MotoGP - Jack Miller promuove la KTM: "La potenza mi ha impressionato"
Il pilota australiano parla della sua presa di contatto con la RC16: "Ho avuto buone sensazioni. Dovremo rivedere l'elettronica, perché voglio più controllo, e ci sarà da lavorare anche su distribuzione dei pesi e aerodinamica. Ma la squadra è molto ambiziosa"
Jack Miller è tornato in KTM a quasi dieci anni di distanza dal 2014, quando ancora correva in Moto3 sotto le insegne del marchio di Mattighofen. In MotoGP ha gareggiato per Honda e Ducati, accumulando una grande esperienza con moto assai diverse tra di loro, seppure entrambe siano equipaggiate con un V4. Ora è chiamato a portare il suo contributo per lo sviluppo della RC16, una moto nata con diversi punti in comune con la RC213V, all'interno di un box che ha visto però l'arrivo di diversi tecnici da Borgo Panigale.
Primi contatti
A Valencia Miller ha provato per la prima volta la 4 cilindri austriaca, e finalmente ha parlato delle sue sensazioni a riguardo, rilasciando una intervista alla testata online Speedweek. “Ciò che mi ha colpito di più è stata la costanza di rendimento, la possibilità di replicare le stesse prestazioni giro dopo giro. Non dico che sia stato facile guidare, perché la prima presa di contatto su una MotoGP non è mai semplice. Ma nei primi giri la moto era amichevole; non voleva impennare tutto il tempo, non scivolava troppo. E quando abbiamo modificato il controllo della trazione e il controllo dell'impennata dopo i primi giri, ho sentito molta potenza del motore. È stato sorprendente”.
Il futuro è roseo
Jack intravede del potenziale nella moto e nella squadra. “Mi piace la professionalità con cui KTM si approccia alla MotoGP. Dietro al progetto che abbiamo c'è tutta l'azienda. Mi piace anche la fame di successo e l'entusiasmo di tutte le persone coinvolte: è ciò che mi ha colpito di più". Tornando alla moto, Miller spiega la direzione che vuole dare allo sviluppo. “A Valencia non ho cambiato nulla della geometria del telaio. Ma per Sepang alcune cose verranno modificate. Dobbiamo anche rivedere completamente l'elettronica, perché fondamentalmente voglio più capacità decisionale e controllo su questi sistemi. In termini di distribuzione dei pesi sulla moto, a Valencia ho avuto riscontri negativi e positivi. Quando arriveremo a Sepang vedremo se stiamo andando nella direzione giusta o meno. Mi aspetto anche progressi in termini di aerodinamica. Vedremo dei miglioramenti a Portimão, il che dovrebbe aiutarci per tutta la stagione”.