MotoGP 2020, Joan Mir campione del mondo e di costanza
MotoGP news – Suzuki vent’anni dopo l’ultimo titolo è riuscita a tornare davanti a tutti. Joan Mir, in una stagione in cui tutti i suoi avversari hanno avuto risultati altalenanti, è stato l'unico costantemente al traguardo nella zona alta della classifica, e così, al penultimo appuntamento stagionale, è arrivata la consacrazione
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MotoGP
#M1R è entrato nella storia
Era il 2000 e Kenny Roberts Junior con una "fumante" 2 tempi conquistava l'ultimo titolo iridato della classe regina per Suzuki. Fino a oggi quando, vent’anni dopo, la casa di Hamamatsu è tornata davanti a tutti conquistando il titolo MotoGP con Joan Mir. Classe 1997 il maiorchino aveva subito fatto capire che aveva talento e, grazie ai risultati ottenuti nelle categorie minori, Joan era passato rapidamente alla Red Bull Rookies Cup e al CEV (Campionato spagnolo di velocità), per poi approdare al Mondiale Moto3. Proprio nella classe cadetta aveva mostrato subito di saper fare la differenza, tanto da conquistare alla sua seconda stagione (era 2015) il titolo, vincendo ben dieci gare in una classe solitamente molto combattuta.
L'anno successivo in Moto2 aveva fatto altrettanto bene, adattandosi in fretta alla nuova moto, ottimi risultati che lo hanno portato al debutto in MotoGP con Suzuki nel 2019. Dopo un’annata di apprendistato con la GSX-RR, è arrivato a questo 2020 con una costanza di risultati che gli avversari non sono stati in grado di replicare.
Così Mir è riuscito a fare il regalo più bello per la casa di Hamamatsu, che può festeggiare nei migliore dei modi i suoi 60 anni nel mondo delle corse e i suoi "primi" 100 anni.
Ai microfoni di Sky Sport il neo campione ha dichiarato: “Non ho parole per descrivere quello che provo, è incredibile. Non riesco a piangere o a ridere, quello che ho dentro è un mix di emozioni diversissime. Non ci posso credere, quello che sto vivendo è un sogno che diventa realtà”. Mir è il quarto pilota spagnolo a vincere nella classe regina (dopo Alex Crivillé, Jorge Lorenzo e Marc Marquez) e con questo successo ha interrotto 12 anni consecutivi di successi di Honda e Yamaha.
Guardate il calendario 2020 della top class e la classifica del campionato.
Era il 2000 e Kenny Roberts Junior con una "fumante" 2 tempi conquistava l'ultimo titolo iridato della classe regina per Suzuki. Fino a oggi quando, vent’anni dopo, la casa di Hamamatsu è tornata davanti a tutti conquistando il titolo MotoGP con Joan Mir. Classe 1997 il maiorchino aveva subito fatto capire che aveva talento e, grazie ai risultati ottenuti nelle categorie minori, Joan era passato rapidamente alla Red Bull Rookies Cup e al CEV (Campionato spagnolo di velocità), per poi approdare al Mondiale Moto3. Proprio nella classe cadetta aveva mostrato subito di saper fare la differenza, tanto da conquistare alla sua seconda stagione (era 2015) il titolo, vincendo ben dieci gare in una classe solitamente molto combattuta.
L'anno successivo in Moto2 aveva fatto altrettanto bene, adattandosi in fretta alla nuova moto, ottimi risultati che lo hanno portato al debutto in MotoGP con Suzuki nel 2019. Dopo un’annata di apprendistato con la GSX-RR, è arrivato a questo 2020 con una costanza di risultati che gli avversari non sono stati in grado di replicare.
Così Mir è riuscito a fare il regalo più bello per la casa di Hamamatsu, che può festeggiare nei migliore dei modi i suoi 60 anni nel mondo delle corse e i suoi "primi" 100 anni.
Ai microfoni di Sky Sport il neo campione ha dichiarato: “Non ho parole per descrivere quello che provo, è incredibile. Non riesco a piangere o a ridere, quello che ho dentro è un mix di emozioni diversissime. Non ci posso credere, quello che sto vivendo è un sogno che diventa realtà”. Mir è il quarto pilota spagnolo a vincere nella classe regina (dopo Alex Crivillé, Jorge Lorenzo e Marc Marquez) e con questo successo ha interrotto 12 anni consecutivi di successi di Honda e Yamaha.
Guardate il calendario 2020 della top class e la classifica del campionato.
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