MotoGP 2021, Gresini Racing dona tre simulatori all’Azienda Usl di Bologna
MotoGP news – La squadra che porta il nome di Fausto Gresini ha donato tre simulatori all’Azienda USL di Bologna, comprati grazie alle donazioni che sono state fatte da tifosi e appassionati dopo la morte di Fausto. A consegnarli la famiglia dell’ex pilota, la vedova Nadia Padovani e i quattro figli
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ll momento è arrivato
Mercoledì 30 giugno l’Azienda Usl di Bologna ha ricevuto grazie alla Gresini Racing tre nuovi simulatori che arricchiscono ulteriormente il patrimonio tecnologico del Centro di Formazione del Dipartimento di Emergenza dell’Azienda USL di Bologna. La donazione è avvenuta con l’intera famiglia di Fausto Gresini presente nella sede dell’azienda di Faenza insieme al Presidente della Regione Stefano Bonaccini e ai tanti fan del MotoGP che hanno potuto conoscere “in diretta” l’utilizzo di HAL per high Fidelity, HAL airway torso skill, e SiMMan ALS per corsi di Advanced Life Support. Si tratta di tre manichini simulatori, dotati di specifici accessori tecnologicamente avanzati che consentono di ricreare in sicurezza molteplici scenari clinici e, così, addestrare il personale medico-infermieristico come se si trovasse su un paziente critico reale.
In collegamento dall’Ospedale Maggiore durante l’evento, nato per ringraziare ciascun donatore che ha voluto partecipare a questa opera iniziata subito dopo la morte di Fausto, sono intervenuti l’Assessore alle Politiche per la Salute Raffaele Donini, il Direttore generale dell’Azienda USL di Bologna Paolo Bordon, ed alcuni professionisti dell’equipe del Dipartimento di Emergenza, diretto da Giovanni Gordini.
Il ringraziamento di Nadia
Nadia Padovani, la vedova di Fausto che ora lo sostituisce in tutto e per tutto nell’azienda, ha dichiarato: “Vorrei ringraziare di cuore tutto il personale sanitario dell’Unità Operativa di Terapia Intensiva dell'Ospedale Maggiore Carlo Alberto Pizzardi di Bologna ed in particolare il primario dottor Nicola Cilloni per la sua grande professionalità, umanità, continua presenza e costante supporto morale che ha dato a mio marito Fausto e a noi famigliari durante tutto il lungo periodo di ricovero nella struttura per complicanze da covid. Purtroppo, il decorso della malattia non è andato come tutti speravamo. Fausto durante il ricovero aveva espresso l'intenzione di fare una donazione al reparto per supportare il personale sanitario… Io e i miei figli abbiamo ritenuto importante portare avanti il suo volere e ci siamo subiti attivati per creare un conto corrente dove far pervenire le donazioni a favore dell'ospedale ed in memoria del nostro amato Fausto, che tanto ha dato a tutti noi e al mondo del Motorsport. Quindi vorrei ringraziare tutte le persone che hanno contribuito a rendere possibile la realizzazione di una sala di formazione in simulazione all'interno dell'Ospedale Maggiore perché con le loro donazioni abbiamo potuto acquistare dei manichini computerizzati e dei corsi per formare ed addestrare costantemente il personale sanitario a manovre in emergenza-urgenza su paziente. La sala simulazione è stata intitolata a Fausto Gresini: tutti noi ne siamo molto orgogliosi ed onorati, come penso tutti coloro che hanno reso possibile la realizzazione di questo spazio altamente specializzato. Questo ringraziamento non è solo mio, ma di tutti i miei figli Lorenzo, Luca, Alice e Agnese”.
"Fausto ci ha insegnato molto di più di tutti i nostri sforzi"
Nicola Cilloni, responsabile della terapia intensiva Covid dell’ospedale Maggiore, ha raccontato: “Non sempre tutto il possibile è abbastanza per salvare la vita di un paziente. Quando iniziai a frequentare le corsie dell’ospedale, da giovane medico, pensavo che il mio lavoro sarebbe stato salvare vite umane. Con il passare degli anni ho compreso che l’obiettivo principale doveva essere curare: ascoltare, piangere, scherzare, vivere anche gli ultimi attimi di lotta per la vita accanto ai miei pazienti. Questo è ciò che io e tutta l’equipe medico-infermieristica che rappresento, abbiamo provato a fare stando accanto a Fausto. Lui, però - che per me non era solo un paziente ma anche un amico con cui da anni condividevo la passione per la MotoGP - ci ha insegnato molto di più di tutti i nostri sforzi. Lui ci ha insegnato a ricordare che al di là del dolore, al di là della sofferenza c’era la sua squadra: la sua famiglia, i suoi dipendenti, i suoi piloti…Lui, fino all’ultimo respiro, chiedeva di loro. Ci raccontava di loro. Sapere che proprio loro abbiano voluto lasciarci un segno tangibile del suo bene su questa terra ci aiuta nel provare a superare l’insuccesso della medicina su Fausto, così come su tutti i pazienti che non siamo riusciti a salvare durante questa pandemia. Il volano della solidarietà messa in moto da Fausto e dalla sua famiglia è una vera medicina per le ferite inflitte dal Covid su noi professionisti sanitari. Il nostro grazie non sarà mai abbastanza all’altezza del vostro gesto di cura”.
Mercoledì 30 giugno l’Azienda Usl di Bologna ha ricevuto grazie alla Gresini Racing tre nuovi simulatori che arricchiscono ulteriormente il patrimonio tecnologico del Centro di Formazione del Dipartimento di Emergenza dell’Azienda USL di Bologna. La donazione è avvenuta con l’intera famiglia di Fausto Gresini presente nella sede dell’azienda di Faenza insieme al Presidente della Regione Stefano Bonaccini e ai tanti fan del MotoGP che hanno potuto conoscere “in diretta” l’utilizzo di HAL per high Fidelity, HAL airway torso skill, e SiMMan ALS per corsi di Advanced Life Support. Si tratta di tre manichini simulatori, dotati di specifici accessori tecnologicamente avanzati che consentono di ricreare in sicurezza molteplici scenari clinici e, così, addestrare il personale medico-infermieristico come se si trovasse su un paziente critico reale.
In collegamento dall’Ospedale Maggiore durante l’evento, nato per ringraziare ciascun donatore che ha voluto partecipare a questa opera iniziata subito dopo la morte di Fausto, sono intervenuti l’Assessore alle Politiche per la Salute Raffaele Donini, il Direttore generale dell’Azienda USL di Bologna Paolo Bordon, ed alcuni professionisti dell’equipe del Dipartimento di Emergenza, diretto da Giovanni Gordini.
Il ringraziamento di Nadia
Nadia Padovani, la vedova di Fausto che ora lo sostituisce in tutto e per tutto nell’azienda, ha dichiarato: “Vorrei ringraziare di cuore tutto il personale sanitario dell’Unità Operativa di Terapia Intensiva dell'Ospedale Maggiore Carlo Alberto Pizzardi di Bologna ed in particolare il primario dottor Nicola Cilloni per la sua grande professionalità, umanità, continua presenza e costante supporto morale che ha dato a mio marito Fausto e a noi famigliari durante tutto il lungo periodo di ricovero nella struttura per complicanze da covid. Purtroppo, il decorso della malattia non è andato come tutti speravamo. Fausto durante il ricovero aveva espresso l'intenzione di fare una donazione al reparto per supportare il personale sanitario… Io e i miei figli abbiamo ritenuto importante portare avanti il suo volere e ci siamo subiti attivati per creare un conto corrente dove far pervenire le donazioni a favore dell'ospedale ed in memoria del nostro amato Fausto, che tanto ha dato a tutti noi e al mondo del Motorsport. Quindi vorrei ringraziare tutte le persone che hanno contribuito a rendere possibile la realizzazione di una sala di formazione in simulazione all'interno dell'Ospedale Maggiore perché con le loro donazioni abbiamo potuto acquistare dei manichini computerizzati e dei corsi per formare ed addestrare costantemente il personale sanitario a manovre in emergenza-urgenza su paziente. La sala simulazione è stata intitolata a Fausto Gresini: tutti noi ne siamo molto orgogliosi ed onorati, come penso tutti coloro che hanno reso possibile la realizzazione di questo spazio altamente specializzato. Questo ringraziamento non è solo mio, ma di tutti i miei figli Lorenzo, Luca, Alice e Agnese”.
"Fausto ci ha insegnato molto di più di tutti i nostri sforzi"
Nicola Cilloni, responsabile della terapia intensiva Covid dell’ospedale Maggiore, ha raccontato: “Non sempre tutto il possibile è abbastanza per salvare la vita di un paziente. Quando iniziai a frequentare le corsie dell’ospedale, da giovane medico, pensavo che il mio lavoro sarebbe stato salvare vite umane. Con il passare degli anni ho compreso che l’obiettivo principale doveva essere curare: ascoltare, piangere, scherzare, vivere anche gli ultimi attimi di lotta per la vita accanto ai miei pazienti. Questo è ciò che io e tutta l’equipe medico-infermieristica che rappresento, abbiamo provato a fare stando accanto a Fausto. Lui, però - che per me non era solo un paziente ma anche un amico con cui da anni condividevo la passione per la MotoGP - ci ha insegnato molto di più di tutti i nostri sforzi. Lui ci ha insegnato a ricordare che al di là del dolore, al di là della sofferenza c’era la sua squadra: la sua famiglia, i suoi dipendenti, i suoi piloti…Lui, fino all’ultimo respiro, chiedeva di loro. Ci raccontava di loro. Sapere che proprio loro abbiano voluto lasciarci un segno tangibile del suo bene su questa terra ci aiuta nel provare a superare l’insuccesso della medicina su Fausto, così come su tutti i pazienti che non siamo riusciti a salvare durante questa pandemia. Il volano della solidarietà messa in moto da Fausto e dalla sua famiglia è una vera medicina per le ferite inflitte dal Covid su noi professionisti sanitari. Il nostro grazie non sarà mai abbastanza all’altezza del vostro gesto di cura”.
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