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Joan Mir: né Lorenzo né Marquez, ma un po' Valentino...

Il neo campione del mondo è di Maiorca come Jorge, ma è più estroverso. Di Marquez non ha la velocità sul giro secco né una dote di vittorie da record, ma con Rossi condivide la corporatura e una propensione alle rimonte ricche di sorpassi
Joan Mir è il primo campione del mondo che succede a Marc Marquez, dopo quattro anni ininterrotti di dominio dell'attuale infortunato in casa Honda. Prima del poker di Magic il titolo della MotoGP era stato vinto da Jorge Lorenzo, che a sua volta aveva conquistato la corona dopo altri due anni di trionfi per MM93. Come Porfuera, anche il pilota Suzuki è di Maiorca: pochi i punti di contatto, tantissime le differenze. Il 23enne di Palma ha iniziato a correre proprio alla scuola di Chicho Lorenzo, il papà di Jorge: l'allievo aveva 9 anni, ma il feeling tra i due non è mai sbocciato davvero. Il padre del Martillo è un uomo dal carattere duro, che ha messo in moto il figlio quando era ancora un bambino piccolo e gli ha fatto affrontare lo sport con molta serietà fin dall'inizio. Joan al contrario fino all'innamoramento per le due ruote a motore aveva sempre giocato nel Mediterraneo con le tavole da surf del padre e quando ha approcciato le moto, lo ha fatto con leggerezza e voglia di divertirsi.

Il grande palcoscenico
Dopo qualche vittoria nei campionati delle Baleari, il passaggio alle gare importanti è arrivato nel 2013, con la partecipazione alla Red Bull Rookies Cup. A mettere gli occhi su di lui era stato il team Leopard: Cristian Lundberg ha puntato forte su Joan prima nel CEV e poi nel mondiale Moto3, con una wild card nel gp d'Australia. Campione della categoria nel 2017, Joan ha preso il volo, senza però montarsi la testa: un anno in Moto2 nel team Marc Vds, poi la chiamata di Davide Brivio che ha ripetuto con lui le operazioni Vinales e Rins. Mir lo ha ripagato in pieno.

Obiettivo Marc
Poche le assonanze con un maiorchino introverso come Lorenzo, difficile paragonarlo anche a Marquez, che alle corse che contano è arrivato prima e si è mostrato subito più completo. Joan però ha dichiarato che il desiderio è proprio quello “di un confronto con Marc, il riferimento di tutti, il pilota più forte”. Il neo campione del mondo lo ha detto senza arroganza, con la naturalezza delle proprie parole, senza paura di esporsi a un confronto sicuramente scomodo. Marquez alla sua età di mondiali ne aveva già vinti cinque, ed era un riferimento assoluto, un pilota già maturo. Mir di strada ne deve fare ancora, e forse assomiglia più a Valentino che a MM93.

Un tocco di Rossi
Lasciamo stare la questione poster: anche Joan ha dichiarato di averne uno in camera che raffigura Vale, ma gli illustri precedenti si sprecano a tal proposito. Più che altro, del Dottore, Joan sfoggia altre somiglianze: la corporatura innanzitutto (181cm per 69kg), la propensione a qualifiche non eccelse (nemmeno una pole per lui) ma a rimonte spesso entusiasmanti. Mir è forte nel corpo a corpo come Rossi, e poi ha quell'atteggiamento allegro verso il mondo che li accomuna. Basterà a impensierire Marquez? Per saperlo, non resta che aspettare il 2021.
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