività non sarà difficile trovare un pilota all'altezza. Sembrano lontanissimi i tempi in cui non si riuscivano ad agganciare talenti, eppure sono stati gli uomini Aprilia a farli sembrare tali, grazie al lavoro.
L'ultimo passo
Sinceramente sembra difficile riuscire a immaginare qualcosa di meglio nella seconda parte di stagione per la squadra italiana. La RS-GP però è davvero una moto molto versatile, e già Silverstone – dove riprenderà il mondiale- potrebbe essere la pista adatta per puntare al successo. Proprio in Inghilterra, l'anno scorso Espargarò centrò il primo podio per Noale e non per fortuna, ma grazie a un bel sorpasso su Jack Miller all'ultimo giro. Non c'è ragione perciò di dubitare che un bis sia possibile, se non qualcosa di meglio.
Il mondiale? Ecco, in questo caso le ambizioni andranno misurate con più attenzione, e senza commettere l'errore di volere strafare. Il potenziale del team sembra vicino alla sua piena espressione, almeno in questo 2022: andare regolarmente a podio e puntare a qualche sporadica vittoria, favorita dalle circostanze, potrebbe comunque portare molto lontano.
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