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Marc Marquez, il campione che ha dominato gli ultimi 10 anni

La rassegna degli iridati della MotoGP prosegue con il pilota più vincente degli ultimi anni: lo spagnolo ha conquistato tutti i titoli dal 2013 al 2019, con l'unica eccezione del 2015. Poi è arrivato l'infortunio, e ora c'è la sfida più difficile: tornare al successo

La MotoGP ha visto solo 8 campioni alternarsi nelle 21 stagioni in cui ha rappresentato la classe regina del motomondiale. Prima degli ultimi 3 anni i campioni erano stati addirittura solo 5, ultimo dei quali Marc Marquez. Andiamo allora a rivivere la carriera della Formica Atomica ai vertici del motociclismo sportivo.

 

Dalla porta principale

Marquez fa il suo ingresso in MotoGP a soli 20 anni: un record di precocità, accompagnato da un “trattamento di favore”: La federazione internazionale modifica la regola per cui nella stagione da rookie i piloti non possono debuttare in una squadra ufficiale e così Marc può correre con la RC213V del team Repsol. Lo spagnolo dimostra comunque di meritarsela: il fenomeno di Cervera prende la pole position e vince la sua prima gara già al secondo gran premio del 2013, a metà stagione inanella una serie di 4 vittorie consecutive che lo proietta in testa al campionato. Il finale di stagione è rocambolesco: ad Aragon tocca Pedrosa, gli “taglia” inavvertitamente il traction control e lo fa cadere; in Australia prende una bandiera nera, ma nelle due ultime gare mette a bada i bollenti spiriti, gestisce il margine in classifica e vince il titolo per 4 punti su Jorge Lorenzo, mettendo un freno alla sua rimonta.

 

Un lungo dominio

Se il 2013 è l'anno della consacrazione, il 2014 è un dominio totale: 10 vittorie consecutive, Marc mostra una superiorità che nessuno riesce a mettere in discussione. Il 2015 sappiamo invece tutti cosa rappresenta: lo scontro con Valentino Rossi dentro e fuori dalla pista, una battuta d'arresto imprevista nella sua cavalcata trionfale, una debacle mai più riproposta. Il ruolino di marcia di Marquez infatti è impressionante, perché nei campionati successivi cambiano gli avversari ma non il risultato: nel 2016 vince ancora su Rossi; nel 2017, 2018 e 2019 è Andrea Dovizioso con la Ducati a provare a opporsi, ma solo nella prima delle tra stagioni il forlivese arriva davvero a contendere la vittoria. Il duello dura fino a Valencia, atto conclusivo dell'annata, che l'italiano conclude nella ghiaia. Nei due anni successivi Borgo Panigale mette nelle mani di Andrea una ottima Desmosedici, ma il feeling tra Marquez e la sua Honda non è da meno, e lo spagnolo è un autentico schiacciasassi.

 

Il momento più buio

Il 2020 inizia con la sensazione che nulla possa più fermare Marc: l'anno precedente Marquez aveva vinto 12 gare su 19, era arrivato secondo in altre 6 occasioni e aveva collezionato un solo ritiro, tra l'altro per un problema della moto. Ma al gran premio di Spagna, apertura della nuova stagione, esagera: esce una prima volta di pista, rientra e nella furiosa rimonta cade, fratturandosi l'omero destro. Invece di recuperare nei tempi dovuti si opera e ritorna in pista già la settimana dopo. Deve ritirarsi, ma si ostina a forzare un nuovo rientro, ancora una volta cercando di velocizzare oltre modo il recupero. Inizia un calvario di operazioni che dura fino a maggio di quest'anno. Nel mezzo si ripropone anche la diplopia che già lo aveva colpito e lo costringe a mesi di riposo.

 

Il futuro di Marc

Marquez ha corso solo 27 gare negli ultimi 3 anni, e in questa stagione è andato a podio una sola volta, grazie al secondo posto conquistato in Australia. Ora però è completamente recuperato, e se Honda sarà in grado di dargli una moto competitiva, nella stagione 2023 sarà di nuovo in corsa per il bersaglio grosso. Quest'anno Marquez compirà trent'anni tondi, l'età alla quale Rossi ha vinto il suo nono titolo. C'è da scommettere che Marc farà di tutto per eguagliarlo, per raggiungerlo a quota 9. Se gli riuscisse l'impresa, sarebbe davvero da ricordare, e aprirebbe nuovi scenari sulla corsa a diventare il più grande pilota di tutti i tempi.

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