Salta al contenuto principale

MotoGP 2016, i momenti più caldi per Rossi, Marquez e Lorenzo

MotoGP news - L'adattamento alle Michelin e l'introduzione della centralina unica hanno segnato il campionato, che è stato più imprevedibile che mai, anche per i "tre tenori" Marquez, Rossi e Lorenzo. Ripercorriamo le loro stagioni, con le vittorie, le cadute, gli errori e i momenti cruciali che hanno segnato così il loro destino
Il mondiale 2016 è stato uno dei più avvincenti delle ultime dieci stagioni. A spuntarla alla fine è stato Marquez, bravissimo a gestire la stagione con continuità e facendo il meno errori possibili. Dei tre principali pretendenti al trono della vigilia, oltre al Cabroncito i favoriti erano Rossi e Lorenzo, nessuno ha avurto un'annata regolarissima e alcuni episodi hanno condizionato nel bene e nel male la loro stagione. Ecco in sintesi i momenti che hanno indirizzato il mondiale verso Cervera...

Marc Marquez 1° - All'inizio della stagione lo spagnolo sembrava essere quello più in difficoltà, la sua Honda è stata, infatti, quella che nei test prestagionali ha mostrato più problemi ad adattarsi con la centralina unica. In realtà poi, Marquez ha avuto un inizio brillantissimo, ci ha messo tanto del suo guidando sopra i problemi e ha centrato il terzo gradino del podio in Qatar, ha stravinto in Argentina e in America e ha concluso terzo a Jerez. L'unico errore lo ha fatto a Le Mans, dove è caduto, ma dove è riuscito comunque a ripartire terminando tredicesimo e guadagnando tre punti.
Successivamente Marquez è stato bravo ad accontentarsi, a pensare alla classifica iridata senza avere la smania di vincere a tutti i costi. Ha inanellato tre secondi posti di fila (Mugello, Barcellona, Assen) e ha vinto per la settima volta nella sua carriera al Sachsenring. Questa è stata una vittoria incredibile, di strategia e intelligenza, che l'ha portato ad allungare il passo in classifica, mentre i suoi diretti avversari hanno finito ben oltre la top 5. L'altro successo importante per il campionato è stato quello ad Aragon, dove si è imposto sui due rivali Yamaha, ipotecando il titolo che ha vinto nel Gran Premio dopo, in Giappone, complici tra le altre cose le cadute di Rossi e Lorenzo. Con il titolo in tasca, è tornato a essere il Marquez irrazionale di sempre, ma tanto ormai il suo quinto titolo se l'era assicurato. 
Valentino Rossi 2°– La sua stagione è iniziata con il quarto posto del Qatar, il secondo in Argentina e la caduta ad Austin, in Texas. Il Dottore ha successivamente raccolto punti importanti a Jerez, dove è tornato a vincere, restando pienamente in lotta per il titolo. In Francia ha proseguito ottenendo un ottimo secondo posto che faceva presagire una lotta a due serratissima. Purtroppo però, al Mugello la sua stagione si è compromessa inevitabilmente: la rottura della sua Yamaha M1 in gara, infatti, gli fece perdere 25 punti fondamentali per poter continuare a sperare. Si può dire che questo “zero” sia pesato tanto nel suo campionato, nonostante il nove volte campione del mondo si sia riscattato due settimane dopo a Montmelò, Barcellona, con un successo, ma poi la caduta in Olanda e l'ottavo posto ottenuto al Sachsenring, in Germania, l'hanno sempre più allontanato dal primo posto nella classifica iridata.


Jorge Lorenzo 3° - Per il maiorchino la stagione è iniziata nel migliore dei modi, con la vittoria in Qatar,  una pista a lui sempre favorevole, ma ha poi subito una battuta d'arresto in Argentina, dove si è ritirato a causa di una caduta. Poi è seguito un periodo parecchio florido dove Jorge ha terminato in seconda posizione ad Austin e a Jerez e vinto le gare di Le Mans e Mugello. Da questo momento in poi, per Jorge la stagione vira completamente in negativo: prima, al Montmelò, viene centrato da Andrea Iannone ed è quindi costretto a ritirarsi, poi non ha mai trovato il feeling con le Michelin sul bagnato e ha terminato rispettivamente decimo e quindicesimo ad Assen e al Sachsenring, accumulando solo sette punti in due gare.
Il rientro dalla pausa estiva è positivo, con il terzo posto in Austria, sul nuovo tracciato del Red Bull Ring, ma l'incubo della pioggia e il problema con le nuove gomme francesi è tornato più prepotente di prima, allontanandolo, questa volta in maniera più decisa al titolo mondiale: a Brno arriva addirittura fuori dalla zona punti, diciassettesimo, e a Silverstone ottavo. A nulla servono i podi di San Marino (terzo) e Aragon (secondo). L'ultima nota positiva del suo campionato arriva a Valencia, dove nell'ultima gara in sella alla sua Yamaha M1 domina, terminando così il suo cammino con la casa di Iwata con una vittoria. 
Aggiungi un commento