Vespa PX 125 T5 “Pole Position”: il vespone più cattivo ora si prende la rivincita
Grazie al motore con cilindro a cinque travasi era la Vespa più potente di sempre, ma ebbe poco successo. Oggi invece è ricercatissima dai collezionisti
Vespa PX 125 TE
Alla grande famiglia delle Vespa PX si aggiunse nel 1985 la T5 Pole Position, versione dalla spiccata anima sportiva. Per lanciare il suo nuovo modello la casa di Pontedera organizzò il trofeo Piaggio Pole Position, con cui assegnava una T5 a chi conquistava il miglior tempo in qualifica a ogni GP di F1. Nelson Piquet se ne portò a casa ben nove, firmando poi una linea di accessori per Piaggio.
A sottolineare la grinta di questo Vespone il design sportivo, con la nuova coda che proseguiva la linea della sella, la minigonna anteriore per limitare la cronica tendenza della PX ad alleggerirsi davanti e i tanti dettagli neri.
Un motore 5 travasi
Sotto la scocca, il motore della Vespa T5 segnava un salto evolutivo. Basato su quello della PX 125, aveva il cilindro in lega a canna cromata con cinque travasi (da qui il nome T5), camera di scoppio a cupola con candela centrale e prestazioni impensabili per una Vespa di serie, così come 25 anni prima la mitica GS 150. Grazie all’albero motore rinforzato e al carburatore maggiorato (24 mm rispetto ai 20 della PX), la T5 aveva un comportamento brillante ai bassi regimi, con una progressione energica ed esaltante. Grazie anche al nuovo impianto di scarico raggiungeva 11 CV di potenza a 6.700 giri e 108 km/h di velocità massima.
Guida Sportiva
Oltre al motore anche la ciclistica venne aggiornata: il tamburo anteriore era più potente e meglio dosabile grazie alla camma flottante, mentre le nuove sospensioni garantivano una stabilità eccellente. Sportiva ma sempre comoda la posizione di guida, il manubrio era più arretrato e la nuova conformazione della sella offriva un comfort ottimale.
Sportività estetica: linee aggressive e dettagli innovativi
Il cruscotto aveva il contagiri ed era un'esclusiva della T5
La T5 si distingueva per un’estetica ricca di dettagli unici rispetto alla PX 125. Le novità estetiche più appariscenti erano il parafango anteriore più profilato, il frontale con la griglia nera, il faro rettangolare, il manubrio sormontato dal piccolo cupolino-spoiler e la ricca strumentazione, con tanto di contagiri digitale (per la prima volta su una Vespa). La sella, a due piani sfalsati, combinava comfort e sportività ed era marchiata “T5” sul retro. Infine c'erano il portaoggetti sopra il bauletto nel retroscudo, su cui campeggiava la targhetta “Pole Position”, il tappo della benzina era a baionetta e c'erano anche due ganci portacasco.
Un successo di nicchia
Nonostante le qualità tecniche, la T5 non ebbe un grande successo. Il prezzo (2.750.000 lire) era impegnativo e i ragazzi ormai avevano in mente solo le 125 sportive carenate, contro cui la T5 poteva ben poco.... Risultato: la produzione fu limitata a soli 41.072 esemplari ma oggi la T5 si è presa la sua rivincita, è un modello raro e ricercato, con quotazioni che superano spesso i 5.000 euro per gli esemplari in buone condizioni.
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