Intervista esclusiva, Guido Meda: “Valentino Rossi? Sarebbe bello averlo in cabina di commento"
MotoGP news - I occasione della presentazione della stagione motori di Sky Sport abbiamo potuto fare una chiacchierata con la "voce della MotoGP" Guido Meda che ha commentato i temi più recenti della categoria regina e ci ha raccontato come vivrà questa nuova, particolare, stagione
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Il 2022 è alle porte
Il vice-direttore di Sky Sport e direttore della redazione Motori ha fatto una chiacchierata con la nostra Serena Zunino al termine della presentazione della stagione di Sky Sport, toccando i temi più importanti del campionato che ci aspetta, tra aspettative, sorprese e l'assenza importante del Dottore.
La notizia più fresca è l’arrivo di Livio Suppo in Suzuki, come la commenti?
E' la figura giusta. Un team manager era l’elemento mancante, senza togliere peso e qualità al lavoro svolto da Shinichi Sahara, che ha seguito e mandato avanti lo sviluppo di una moto in maniera eccellente. Probabilmente con due piloti latini e un team prevalentemente latino, era giusto che il vuoto lasciato da Davide Brivio venisse colmato con una figura di spessore con pari caratteristiche e pari latinità. Livio arriva più rilassato del passato, è come se tornasse con un atteggiamento più disinteressato per sé stesso, quindi potrà puntare molto sulla qualità del team. Dovrà lavorare un po’ sui piloti, soprattutto credo su Joan Mir che continua a manifestare istinti a fuggire.
Il mercato piloti, invece, si è aperto con il rinnovo tra Pecco e Ducati.
Continua a esserci quella moda scoppiata qualche anno fa di fare i contratti ancora prima che la stagione cominci, ma in questo caso capisco la Ducati. Ha scommesso su quella fiche dal momento in cui l’aveva fatto arrivare in Pramac, l’ha portato nel team ufficiale, l’ha visto vincere quattro gare, l’ha visto collaborare nello sviluppo della moto. Lasciarselo scappare sarebbe stato un peccato. È giusto che sia il futuro.
Chi pensi possa essere il compagno di squadra? Ci sono tanti pretendenti: Jack Miller, Jorge Martin, Enea Bastianini.
Mi dispiace molto vedere questo Miller già sepolto. È sempre stato in bilico, ha avuto una carriera con stagioni altalenanti, però è un talento incredibile. Mi piacerebbe che ci tappasse la bocca con una raffica di gare pazzesche. Faccio fatica umanamente a vederlo condannato a essere quello che scontatamente dovrà andare via. Tutti puntano su Jorge Martin, che in effetti è stato il più esplosivo e l’anno scorso ha vinto. Però mi manca di scoprire un pezzetto di Enea Bastianini e di Luca Marini. Oggi se dovessi scommettere su un altro italiano che vada a guidare la Ducati nel team ufficiale mi viene da dire Bastianini.
Fabio Quartararo ha puntato i piedi sulla bassa competitività del motore, tu cosa ti aspetti?
Ha fatto il suo dovere. A fronte di una moto che si presenta con un motore che, magari sì un po’ è cresciuto, ma di pari passo sono cresciuti anche gli altri, la Yamaha resta fedele alla filosofia che è meglio avere un motore meno potente ma molto agile. Quartararo però sa cosa vuol dire essere su un rettilineo con un Ducati dietro che poi ti scavalca. Nonostante questo, se guardiamo i dati cronometrici dei test Fabio è stato veloce sul giro secco e sul passo. Questo ci dice che lui continua a essere fenomeno e che questa Yamaha non è proprio un bidone.
Tra i rivali al titolo bisogna mettere anche Marc Marquez. Quanto ti spaventa in ottica iridata?
Se l’abbiamo lasciato cinque mesi fa che poteva vincere e andare sul podio, quest’anno arriverà ancora meglio. Magari avremo un Marquez meno acrobata, più maturo, che tira un po’ indietro quel cuore che un tempo avrebbe buttato al di là dell’ostacolo con il rischio di cadere. Non so quanto questo possa condizionare la sua corsa al titolo, però sarebbe sciocco oggi non pensare che giochi per il mondiale.
Tema Aprilia: perderà le concessioni?
Speriamo di sì e questo vuol dire fare dei podi o addirittura vincere. Con la concorrenza che c’è non penso sarà facilissimo, ma è innegabile che Aprilia abbia fatto un passo in avanti e anche che Maverick Vinales da quando è entrato in Aprilia non ha avuto un momento di intemperanza. Mi diceva proprio Massimo Rivola (l'ad) che lo vede centrato, bilanciato, equilibrato, che si sente bene,e sanno cosa conta questo per Vinales in proporzione al talento che ha.
Chi pensi potrebbe essere la sorpresa del 2022?
Quella più gradita in assoluto sarebbe ritrovare Franco Morbidelli dove sappiamo che può stare. Poi possiamo estendere il campo ad altre tante situazioni: a cosa farà Mir adesso che ha una moto con più motore e con Suppo nel box che lo fa sentire più sereno.
Come si sente Guido Meda alla vigilia di una nuova stagione?
Ora stanco e ho bisogno di un viaggio comodo verso il Qatar e un giorno di ambientamento e di riposo dopo il rush finale del grande lavoro svolto dietro le quinte. Pur essendo però passato un po' di tempo da quando avevo una trentina d’anni mi sento esattamente uguale quando avevo quell’età, con una voglia di mettere la prima dentro, gas a martello e andiamo. Mi manca, è ora di correre.
Sei pronto alla prima stagione senza Valentino Rossi in pista?
Assolutamente sì, più pronto di quello che tanti possono pensare. È vero che ha caratterizzato in maniera profonda questi miei 21 anni di carriera da telecronista. Ci ha dato tantissimo. Di sicuro comporta una nostalgia il fatto che si è tolto quel tassello, ma in qualche modo è ampiamente metabolizzato. Le gare senza l’aspettativa di vedere Valentino sul podio le abbiamo già vissute, per cui è tutto più naturale. In questo momento mi stimola vedere su Sky le gare che farà nel GT per vedere se sarà competitivo, e poi magari di averlo in cabina di commento in qualche occasione. Sarà sicuramente un valore aggiunto pazzesco.
Il vice-direttore di Sky Sport e direttore della redazione Motori ha fatto una chiacchierata con la nostra Serena Zunino al termine della presentazione della stagione di Sky Sport, toccando i temi più importanti del campionato che ci aspetta, tra aspettative, sorprese e l'assenza importante del Dottore.
La notizia più fresca è l’arrivo di Livio Suppo in Suzuki, come la commenti?
E' la figura giusta. Un team manager era l’elemento mancante, senza togliere peso e qualità al lavoro svolto da Shinichi Sahara, che ha seguito e mandato avanti lo sviluppo di una moto in maniera eccellente. Probabilmente con due piloti latini e un team prevalentemente latino, era giusto che il vuoto lasciato da Davide Brivio venisse colmato con una figura di spessore con pari caratteristiche e pari latinità. Livio arriva più rilassato del passato, è come se tornasse con un atteggiamento più disinteressato per sé stesso, quindi potrà puntare molto sulla qualità del team. Dovrà lavorare un po’ sui piloti, soprattutto credo su Joan Mir che continua a manifestare istinti a fuggire.
Il mercato piloti, invece, si è aperto con il rinnovo tra Pecco e Ducati.
Continua a esserci quella moda scoppiata qualche anno fa di fare i contratti ancora prima che la stagione cominci, ma in questo caso capisco la Ducati. Ha scommesso su quella fiche dal momento in cui l’aveva fatto arrivare in Pramac, l’ha portato nel team ufficiale, l’ha visto vincere quattro gare, l’ha visto collaborare nello sviluppo della moto. Lasciarselo scappare sarebbe stato un peccato. È giusto che sia il futuro.
Chi pensi possa essere il compagno di squadra? Ci sono tanti pretendenti: Jack Miller, Jorge Martin, Enea Bastianini.
Mi dispiace molto vedere questo Miller già sepolto. È sempre stato in bilico, ha avuto una carriera con stagioni altalenanti, però è un talento incredibile. Mi piacerebbe che ci tappasse la bocca con una raffica di gare pazzesche. Faccio fatica umanamente a vederlo condannato a essere quello che scontatamente dovrà andare via. Tutti puntano su Jorge Martin, che in effetti è stato il più esplosivo e l’anno scorso ha vinto. Però mi manca di scoprire un pezzetto di Enea Bastianini e di Luca Marini. Oggi se dovessi scommettere su un altro italiano che vada a guidare la Ducati nel team ufficiale mi viene da dire Bastianini.
Fabio Quartararo ha puntato i piedi sulla bassa competitività del motore, tu cosa ti aspetti?
Ha fatto il suo dovere. A fronte di una moto che si presenta con un motore che, magari sì un po’ è cresciuto, ma di pari passo sono cresciuti anche gli altri, la Yamaha resta fedele alla filosofia che è meglio avere un motore meno potente ma molto agile. Quartararo però sa cosa vuol dire essere su un rettilineo con un Ducati dietro che poi ti scavalca. Nonostante questo, se guardiamo i dati cronometrici dei test Fabio è stato veloce sul giro secco e sul passo. Questo ci dice che lui continua a essere fenomeno e che questa Yamaha non è proprio un bidone.
Tra i rivali al titolo bisogna mettere anche Marc Marquez. Quanto ti spaventa in ottica iridata?
Se l’abbiamo lasciato cinque mesi fa che poteva vincere e andare sul podio, quest’anno arriverà ancora meglio. Magari avremo un Marquez meno acrobata, più maturo, che tira un po’ indietro quel cuore che un tempo avrebbe buttato al di là dell’ostacolo con il rischio di cadere. Non so quanto questo possa condizionare la sua corsa al titolo, però sarebbe sciocco oggi non pensare che giochi per il mondiale.
Tema Aprilia: perderà le concessioni?
Speriamo di sì e questo vuol dire fare dei podi o addirittura vincere. Con la concorrenza che c’è non penso sarà facilissimo, ma è innegabile che Aprilia abbia fatto un passo in avanti e anche che Maverick Vinales da quando è entrato in Aprilia non ha avuto un momento di intemperanza. Mi diceva proprio Massimo Rivola (l'ad) che lo vede centrato, bilanciato, equilibrato, che si sente bene,e sanno cosa conta questo per Vinales in proporzione al talento che ha.
Chi pensi potrebbe essere la sorpresa del 2022?
Quella più gradita in assoluto sarebbe ritrovare Franco Morbidelli dove sappiamo che può stare. Poi possiamo estendere il campo ad altre tante situazioni: a cosa farà Mir adesso che ha una moto con più motore e con Suppo nel box che lo fa sentire più sereno.
Come si sente Guido Meda alla vigilia di una nuova stagione?
Ora stanco e ho bisogno di un viaggio comodo verso il Qatar e un giorno di ambientamento e di riposo dopo il rush finale del grande lavoro svolto dietro le quinte. Pur essendo però passato un po' di tempo da quando avevo una trentina d’anni mi sento esattamente uguale quando avevo quell’età, con una voglia di mettere la prima dentro, gas a martello e andiamo. Mi manca, è ora di correre.
Sei pronto alla prima stagione senza Valentino Rossi in pista?
Assolutamente sì, più pronto di quello che tanti possono pensare. È vero che ha caratterizzato in maniera profonda questi miei 21 anni di carriera da telecronista. Ci ha dato tantissimo. Di sicuro comporta una nostalgia il fatto che si è tolto quel tassello, ma in qualche modo è ampiamente metabolizzato. Le gare senza l’aspettativa di vedere Valentino sul podio le abbiamo già vissute, per cui è tutto più naturale. In questo momento mi stimola vedere su Sky le gare che farà nel GT per vedere se sarà competitivo, e poi magari di averlo in cabina di commento in qualche occasione. Sarà sicuramente un valore aggiunto pazzesco.
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