MotoGP 2019 interviste - Cal Crutchlow: “Lorenzo non vincerà con Honda. Ci scommetto!"
MotoGP news – Poco prima del Gran Premio d’Italia, il team LCR ha fatto una visita alla sede di GIVI e abbiamo incontrato Cal Crutchlow. L'inglese non è ancora al 100% della forma fisica dopo l’infortunio dello scorso anno, ma è determinato a tornare a essere veloce al Mugello e ha anche le idee chiare sul futuro di Lorenzo con Honda
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"La vittoria più bella deve ancora arrivare"
Dalla stagione 2015 Cal Crutchlow è un pilota del team LCR e proprio con la squadra guidata da Lucio Cecchinello ha raccolto le tre vittorie in MotoGP: a Brno e in Australia nel 2017, in Argentina nel 2018. Il 2019 è iniziato alla grande con un ottimo terzo posto, in Qatar, nonostante la forma fisica fosse condizionata ancora dall’infortunio rimediato in Australia lo scorso anno, ma successivamente non ha raccolto i risultati sperati. L’inglese è ora pronto per il Gran Premio d’Italia, ma prima ha fatto visita alla sede della GIVI in Italia, a cui il team LCR è legato da una collaborazione ultraventennale. La nostra Serena Zunino ha potuto fare due chiacchiere con lui, ecco cosa le ha raccontato.
Quali sono ad oggi le tue condizioni fisiche, dopo l’incidente avuto in Australia lo scorso anno?
Abbiamo avuto un grande inizio in Qatar con il terzo posto, il miglior risultato finora. Fisicamente sono ad un 80% (dopo la multipla frattura al malleolo e alla tibia, ndr).
A proposito è intervenuto il team manager Lucio Cecchinello, spiegando: “L’infortunio è stato ovviamente trattato in maniera chirurgica, con l’inserimento di viti e placche. Cal ha osservato tutto il periodo di recupero correttamente, facendo tutta la fisioterapia necessaria. Dopo un infortunio del genere il movimento della caviglia ha una limitazione e questo influisce sulla sua sensibilità e sull’utilizzo del freno posteriore. Gli abbiamo dato tutto l’aiuto possibile per facilitarlo alla guida e sta continuando a fare fisioterapia per tornare al suo 100%”.
Qual è il tuo obiettivo per questa stagione?
Adesso è tornare di nuovo a essere veloce. Nelle ultime gare, a Jerez e a Le Mans, non mi sono sentito competitivo, come invece era successo in Qatar, in Argentina e in Texas. Ho bisogno di migliorare e di essere veloce in gara, spero di poterlo fare già al Mugello. Ora il mio obiettivo è di stare nella top 5 o top 6.
Cosa pensi di dover migliorare sulla tua Honda?
Penso che sia una questione di molti piccoli dettagli. Personalmente adesso non ho un grande feeling con la moto, ma sono ok. Sono vicino ai migliori, ma non abbastanza, perdo circa due o tre decimi al giro. Non sono tanti, ma con il mio team voglio tornare a essere forte.
Considerando quello che sta facendo Alvaro Bautista in Superbike hai mai pensato di tornare in Superbike con un buon team?
No. Sto correndo nel campionato di più alto livello possibile, non vorrei scendere di livello, non ne ho bisogno. Ho un buon lavoro in MotoGP, sono in una buona posizione, ma anche se non lo fossi non tornerei. La gente pensa sempre che io un giorno ci tornerò, forse lo pensa perché sono inglese, ma alla fine ho passato più anni in MotoGP che in Superbike. Comunque Bautista sta facendo un ottimo lavoro ed è bello vedere quello che sta facendo.
Sei al quinto anno con il team LCR, qual è il segreto di questo rapporto?
Penso che sia dovuto ad una serie di fattori. Lucio fa un lavoro fantastico, e anche tutto il mio team. Sono rimasto deluso quando lo scorso anno Honda ha voluto tre miei ragazzi, per mandarli da Lorenzo, ero con loro da diverso tempo. Lucio è stato un grande pilota, ho avuto l’opportunità di cambiare, ma non l’ho fatto. Penso che a volte sia più facile cambiare, l’ho fatto in passato, perché pensi sempre che l’erba del vicino sia più verde.
L’anno scorso dicesti che Lorenzo con questa moto non avrebbe mai vinto, e ora il maiorchino sta vivendo un periodo difficile...
Avevo ragione! Sono sicuro di questo. La mia opinione non è sulla persona di Lorenzo. Lui è uno dei migliori nel nostro sport, ma non credo che vincerà con Honda, sono pronto a scommetterci.
Qual è la tua vittoria più bella in MotoGP?
Mi viene subito alla mente quella di Brno, perché è stata la mia prima in MotoGP e anche perché è stata la prima dopo un lungo periodo di tempo che non vincevo. Poi c’è quella in Australia, perché avevo un ottimo feeling con la moto e nessuno era capace di essere veloce quanto me. Spero che la migliore però debba ancora arrivare.
Dalla stagione 2015 Cal Crutchlow è un pilota del team LCR e proprio con la squadra guidata da Lucio Cecchinello ha raccolto le tre vittorie in MotoGP: a Brno e in Australia nel 2017, in Argentina nel 2018. Il 2019 è iniziato alla grande con un ottimo terzo posto, in Qatar, nonostante la forma fisica fosse condizionata ancora dall’infortunio rimediato in Australia lo scorso anno, ma successivamente non ha raccolto i risultati sperati. L’inglese è ora pronto per il Gran Premio d’Italia, ma prima ha fatto visita alla sede della GIVI in Italia, a cui il team LCR è legato da una collaborazione ultraventennale. La nostra Serena Zunino ha potuto fare due chiacchiere con lui, ecco cosa le ha raccontato.
Quali sono ad oggi le tue condizioni fisiche, dopo l’incidente avuto in Australia lo scorso anno?
Abbiamo avuto un grande inizio in Qatar con il terzo posto, il miglior risultato finora. Fisicamente sono ad un 80% (dopo la multipla frattura al malleolo e alla tibia, ndr).
A proposito è intervenuto il team manager Lucio Cecchinello, spiegando: “L’infortunio è stato ovviamente trattato in maniera chirurgica, con l’inserimento di viti e placche. Cal ha osservato tutto il periodo di recupero correttamente, facendo tutta la fisioterapia necessaria. Dopo un infortunio del genere il movimento della caviglia ha una limitazione e questo influisce sulla sua sensibilità e sull’utilizzo del freno posteriore. Gli abbiamo dato tutto l’aiuto possibile per facilitarlo alla guida e sta continuando a fare fisioterapia per tornare al suo 100%”.
Qual è il tuo obiettivo per questa stagione?
Adesso è tornare di nuovo a essere veloce. Nelle ultime gare, a Jerez e a Le Mans, non mi sono sentito competitivo, come invece era successo in Qatar, in Argentina e in Texas. Ho bisogno di migliorare e di essere veloce in gara, spero di poterlo fare già al Mugello. Ora il mio obiettivo è di stare nella top 5 o top 6.
Cosa pensi di dover migliorare sulla tua Honda?
Penso che sia una questione di molti piccoli dettagli. Personalmente adesso non ho un grande feeling con la moto, ma sono ok. Sono vicino ai migliori, ma non abbastanza, perdo circa due o tre decimi al giro. Non sono tanti, ma con il mio team voglio tornare a essere forte.
Considerando quello che sta facendo Alvaro Bautista in Superbike hai mai pensato di tornare in Superbike con un buon team?
No. Sto correndo nel campionato di più alto livello possibile, non vorrei scendere di livello, non ne ho bisogno. Ho un buon lavoro in MotoGP, sono in una buona posizione, ma anche se non lo fossi non tornerei. La gente pensa sempre che io un giorno ci tornerò, forse lo pensa perché sono inglese, ma alla fine ho passato più anni in MotoGP che in Superbike. Comunque Bautista sta facendo un ottimo lavoro ed è bello vedere quello che sta facendo.
Sei al quinto anno con il team LCR, qual è il segreto di questo rapporto?
Penso che sia dovuto ad una serie di fattori. Lucio fa un lavoro fantastico, e anche tutto il mio team. Sono rimasto deluso quando lo scorso anno Honda ha voluto tre miei ragazzi, per mandarli da Lorenzo, ero con loro da diverso tempo. Lucio è stato un grande pilota, ho avuto l’opportunità di cambiare, ma non l’ho fatto. Penso che a volte sia più facile cambiare, l’ho fatto in passato, perché pensi sempre che l’erba del vicino sia più verde.
L’anno scorso dicesti che Lorenzo con questa moto non avrebbe mai vinto, e ora il maiorchino sta vivendo un periodo difficile...
Avevo ragione! Sono sicuro di questo. La mia opinione non è sulla persona di Lorenzo. Lui è uno dei migliori nel nostro sport, ma non credo che vincerà con Honda, sono pronto a scommetterci.
Qual è la tua vittoria più bella in MotoGP?
Mi viene subito alla mente quella di Brno, perché è stata la mia prima in MotoGP e anche perché è stata la prima dopo un lungo periodo di tempo che non vincevo. Poi c’è quella in Australia, perché avevo un ottimo feeling con la moto e nessuno era capace di essere veloce quanto me. Spero che la migliore però debba ancora arrivare.
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