MotoGP, Cecchinello: “Stoner il miglior talento degli ultimi 20 anni”
MotoGP news – Casey Stoner è stato uno dei più forti talenti che sono passati in MotoGP negli ultimi dieci anni e Lucio Cecchinello, colui che l’ha sportivamente cresciuto nelle prime fasi della sua carriera, ha raccontato il suo sorprendente inizio nella top class, con la firma del miglior tempo appena salito sulla Honda nel GP del Qatar
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"Meraviglioso"
Nella sua carriera Casey Stoner deve tanto a Lucio Cecchinello, che gli ha permesso di debuttare nel Mondiale, e di cui è anche stato compagno di squadra nel team che lo stesso veneto aveva fondato. E ancora oggi Cecchinello conserva bei ricordi legati a quell’australiano che ha portato nel 2006 in MotoGP e che l’anno dopo è riuscito nell’impresa di vincere il titolo con Ducati. Cecchinello ha raccontato a Motosprint: “Di lui mi aveva colpito la naturalezza con cui riusciva a essere subito veloce su una moto, senza doversi applicare, studiare la telemetria o discutere con i tecnici. Ricordo che nei primi test invernali sulla 250, a Jerez, girava a sette decimi da Melandri che aveva una moto ufficiale ed era estremamente competitivo. Casey era un ragazzo di poche parole, tanto gas, uno dei più grandi talenti degli ultimi vent’anni”. Negli anni che hanno passato insieme una su tutte e da ricordare: “Nel 2006 era il suo secondo GP in MotoGP. Chiese di arrivare in Qatar il giovedì mattina per stare più tempo possibile con la sua ragazza in Australia. Gli avevamo organizzato tutto, ma durante il viaggio ebbe diverse peripezie e atterrò in Qatar soltanto il venerdì alle 9.35. Le prove iniziavano alle 10. Mi fiondai in aeroporto, lo portai in circuito e, mentre indossava la tuta, Elisa (Pavan, storico membro del team, ndr) gli fece bere un caffè. Si mise il casco, entrò nel box e, senza neanche guardare i meccanici, salì sulla moto alle 10.02... Dopo tre minuti aveva già firmato il miglior tempo, migliorato dopo dieci minuti, mezz’ora e alla fine del turno. Il giorno dopo firmò la pole position davanti a Loris Capirossi. Meraviglioso. All’epoca c’erano piloti come Valentino Rossi nel pieno del successo, o Dani Pedrosa con la Honda ufficiale. Casey era così, estremamente dotato dal punto di vista naturale”.
Nella sua carriera Casey Stoner deve tanto a Lucio Cecchinello, che gli ha permesso di debuttare nel Mondiale, e di cui è anche stato compagno di squadra nel team che lo stesso veneto aveva fondato. E ancora oggi Cecchinello conserva bei ricordi legati a quell’australiano che ha portato nel 2006 in MotoGP e che l’anno dopo è riuscito nell’impresa di vincere il titolo con Ducati. Cecchinello ha raccontato a Motosprint: “Di lui mi aveva colpito la naturalezza con cui riusciva a essere subito veloce su una moto, senza doversi applicare, studiare la telemetria o discutere con i tecnici. Ricordo che nei primi test invernali sulla 250, a Jerez, girava a sette decimi da Melandri che aveva una moto ufficiale ed era estremamente competitivo. Casey era un ragazzo di poche parole, tanto gas, uno dei più grandi talenti degli ultimi vent’anni”. Negli anni che hanno passato insieme una su tutte e da ricordare: “Nel 2006 era il suo secondo GP in MotoGP. Chiese di arrivare in Qatar il giovedì mattina per stare più tempo possibile con la sua ragazza in Australia. Gli avevamo organizzato tutto, ma durante il viaggio ebbe diverse peripezie e atterrò in Qatar soltanto il venerdì alle 9.35. Le prove iniziavano alle 10. Mi fiondai in aeroporto, lo portai in circuito e, mentre indossava la tuta, Elisa (Pavan, storico membro del team, ndr) gli fece bere un caffè. Si mise il casco, entrò nel box e, senza neanche guardare i meccanici, salì sulla moto alle 10.02... Dopo tre minuti aveva già firmato il miglior tempo, migliorato dopo dieci minuti, mezz’ora e alla fine del turno. Il giorno dopo firmò la pole position davanti a Loris Capirossi. Meraviglioso. All’epoca c’erano piloti come Valentino Rossi nel pieno del successo, o Dani Pedrosa con la Honda ufficiale. Casey era così, estremamente dotato dal punto di vista naturale”.
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