Intervista a Milena Koerner: "Con MV Agusta in Moto2 tanta pressione ed emozioni"
Moto2 news – Dopo 42 anni di assenza MV Agusta tornerà nel Motomondiale, durante la presentazione del team a Milano abbiamo parlato con la team manager Milena Koerner che ci ha raccontato del lavoro svolto finora e delle tante aspettative per il 2019
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"È un’emozione poter far parte di questo progetto così ambizioso"
Il 2019 segna un ritorno storico nel Motomondiale: dopo 42 anni di assenza MV Agusta sarà in griglia di partenza della Moto2 con il Forward Racing Team. La squadra è stata presentata al Garage Italia Milano e la nostra Serena Zunino ha potuto fare due chiacchiere con la team manager Milena Koerner che ha raccontato del duro inverno di lavoro, dei due piloti e della responsabilità di riportare in pista una marchio così importante.
Sta per iniziare una nuova stagione, importante e diversa dalle altre, che sensazioni hai?
Perché diversa dalle altre? (ride) Diciamo che ogni inizio di campionato ha qualcosa di speciale. Quest’anno, con questo progetto "storico", si sentono tanto responsabilità e aspettative. Da parte mia so che quest’inverno abbiamo fatto tutto il possibile e penso che saremo piuttosto preparati. Bisogna sempre considerare che è un progetto giovane e che gli altri costruttori hanno un piccolo vantaggio, perché hanno iniziato un po’ prima. Nonostante questo sono fiduciosa, ma ci serve qualche giorno in pista per conoscere meglio la nostra moto. Anche nei test ufficiali di novembre non siamo stati fortunati con il meteo e abbiamo fatto solo quattro o cinque ore su pista asciutta. Ovviamente questo è poco per capire qualcosa. Vedo i nostri ragazzi belli carichi, allenati e professionali. A entrambi vanno fatti i complimenti, perché penso che si sono preparati molto molto bene quest’inverno. Non vediamo l’ora di andare in Spagna, ho veramente voglia di rivedere la moto in pista.
Come si vive con il marchio MV Agusta sulle carene?
Allo stesso tempo mette pressione ed emozione. È un’emozione poter far parte di questo progetto, dall’altra parte ovviamente hai anche una bella responsabilità. Ci sono tante aspettative, da fuori metti MV sullo stesso livello di KTM, però ricordiamoci che anche KTM ci ha messo un po’ di tempo prima di diventare competitiva come oggi. Mi auguro solo che la gente ci dia un po’ di tempo, un periodo di prova, per trovare il nostro posto nel campionato. Dopo 42 anni un po’ di cose sono cambiate.
Dominique Aegerter e Stefano Manzi sono due piloti molto diversi. Qual è il valore aggiunto dell’uno e dell’altro?
Dominique ha una grande esperienza in Moto2, ha corso con diversi costruttori e in più ha fatto anche la 8 Ore di Suzuka. Ha guidato tante moto diverse e la sua esperienza è molto utile per trovare la giusta direzione di sviluppo.
Stefano è un ottimo pilota che ha tanto da dimostrare. Ognuno ha la sua storia e uno può essere più fortunato o sfortunato di un altro. Mi dispiace per come è stato giudicato fino ad adesso, credo abbia un forte potenziale. Spero tanto che si toglierà delle soddisfazioni quest’anno e che potrà dimostrare di che pasta è fatto.
Qual è l’obiettivo della stagione?
Il mio obiettivo è diverso rispetto a quello che ti direbbe Giovanni (Cuzari, il proprietario, ndr). Io punto a fare un campionato discreto e di finire a punti, sicuramente far vedere una crescita. Non penso di arrivare in Qatar e di vincere, però vorrei vedere un miglioramento continuo. Onestamente, quando abbiamo fatto i test e abbiamo visto che dopo quattro ore avevamo un secondo di distacco dagli avversari, tutto sommato non è tanto male. Se riusciremo ad abbassare quel riferimento e ad entrare in zona punti, vorrà dire che abbiamo fatto un bel lavoro.
Quest’anno ci saranno molti cambiamenti in Moto2, sia dal punto di vista tecnico, sia di format delle qualifiche. Cosa ti aspetti?
Belle gare, con tanti nomi diversi in prima posizione. Ci sarà poco margine di errore, chi riesce fin da subito a trovare la strada giusta secondo me sarà forte. Lavorare con professionalità sarà fondamentale.
Il 2019 segna un ritorno storico nel Motomondiale: dopo 42 anni di assenza MV Agusta sarà in griglia di partenza della Moto2 con il Forward Racing Team. La squadra è stata presentata al Garage Italia Milano e la nostra Serena Zunino ha potuto fare due chiacchiere con la team manager Milena Koerner che ha raccontato del duro inverno di lavoro, dei due piloti e della responsabilità di riportare in pista una marchio così importante.
Sta per iniziare una nuova stagione, importante e diversa dalle altre, che sensazioni hai?
Perché diversa dalle altre? (ride) Diciamo che ogni inizio di campionato ha qualcosa di speciale. Quest’anno, con questo progetto "storico", si sentono tanto responsabilità e aspettative. Da parte mia so che quest’inverno abbiamo fatto tutto il possibile e penso che saremo piuttosto preparati. Bisogna sempre considerare che è un progetto giovane e che gli altri costruttori hanno un piccolo vantaggio, perché hanno iniziato un po’ prima. Nonostante questo sono fiduciosa, ma ci serve qualche giorno in pista per conoscere meglio la nostra moto. Anche nei test ufficiali di novembre non siamo stati fortunati con il meteo e abbiamo fatto solo quattro o cinque ore su pista asciutta. Ovviamente questo è poco per capire qualcosa. Vedo i nostri ragazzi belli carichi, allenati e professionali. A entrambi vanno fatti i complimenti, perché penso che si sono preparati molto molto bene quest’inverno. Non vediamo l’ora di andare in Spagna, ho veramente voglia di rivedere la moto in pista.
Come si vive con il marchio MV Agusta sulle carene?
Allo stesso tempo mette pressione ed emozione. È un’emozione poter far parte di questo progetto, dall’altra parte ovviamente hai anche una bella responsabilità. Ci sono tante aspettative, da fuori metti MV sullo stesso livello di KTM, però ricordiamoci che anche KTM ci ha messo un po’ di tempo prima di diventare competitiva come oggi. Mi auguro solo che la gente ci dia un po’ di tempo, un periodo di prova, per trovare il nostro posto nel campionato. Dopo 42 anni un po’ di cose sono cambiate.
Dominique Aegerter e Stefano Manzi sono due piloti molto diversi. Qual è il valore aggiunto dell’uno e dell’altro?
Dominique ha una grande esperienza in Moto2, ha corso con diversi costruttori e in più ha fatto anche la 8 Ore di Suzuka. Ha guidato tante moto diverse e la sua esperienza è molto utile per trovare la giusta direzione di sviluppo.
Stefano è un ottimo pilota che ha tanto da dimostrare. Ognuno ha la sua storia e uno può essere più fortunato o sfortunato di un altro. Mi dispiace per come è stato giudicato fino ad adesso, credo abbia un forte potenziale. Spero tanto che si toglierà delle soddisfazioni quest’anno e che potrà dimostrare di che pasta è fatto.
Qual è l’obiettivo della stagione?
Il mio obiettivo è diverso rispetto a quello che ti direbbe Giovanni (Cuzari, il proprietario, ndr). Io punto a fare un campionato discreto e di finire a punti, sicuramente far vedere una crescita. Non penso di arrivare in Qatar e di vincere, però vorrei vedere un miglioramento continuo. Onestamente, quando abbiamo fatto i test e abbiamo visto che dopo quattro ore avevamo un secondo di distacco dagli avversari, tutto sommato non è tanto male. Se riusciremo ad abbassare quel riferimento e ad entrare in zona punti, vorrà dire che abbiamo fatto un bel lavoro.
Quest’anno ci saranno molti cambiamenti in Moto2, sia dal punto di vista tecnico, sia di format delle qualifiche. Cosa ti aspetti?
Belle gare, con tanti nomi diversi in prima posizione. Ci sarà poco margine di errore, chi riesce fin da subito a trovare la strada giusta secondo me sarà forte. Lavorare con professionalità sarà fondamentale.
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