Salta al contenuto principale

Intervista esclusiva a Celestino Vietti: “La MotoGP è un sogno, ma non ho fretta"

Moto2 news - È primo in campionato e dopo la delusione vissuta al Mugello Celestino Vietti punta subito al riscatto. Proprio nella cornice delle colline toscane abbiamo potuto fare una chiacchierata con lui sul presente, sulla squadra Mooney VR46 con cui ha trovato la competitività e sul suo prossimo futuro nella top class...
Tra i favoriti al titolo
Al Gran Premio di Barcellona Celestino Vietti arriva ancora da leader, ma a pari punti con Ai Ogura dopo che al Mugello è stato tradito da un problema meccanico. Mancavano tre giri alla bandiera a scacchi quando la sua Kalex si è fermata e ha dovuto dire addio al podio per cui stava lottando. Il pilota del team Mooney VR46 Racing è pronto a rifarsi sulla pista spagnola e alla nostra Serena Zunino ha raccontato della stagione in corso, dei consigli dati dal mentore Valentino Rossi e della MotoGP.

Come sta andando il 2022?
Bene, abbiamo avuto dei momenti molto belli e semplici, e altri più difficili. Però il bilancio generale è positivo, perché anche quando siamo stati in difficoltà abbiamo reagito abbastanza bene, portando a casa il massimo possibile.

Come sono state le due vittorie?
Belle, soprattutto la prima inaspettata. La seconda è stata forse ancora più bella da un punto di vista di riconferma. Mi hanno dato tanta gioia, consapevolezza e più sicurezza nel sapere che possiamo essere veloci.

Chi sono gli avversari che temi di più e perché?
Finora i più forti sono stati Ogura, Tony Arbolino e Aron Canet. Dall’inizio dell’anno sono sempre davanti. Canet infortunato ha segnato due secondi posti, non molla niente. Ogura e Arbolino hanno segnato le loro prime vittorie. Poi c’è anche Augusto Fernandez che ha vinto in Francia, però forse a inizio anno ha fatto qualche errore di troppo, ma si sapeva che quando fosse riuscito a esprimere la sua velocità sarebbe stato davanti. Ne avrei ancora da dire perché siamo in tanti…

Quindi come vedi la lotta al titolo?
Per ora bene. Siamo veloci e competitivi. Possiamo dare del filo da torcere fino alla fine. Sarà molto importante non farsi ossessionare da questa cosa, ma prendere gara per gara come un obiettivo e cercare di essere il più avanti possibile in ogni GP. poi sicuramente quando saranno le ultime gare, se saremo ancora in questa situazione bisognerà ragionare un po’ di più, però adesso la cosa più importante è divertirsi, godersi il fatto che siamo veloci e lottare con i primi.

Che consigli ti dà Valentino Rossi?
La cosa principale è di restare calmo e cercare di non fare un weekend come Le Mans dove ho faticato così tanto nelle prove. Mi dice che la velocità ce l’ho, devo migliorare la qualifica perché quando si parte davanti è tutto più semplice. E ha ragione.

Cosa fai per arrivare preparato alle gare?
Ci alleniamo molto a casa e mi dà una mano guardare i dati e i video dell’anno precedente, studiare com’è andato il weekend dei piloti che sono stati veloci, cercare di capire come hanno impostato un po’ il lavoro. Studiare anche quei due o tre punti dove so posso fare fatica, per arrivare più preparato in pista nelle fp1. Poi è molto importante arrivare mentalmente tranquillo, fa la differenza.

Come descrivi la Kalex?
(sorride) E' una moto che all’inizio è stata difficile da capire, soprattutto il feeling con il davanti e capire dove fosse il limite. La cosa che mi ha stupito di più è che quando si capiscono quelle due o tre cose e senza fare grandi cambiamenti, giusto qualche aggiustamento di guida, diventa una moto “facile”, che permette di fare tanto e che dà una fiducia importante. Quando ce l’hai senti di poter fare tutto e da una gara all’altra ti può cambiare tanto.

Qual è il punto forte del team?
Lavoriamo tutti insieme e se c’è bisogno di una mano ci si aiuta. Siamo in due piloti ma la squadra è unica e questo aiuta in un fine settimana dove magari si è in difficoltà. Poi siamo tutti molto coesi, andiamo d’accordo e c’è un bel clima. Arrivare alle gare ed essere sereni, essere contenti di arrivare al box è una cosa in più che in pista inconsciamente ritrovi. Sono due elementi a cui magari non si dà tanta importanza, ma che invece sono importanti. La serenità ti dà tanto.

Con che spirito affronti quest’anno?
Sono partito un po’ più teso, perché molti mi dicevano che dovevo fare bene. Ho sempre detto che dovevo ancora arrivare alla prima vittoria, al primo podio, e quindi prenderla con calma. Proprio questa tranquillità penso ci abbia permesso di lavorare bene nei test e alle prime tre gare sono arrivati grandi risultati. L’approccio iniziale è stato non farmi prendere dall’ansia che tutto l’intorno mi metteva e ora ci stiamo divertendo al massimo, perché essere davanti e competere con i primi quasi tutte le gare fa piacere. Per una squadra è la cosa più bella che c’è, poi quello che verrà lo scopriremo dopo.

Gira il tuo nome in MotoGP, che effetto ti fa?
Bello, è il sogno di tutti i piloti. La cosa a cui penso di più è l’anno in corso, alla Moto2 e a essere tranquillo qui. Sono voci e la cosa importante è fare bene qua, se così sarà quello sarà una conseguenza. Non voglio neanche fare tutto di fretta e prendere troppo presto una decisione di cui potrei pentirmi.

Lo vedi possibile nel 2023?
Sarebbe una cosa bella, ma solo se riuscissi a fare bene in Moto2. Nel 2020 ho forse preso la scelta con troppa fretta e a fine anno non è arrivato quello che speravamo. È stato comunque un finale difficile il 2020 e un inizio difficile il 2021 in Moto2 e quindi è stato un periodo un po’ tosto. Mi piacerebbe andare via dalla Moto2 con una bella soddisfazione e con una serenità importante per affrontare il primo anno in MotoGP con più spensieratezza.

Ecco il calendario 2022 del Mondiale.

Cliccate qui
per sapere gli orari diretta TV del GP di Barcellona.
Aggiungi un commento