Moto3, Foggia speronato da Binder: "Non è la prima volta"
Moto3 news – Ci aspettava un ultimo giro decisamente avvincente tra Pedro Acosta e Dennis Foggia sul circuito di Portimao, ma questo non è andato in scena perché Darryn Binder ha centrato il romano all’inizio del 21esimo giro, facendolo cadere e tagliandolo definitivamente fuori dal sogno iridato
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MotoGP
L'errore del sudafricano
Pedro Acosta ha vinto la gara di Portimao, andando così anche a vincere il titolo iridato, ma quello che è mancato sul finale è stato l’ultimo giro tra i due rivali Acosta e Dennis Foggia. Il romano è stato protagonista per la maggior parte della gara, davanti a tutti, sfidando anche direttamente lo spagnolo di KTM, ma proprio mentre stava iniziando il penultimo giro il destino ha deciso per lui. Darryn Binder, che arrivava da dietro, l’ha centrato facendolo cadere e per il pilota del team Leopard non ci sono state più opzioni di lottare né per la vittoria né per il campionato. Acosta ha avuto strada libera di andarsi a prendere un risultato comunque meritato e nel team lussemburghese è rimasta l’amarezza.
Il commento della squadra
Attraverso il comunicato, il team racconta: “Ci sentiamo impotenti dopo l'incidente di gara con Darryn Binder. Crediamo che la sua guida irresponsabile all'ultimo giro abbia abbia posto fine alle nostre possibilità. Abbiamo rivisto tutto il filmato ed è strano il modo in cui Darryn si comporta in quel momento, da ogni angolo di prospettiva (vi invitiamo a dargli un'occhiata online). Ogni pilota dovrebbe essere consapevole che una mossa irresponsabile può mettere in pericolo non solo la vita di un pilota, ma anche mettere a repentaglio il duro lavoro e le opzioni di un'intera squadra. Ci chiediamo perché e come sia arrivato così lontano, visto che ieri non era la prima volta che il sudafricano si comportava in modo così particolare. Quel comportamento è imperdonabile. Poteva finire peggio di come ha fatto, per fortuna Dennis Foggia sta bene nonostante l'orribile caduta”. La delusione è stata tanta, sarebbe stato più bello vedere la sfida diretta tra i due pretendenti al titolo, piuttosto che il tutto sia stato deciso da una caduta provocata da un terzo pilota.
La consolazione di Foggia
Foggia ai microfoni di Sky Sport ha dichiarato: “So di esser stato il più forte nella seconda parte di stagione, quindi sono abbastanza contento. Peccato per questa gara. Sapevo di avere un ottimo passo e di poter andare via. Ma come in altre gare anche vincendo magari Acosta faceva secondo o terzo e non mi sarebbe bastato. Quindi ho preferito restare nel gruppo, pensando ‘almeno facciamo un po’ di bagarre’. Binder mi ha preso una prima volta e la seconda non ce l’ho fatta a tenerla. Mi fa specie che lui il prossimo anno farà la MotoGP… Non è la prima volta che capita una cosa così con lui, ma ora mi stavo giocando il Mondiale”.
Nella sua mente era tutto pronto: “Sapevo già dove passare Acosta, perché ero più veloce, ma non glielo avevo fatto vedere. Volevo rendergliela più difficile, ma per ‘forza maggiore’ non ce l’ho fatta. Solo così oggi Acosta poteva vincere, se cadevo. Poi magari mi avrebbe battuto lo stesso, ma avrei fatto l’impossibile fino alla fine. Speravo almeno fosse una KTM che mi aveva preso, e non una Honda come noi”.
Pedro Acosta ha vinto la gara di Portimao, andando così anche a vincere il titolo iridato, ma quello che è mancato sul finale è stato l’ultimo giro tra i due rivali Acosta e Dennis Foggia. Il romano è stato protagonista per la maggior parte della gara, davanti a tutti, sfidando anche direttamente lo spagnolo di KTM, ma proprio mentre stava iniziando il penultimo giro il destino ha deciso per lui. Darryn Binder, che arrivava da dietro, l’ha centrato facendolo cadere e per il pilota del team Leopard non ci sono state più opzioni di lottare né per la vittoria né per il campionato. Acosta ha avuto strada libera di andarsi a prendere un risultato comunque meritato e nel team lussemburghese è rimasta l’amarezza.
Il commento della squadra
Attraverso il comunicato, il team racconta: “Ci sentiamo impotenti dopo l'incidente di gara con Darryn Binder. Crediamo che la sua guida irresponsabile all'ultimo giro abbia abbia posto fine alle nostre possibilità. Abbiamo rivisto tutto il filmato ed è strano il modo in cui Darryn si comporta in quel momento, da ogni angolo di prospettiva (vi invitiamo a dargli un'occhiata online). Ogni pilota dovrebbe essere consapevole che una mossa irresponsabile può mettere in pericolo non solo la vita di un pilota, ma anche mettere a repentaglio il duro lavoro e le opzioni di un'intera squadra. Ci chiediamo perché e come sia arrivato così lontano, visto che ieri non era la prima volta che il sudafricano si comportava in modo così particolare. Quel comportamento è imperdonabile. Poteva finire peggio di come ha fatto, per fortuna Dennis Foggia sta bene nonostante l'orribile caduta”. La delusione è stata tanta, sarebbe stato più bello vedere la sfida diretta tra i due pretendenti al titolo, piuttosto che il tutto sia stato deciso da una caduta provocata da un terzo pilota.
La consolazione di Foggia
Foggia ai microfoni di Sky Sport ha dichiarato: “So di esser stato il più forte nella seconda parte di stagione, quindi sono abbastanza contento. Peccato per questa gara. Sapevo di avere un ottimo passo e di poter andare via. Ma come in altre gare anche vincendo magari Acosta faceva secondo o terzo e non mi sarebbe bastato. Quindi ho preferito restare nel gruppo, pensando ‘almeno facciamo un po’ di bagarre’. Binder mi ha preso una prima volta e la seconda non ce l’ho fatta a tenerla. Mi fa specie che lui il prossimo anno farà la MotoGP… Non è la prima volta che capita una cosa così con lui, ma ora mi stavo giocando il Mondiale”.
Nella sua mente era tutto pronto: “Sapevo già dove passare Acosta, perché ero più veloce, ma non glielo avevo fatto vedere. Volevo rendergliela più difficile, ma per ‘forza maggiore’ non ce l’ho fatta. Solo così oggi Acosta poteva vincere, se cadevo. Poi magari mi avrebbe battuto lo stesso, ma avrei fatto l’impossibile fino alla fine. Speravo almeno fosse una KTM che mi aveva preso, e non una Honda come noi”.
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