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MotoGP - Espargaro velenoso con Pedrosa: "I miglioramenti di KTM? Non sono merito suo"

Il neo acquisto HRC minimizza i meriti del collaudatore di lusso: "Il grande passo è stato fatto nel 2017. Bradley Smith, Mika Kallio e Alex Hoffman hanno fatto un lavoro mostruoso". Eppure quest'anno KTM ha conquistato tre vittorie e cinque podi, mentre prima dell'arrivo di Dani era arrivato solo un terzo posto bagnato. Il Piccolo Samurai infatti ha già rinnovato il contratto come tester per la casa austriaca pochi giorni fa
KTM ha fatto un grande salto in avanti in questo 2020: è arrivata la prima vittoria di Brad Binder, a cui se ne sono aggiunte altre due, con il portoghese Miguel Oliveira. Ai successi vanno aggiunti i 5 terzi posti guadagnati da Pol Espargaro: niente male, considerando che prima di questo campionato il miglior risultato degli austriaci era stato il terzo posto sotto l'acqua, sempre di Espargaro, a Valencia nel 2018.

A chi va il merito
Parecchi osservatori hanno attribuito buona parte del merito, nella crescita della RC16, al lavoro di Daniel Pedrosa, che come tester di lusso ha iniziato a lavorare con KTM nel 2019, ma che solo verso la fine dello scorso anno e poi in quello in corso ha potuto dare realmente il proprio contributo. Non è della stessa idea però Pol Espargaro, che va decisamente controcorrente con una dichiarazione rilasciata al podcast Por orejas: “Tutti parlano dell'evoluzione della KTM in questa stagione, ma il grande passo è stato fatto nel 2017. Ecco perché metto sempre in evidenza Bradley Smith, che ha fatto un lavoro mostruoso, anche se nessuno parla di lui, o del lavoro di Mika Kallio e Alex Hoffman. Questi piloti sono saliti su una moto molto radicale, impegnativa e difficile da guidare. E sono quelli che hanno tutto il merito. Dal mio punto di vista non sono stati valutati abbastanza”.

I numeri contano?
Eppure i dati non sembrano confermare le sensazioni di Espargaro. Nel 2017 KTM ha segnato 87 punti, 89 nel 2018. Nel 2019 i punti sono stati 134 e per la prima volta la RC16 ha conquistato una prima fila, ma è solo quest'anno che la moto austriaca ha raggiunto con costanza le posizioni di vertice, in prova come in gara. Ma Pol è categorico: “Non ho fastidio a dare credito a Pedrosa, perché ha molte qualità ed è un pilota leggendario. Penso semplicemente che gli sviluppi più importanti siano stati effettuati nei primi due anni, prima del suo arrivo in KTM”.

Cosa pensa il management
Eppure, se è vero che la configurazione di scoppio irregolare del V4 e l'albero controrotante sono arrivati prima di Pedrosa, il lavoro sul telaio e le sospensioni – quest'ultimo anche grazie all'arrivo di tecnici Ohlins- è stato portato avanti proprio da Dani, con grande soddisfazione da tutte le parti in causa. Al punto che il Piccolo Samurai è stato rinnovato nel ruolo di tester pochi giorni fa, nonostante il suo sia un ingaggio importante.
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