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MotoGP, i piloti sbattono meno le palpebre

MotoGP news – La vista di un pilota non è la stessa di una persona "comune". Lo dicono gli studi effettuati sui piloti del team LCR Honda che hanno permesso di capire come cambiano le reazioni degli occhi quando un pilota della top class scende in pista
I piloti sono capaci di fare cose speciali, e hanno anche dei "poteri speciali", come per esempio una vista molto particolare. A dirlo è uno studio condotto da SIFI (Società Industria Farmaceutica Italiana) che collabora col team LCR Honda e ha iniziato a raccogliere dati e produrre report sin dal 2015. Da allora è stata analizzata la capacità visiva dei piloti LCR, partendo da Cal Crutchlow, al quale si è poi aggiunto Takaaki Nakagami e molti altri piloti di Moto2 e Moto3.

Le differenze dalla gente comune
Dallo studio sono usciti dati interessanti: una persona normale sbatte le palpebre circa 20 volte al minuto, dato che diminuisce a 3 o 4 volte al minuto se si guarda lo schermo del computer o anche solo quello del cellulare. I piloti MotoGP, invece, sbattono le palpebre solo una volta ogni nove minuti, e la velocità non è la stessa. Infatti se noi persone comuni sbattiamo le palpebre in tre decimi, loro riescono a farlo in un decimo che comunque a 350 km/h vuol dire avere gli occhi chiuso per non meno di 15 metri, per questo i piloti della top class battono le palpebre molto meno di quelli nelle altre categorie.

La spiegazione
La ricerca ha anche evidenziano che i piloti continuano a battere di meno le palpebre per alcuni minuti dopo il termine della gara e che nonostante la fatica di guardare quasi sempre in alto, molto lontano o di dover resistere alla pressione dell'aria, mostrano meno irritazioni agli occhi delle persone comuni. Il professor Stefano Barabino ha spiegato così questi risultati: “Il loro liquido lacrimale è particolarmente ricco di lipidi, quindi il film lacrimale dell'occhio non si rompe e non devono battere le palpebre. Un'altra ipotesi è che abbiano il riflesso di ammiccamento (il movimento delle palpebre ndr) nel cervello 'spento' per sopravvivere”.
 
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