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MotoGP Starting Grid: Marquez è tornato, sarà l'ago della bilancia nella lotta tra Bagnaia e Quartararo

Marc sarà in gara ad Aragon e per quanto visto nei test di Misano è già competitivo a livello assoluto. Bagnaia è in stato di grazia, ma non sarà facile continuare a vincere senza sbagliare, mentre Quartararo gestisce bene i propri weekend
Il motomondiale torna dopo la sbornia di prosecco del gran premio di San Marino e della Riviera di Rimini, con la coppia Bagnaia-Bastianini che ha regalato spettacolo e Maverick Vinales a completare un podio di moto tutte italiane. Il campionato ora si sposta in Spagna, andiamo allora a vedere insieme al nostro Guido Sassi le novità sulla griglia del gp d'Aragona in MotoGP Starting Grid.

Cosa succede
Marc Marquez è tornato. C'è il comunicato ufficiale, c'è addirittura un video di presentazione e d'altronde era impensabile che non si sarebbe presentato in quello che più di tutti è il suo gran premio di casa. L'otto volte campione del mondo ha messo insieme ben 100 giri nei test di Misano, e seppure gli manchi l'abitudine a correre per una ventina di giri consecutivi con il ritmo gara, giorno dopo giorno sta recuperando la forza necessaria a guidare una MotoGP. Marc ha anche fatto un test privato al Motorland lunedì, è determinato a tornare al top e non è impensabile che diventi l'ago della bilancia nella lotta per il titolo, in questo finale di stagione. Ad Aragon tornerà anche Joan Mir, che sembra avere recuperato dall'infortunio alla caviglia.

Che numeri
4 vittorie consecutive con la Ducati non le aveva messe insieme mai nessuno, e pur con la Desmosedici migliore di sempre, non si può dire che Bagnaia non stia riscrivendo la storia. Il ducatista è a quota 6 successi stagionali, 10 in due anni con la moto di Borgo Panigale. Avanti di questo passo, non ci vorrà molto prima che Pecco diventi il terzo italiano più vincente in classe regina.
Questi numeri interessano però relativamente – e giustamente- il talento della VR46 Academy, che ora ha nel mirino la missione di riportare il titolo mondiale in Ducati. 30 punti da recuperare su Quartararo in 6 gare lascerebbero ben sperare; è chiaro però – lo ha detto lo stesso Pecco- che guidare costantemente al limite, come sta facendo, aumenti incredibilmente le possibilità di errore, e prima o poi non è detto che arrivi uno zero a interrompere la rimonta. Per ora le statistiche dicono questo: -91, -66, -44, -30. È il progressivo del distacco di Bagnaia da El Diablo tra la Germania e il post Misano. 

La sfida
Il mondiale è tutto tra questo due piloti, anche se la matematica non condanna affatto Aleix Espargarò, terzo con 33 punti di disavanzo. Ma lo spagnolo non ha la competitività di Pecco, e nelle ultime 6 gare non è mai andato a podio.
Quartararo invece, a dispetto dei numeri, non è in crisi. È vero che in 4 gare ha raccolto “solo” 39 punti, ma la tecnica della formichina in qualche modo sta pagando. In Austria Fabio è arrivato secondo, ad Assen è caduto ma aveva il potenziale per vincere. La velocità insomma non è mai venuta a mancare, e per conquistare il titolo il francese deve solo insistere sulla strada intrapresa, correndo ad alto livello senza rischiare di cadere. Alleati? Non sembrano essercene davvero. Quartararo deve sperare che Marquez rubi punti a Bagnaia, ma Morbidelli non è in grado di dargli una mano. Discorso analogo a Borgo Panigale, anche se con proporzioni diverse: Miller è arrivato poche volte davanti al francese. Bastianini invece, lo si è visto a Misano, è l'unico altro ducatista in grado di battere Fabio, ma non ha nessuna intenzione di aiutare Pecco nella lotta mondiale.

Questa è storia
12 mesi fa, non 12 anni fa, Bagnaia vinceva la sua prima gara in MotoGP, e ora ha una bacheca di trofei che altri piloti si sognerebbero in una intera carriera. Ma il primo successo di Pecco è stato tutt'altro che regalato, perché ha dovuto lottare per tutta la gara con uno scatenato Marquez, come sempre velocissimo sulla pista di casa. L'ultimo giro è stato l'acme della battaglia, con Marc a tirare una disperata staccata alla curva 12, e Pecco a incrociare per suggellare un vero e proprio trionfo. Gara da rivedere più e più volte, e che fa sempre saltare in piedi sul divano.

Hot Spot
È proprio la curva 12 uno dei punti più caldi della pista: ci si arriva dal lunghissimo e velocissimo curvone a sinistra della 11, che a sua volta è in continuità con un'altra curva a sinistra, la 10. Le MotoGP stanno appoggiate sulla spalla sinistra della gomma per diversi secondi, e quando vanno a frenare sono ancora in piega. Non è semplice infilare la chicane nel punto giusto, ma quando un pilota è in lotta con chi lo segue, deve anche preoccuparsi di non lasciare troppo scoperto l'interno. Insomma, la coperta è sempre corta per chi precede, ma chi segue deve giocare di equilibrismo per riuscire a non andare lungo.
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