Valentino Rossi: un campione con i rally nel dna
Nel corso della sua carriera Rossi ha sporadicamente corso anche con le autovetture, privilegiando i rally, una passione ereditata dal padre. Oltre alle vittorie nel Monza Rally Show, Valentino ha in curriculum anche tre partecipazioni al mondiale WRC

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Valentino Rossi ha sempre amato anche le quattro ruote e d'altronde papà Graziano in principio aveva provato a indirizzarlo verso qualcosa di meno pericoloso rispetto alle moto. La passione dei rally in particolare accomuna ancora oggi padre e figlio, con il Dottore che è noto per le sette vittorie al Rally di Monza.
Non solo show
Ma Valentino non ha partecipato solo a quella particolarissima gara che fa dello show il suo ingrediente principale: nella sua carriera ha preso parte anche a rally con validità mondiale, senza sfigurare affatto rispetto ai professionisti. La prima esperienza è nel 2002, quando decide di provare l’esperienza del WRC ancora fresco del quarto titolo mondiale appena conquistato. La gara è una delle più difficili in assoluto: il RAC che si disputa sulle fangose strade britanniche. Come co-pilota Rossi può contare sui servigi del grande Carlo Cassina, che già era stato al fianco di papà Graziano negli anni '80 (con una vittoria al Città di Mantova nel 1985 su Lancia 037).
Il primo assaggio non è dei migliori: la Peugeot 206 WRC della Grifone Corse con il numero 46 sulla portiera esce di scena già alla SS2, su una sinistra lenta fangosa. Nessun danno alla vettura finita in un fossato, ma nessuno nei paraggi per aiutare a riportare la macchina in strada.
Nel 2006 Rossi si ripresenta sul podio di partenza del WRC, questa volta in Nuova Zelanda su una Subaru Impreza, chiudendo undicesimo assoluto a 20' da Marcus Gronholm, vincitore della gara. Non male, così come l'ultima apparizione nel circuito mondiale, nel 2008: di nuovo in Galles per sistemare il proprio conto in sospeso con i fossati d'Oltremanica. L'auto è una Ford Focus RS WRC e Valentino completa la gara come dodicesimo assoluto a 13 minuti da Sebastien Loeb.
Nel futuro solo pista?
Rossi non ha perso la passione per le auto, ma ormai sembra avere lasciato i rally per le GT. Negli ultimi anni non si è più presentato al via del Monza Rally Show, e invece si è dato alle gare di durata con le Ferrari del Kessel Racing, andando anche a podio nella 12 ore del Golfo, in compagnia dell'amico Uccio e del fratello Luca Marini. Il futuro sembra portare verso la 24 ore di Le Mans, una gara mitica che Valentino non ha nascosto di trovare particolarmente affascinante.
Non solo show
Ma Valentino non ha partecipato solo a quella particolarissima gara che fa dello show il suo ingrediente principale: nella sua carriera ha preso parte anche a rally con validità mondiale, senza sfigurare affatto rispetto ai professionisti. La prima esperienza è nel 2002, quando decide di provare l’esperienza del WRC ancora fresco del quarto titolo mondiale appena conquistato. La gara è una delle più difficili in assoluto: il RAC che si disputa sulle fangose strade britanniche. Come co-pilota Rossi può contare sui servigi del grande Carlo Cassina, che già era stato al fianco di papà Graziano negli anni '80 (con una vittoria al Città di Mantova nel 1985 su Lancia 037).
Il primo assaggio non è dei migliori: la Peugeot 206 WRC della Grifone Corse con il numero 46 sulla portiera esce di scena già alla SS2, su una sinistra lenta fangosa. Nessun danno alla vettura finita in un fossato, ma nessuno nei paraggi per aiutare a riportare la macchina in strada.
Nel 2006 Rossi si ripresenta sul podio di partenza del WRC, questa volta in Nuova Zelanda su una Subaru Impreza, chiudendo undicesimo assoluto a 20' da Marcus Gronholm, vincitore della gara. Non male, così come l'ultima apparizione nel circuito mondiale, nel 2008: di nuovo in Galles per sistemare il proprio conto in sospeso con i fossati d'Oltremanica. L'auto è una Ford Focus RS WRC e Valentino completa la gara come dodicesimo assoluto a 13 minuti da Sebastien Loeb.
Nel futuro solo pista?
Rossi non ha perso la passione per le auto, ma ormai sembra avere lasciato i rally per le GT. Negli ultimi anni non si è più presentato al via del Monza Rally Show, e invece si è dato alle gare di durata con le Ferrari del Kessel Racing, andando anche a podio nella 12 ore del Golfo, in compagnia dell'amico Uccio e del fratello Luca Marini. Il futuro sembra portare verso la 24 ore di Le Mans, una gara mitica che Valentino non ha nascosto di trovare particolarmente affascinante.
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