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MotoGP Starting Grid: Quartararo e Bagnaia si giocano il mondiale, ma occhio al terzo incomodo

Pecco e Fabio sono separati da soli due punti, ma nessuno dei due ha mai vinto o è salito sul podio a Phillip Island. Marquez invece ha ottenuto 3 successi in Australia e il suo stato di forma è sempre migliore
Dopo due anni di stop, torna il gran premio d'Australia, uno dei più spettacolari del calendario. Andiamo a vedere le novità sulla griglia di partenza della prima di tre gare che decideranno il mondiale insieme al nostro Guido Sassi.

Cosa succede
All'appello del gran premio d'Australia mancherà ancora Taakaki Nakagami, che deve recuperare la giusta mobilità e sensibilità alle mani. Come in Thailandia sarà sostituito da Tetsuta Nagashima, mentre nel box Suzuki tornerà Joan Mir, che mancava ormai da quattro gare. Lo spagnolo sembra essersi ripreso dall'infortunio alla caviglia; proverà a sfruttare le ultime tre gare della stagione per ritrovare la confidenza in sella, in vista di una stagione 2023 che lo vedrà compagno di squadra di Marc Marquez in Honda. 

Che numeri
Solo 2 punti dividono Fabio Quartararo da Pecco Bagnaia, Aleix Espargarò è a 20 lunghezze di distanza e persino Enea Bastianini e Jack Miller sono entro i 40 punti di distacco dal leader del mondiale. La lotta per il titolo è apertissima, tanto più che Phillip Island è una di quelle piste che sono assolutamente imprevedibili come meteo, incognita a cui va aggiunto un layout che favorisce le gare di gruppo.
Le statistiche del circuito australiano indicano Honda vincitrice in 15 gare su 25, ma i dati sono “drogati” dalle performance di campioni come Casey Stoner e Marc Marquez, così come nelle 6 vittorie di Yamaha pesano i successi di Valentino. Discorso analogo per Ducati, che si è imposta sì 4 volte a Phillip Island, ma sempre con il sopra citato Stoner. In buona sostanza si può dire che a queste latitudini conta più la performance del pilota che quella della moto, e domenica c'è da aspettarsi un grande spettacolo in pista.

La sfida
Al di là della matematica, il mondiale al momento è un affare a due tra Fabio Quartararo e Pecco Bagnaia, con il francese che mostra il fiato corto a livello di punteggio – solo 47 punti nelle ultime 7 gare-, ma che è ben determinato a rendere la vita difficile ai suoi avversari. Dopo Buriram, El Diablo si è lamentato del “trattamento” che Jack Miller gli avrebbe riservato in partenza, e un po' da tutte le parti si leva un coro di proteste contro i presunti “aiuti di stato” che Bagnaia sembra ormai ricevere a ogni gran premio. C'è però poca sostanza in questa critica, perché Bastianini non ha certo agevolato Pecco in questo 2022, Miller sta correndo le proprie gare libero da condizionamenti; se poi Zarco ha evitato di ingaggiare un duello all'ultimo sangue con il proprio compagno di marca, c'è poco da meravigliarsi. La sfida è tutta tra Quartararo e Bagnaia, e che il francese sia “circondato” dalle Desmosedici è un dato statistico dettato dal numero di moto in griglia. Forse Yamaha dovrebbe cercare di contrastare la superiorità di Borgo Panigale sul campo, e invece quest'anno ha perso l'unico team satellite che aveva...

Questa è storia
Nel 2019 Marc Marquez vinse a Phillip Island il suo quinto gran premio consecutivo, in una stagione letteralmente dominata. Negli ultimi tre anni di vittorie ne sono arrivate invece tre in tutto, e nessuna nel 2022. Ma lo spagnolo sta migliorando gara dopo gara - lui stesso ha dichiarato ieri di sentirsi meglio- e non è escluso che prima della fine stagione non riesca a tirare una zampata. Potrà correre per il successo già in Australia? Nel 2019 vinse con addirittura 11 secondi di vantaggio sul compagno di marca Cal Crutchlow, negli anni ha portato a casa 3 affermazioni, altrettante cadute e 5 pole position. I numeri li ha, l'imprevedibilità anche.

Hot spot
La pista di Phillip Island ha un solo lungo rettilineo battuto dal vento e una serie di 12 curve tutte raccordate tra loro. Per vincere serve una moto agile nei cambi di direzione ma ben piantata in frenata: uno dei punti dove si può portare l'attacco è la curva 10, che arriva dopo lo scollinamento cieco della 9, in piena discesa. Tra l'altro si tratta di una delle sole 5 curve a destra del circuito, e considerando che 3 di queste sono davvero poco pronunciate, la gomma arriva alla 10 piuttosto fredda. Insomma, è uno spot perfetto per sorpassare, ma non è certo hot e il rischio di cadere è molto alto.
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