MotoGP 2022, a Phillip Island sette frenate in 12 curve. Orari TV
MotoGP news – Il tracciato australiano rientra tra quelli meno impegnativi per i freni. Ecco i dati più interessanti delle frenate spiegati da Brembo, che lavora con tutti i piloti della top class
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Dopo un fine settimana "libero", piloti e team sono Phillip Island per l’ultima doppietta della stagione. Il diciottesimo Gran Premio stagionale si terrà in Australia, una pista che non preoccupa i freni. A spiegarlo sono gli ingegneri di Brembo, che in una scala da 1 a 6 hanno assegnato al tracciato australiano un indice di difficoltà di 1.
Nessuna frenata altamente impegnativa
In 7 delle 12 curve della pista australiana i piloti utilizzano i freni, incluse 3 delle prime 4 dopo la partenza. Nel corso di un giro intero l’impianto frenante è in funzione per 22 secondi, equivalenti al 25 per cento della durata della gara. Merito anche della frenata alla lentissima curva 4, affrontata a meno di 70 km/h, che richiede 4,6 secondi e un carico sulla leva di 4,7 kg per perdere 156 km/h.
Sommando tutte le forze esercitate da un pilota sulla leva del freno dalla partenza alla bandiera a scacchi si sfiorano appena i 6,4 quintali, il valore più basso dell’intero campionato. Ciò unito alla vicinanza con le gelide acque dell’Oceano Pacifico può far insorgere problemi ai freni in carbonio, che rischiano di non raggiungere la temperatura minima di esercizio. Delle 7 frenate di Phillip Island nessuna è considerata altamente impegnativa per i freni, 2 sono di media difficoltà e le altre 5 sono leggere. Con i suoi 282 metri di spazio di frenata, la prima curva dopo il traguardo è la più dura per l’impianto frenante: le MotoGP passano da 344 km/h a 181 km/h in 4,1 secondi durante i quali i piloti esercitano un carico sulla leva di 4,3 kg e subiscono una decelerazione di 1,5 g.
Cliccate qui per conoscere gli orari del fine settimana australiano.
Ecco il calendario 2022 della top class e la classifica del campionato.
Dopo un fine settimana "libero", piloti e team sono Phillip Island per l’ultima doppietta della stagione. Il diciottesimo Gran Premio stagionale si terrà in Australia, una pista che non preoccupa i freni. A spiegarlo sono gli ingegneri di Brembo, che in una scala da 1 a 6 hanno assegnato al tracciato australiano un indice di difficoltà di 1.
Nessuna frenata altamente impegnativa
In 7 delle 12 curve della pista australiana i piloti utilizzano i freni, incluse 3 delle prime 4 dopo la partenza. Nel corso di un giro intero l’impianto frenante è in funzione per 22 secondi, equivalenti al 25 per cento della durata della gara. Merito anche della frenata alla lentissima curva 4, affrontata a meno di 70 km/h, che richiede 4,6 secondi e un carico sulla leva di 4,7 kg per perdere 156 km/h.
Sommando tutte le forze esercitate da un pilota sulla leva del freno dalla partenza alla bandiera a scacchi si sfiorano appena i 6,4 quintali, il valore più basso dell’intero campionato. Ciò unito alla vicinanza con le gelide acque dell’Oceano Pacifico può far insorgere problemi ai freni in carbonio, che rischiano di non raggiungere la temperatura minima di esercizio. Delle 7 frenate di Phillip Island nessuna è considerata altamente impegnativa per i freni, 2 sono di media difficoltà e le altre 5 sono leggere. Con i suoi 282 metri di spazio di frenata, la prima curva dopo il traguardo è la più dura per l’impianto frenante: le MotoGP passano da 344 km/h a 181 km/h in 4,1 secondi durante i quali i piloti esercitano un carico sulla leva di 4,3 kg e subiscono una decelerazione di 1,5 g.
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