MotoGP 2019, Jerez impegnativo per i freni. Orari TV
MotoGP news – In una classifica da 1 a 5, il circuito di Jerez ha ricevuto un indice di difficoltà pari a 4 per quanto riguarda gli impianti frenanti. Sulla pista andalusa ci sono curve lente, veloci e velocissime e ci sono ben due frenate impegnative per i piloti
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MotoGP
Dettagli
Il tracciato di Jerez, dallo scorso anno intitolato al campione Angel Nieto, ospiterà il quarto appuntamento stagionale e si tratta di un GP piuttosto impegnativo per i freni. La pista è composta da curve lente, veloci e velocissime, per un totale di 13, 8 a destra e 5 a sinistra e in una scala da 1 a 5 si è meritato un indice di difficoltà di 4. Ogni giro i piloti sono chiamati ad usare i freni 10 volte per un totale di 30 secondi.
Delle 10 frenate presenti, 2 sono classificate come impegnative per i freni, 5 di media difficoltà, mentre le restanti 3 hanno un’incidenza leggera sugli impianti frenanti.
La presenza di 2 frenate di modesta entità, nelle quali si perdono meno di 25 km/h, si traduce in una decelerazione media del GP di soli 1,13 g: ad abbassare la media sono proprio gli 0,7 g della curva 4 e gli 0,8 g della curva 10. La staccata più complessa è quella alla sesta curva (Dry Sack): i piloti iniziano a frenare a 293 km/h e concludono l’operazione solo dopo 5,3 secondi in cui percorrono 242 metri. Per scendere a 68 km/h esercitano un carico di 5,4 kg sulla leva del freno e subiscono una decelerazione massima di 1,5 g. Molto difficile anche la frenata alla prima curva (Expo 92): le MotoGP passano da 282 km/h a 86 km/h in 219 metri e 4,6 secondi. In questa frenata sono però più alti il carico sulla leva (5,6 kg), la pressione del liquido freno Brembo HTC 64T (11,9 bar) e la decelerazione è comunque di 1,5 g, superiore di oltre 0,3 g alla decelerazione da 200 a 0 km/h di una Porsche 993 Turbo.
Notevoli anche i 9,4 bar di pressione dell’impianto frenante alla seconda curva. Le MotoGP frenano per 3,3 secondi per impostare la curva a 67 km/h ma la decelerazione è di soli 1,1 g.
Non perdetevi il GP di Spagna, ecco gli orari diretta TV su Sky e in differita su TV8.
Il tracciato di Jerez, dallo scorso anno intitolato al campione Angel Nieto, ospiterà il quarto appuntamento stagionale e si tratta di un GP piuttosto impegnativo per i freni. La pista è composta da curve lente, veloci e velocissime, per un totale di 13, 8 a destra e 5 a sinistra e in una scala da 1 a 5 si è meritato un indice di difficoltà di 4. Ogni giro i piloti sono chiamati ad usare i freni 10 volte per un totale di 30 secondi.
Delle 10 frenate presenti, 2 sono classificate come impegnative per i freni, 5 di media difficoltà, mentre le restanti 3 hanno un’incidenza leggera sugli impianti frenanti.
La presenza di 2 frenate di modesta entità, nelle quali si perdono meno di 25 km/h, si traduce in una decelerazione media del GP di soli 1,13 g: ad abbassare la media sono proprio gli 0,7 g della curva 4 e gli 0,8 g della curva 10. La staccata più complessa è quella alla sesta curva (Dry Sack): i piloti iniziano a frenare a 293 km/h e concludono l’operazione solo dopo 5,3 secondi in cui percorrono 242 metri. Per scendere a 68 km/h esercitano un carico di 5,4 kg sulla leva del freno e subiscono una decelerazione massima di 1,5 g. Molto difficile anche la frenata alla prima curva (Expo 92): le MotoGP passano da 282 km/h a 86 km/h in 219 metri e 4,6 secondi. In questa frenata sono però più alti il carico sulla leva (5,6 kg), la pressione del liquido freno Brembo HTC 64T (11,9 bar) e la decelerazione è comunque di 1,5 g, superiore di oltre 0,3 g alla decelerazione da 200 a 0 km/h di una Porsche 993 Turbo.
Notevoli anche i 9,4 bar di pressione dell’impianto frenante alla seconda curva. Le MotoGP frenano per 3,3 secondi per impostare la curva a 67 km/h ma la decelerazione è di soli 1,1 g.
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Foto e immagini
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