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Triumph Speed 400, quanto va forte e quanto consuma (prestazioni reali)

La nuova monocilindrica stradale è proposta a buon prezzo, mette subito a proprio agio il pilota ma è anche capace di prestazioni brillanti

Benvenuti nel mondo Triumph! È di qui che si entra, dalla nuova Speed 400, naked di carattere che è nata come porta d’accesso alla produzione di Hinckley: prezzo a portata di tutte le tasche, dimensioni a misura di chi non è un super specialista e prestazioni brillanti, per una monocilindrica di 398 cm³ che eroga una quarantina di cavalli. Quanti ne bastano comunque per divertirsi, ma senza arrivare a spaventare nessuno. 

Lo potete vedere voi stessi dai dati che abbiamo rilevato con la nostra strumentazione satellitare:

  • Potenza massima:38,8 CV alla ruota
  • Coppia massima: 36,36 Nm

È una potenza che permette di guidarla con la patente A2.Il temperamento è brillante, ha un buon tiro in basso e spinge ai medi.

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La Speed è compatta quel che basta per essere sempre ben gestibile

Velocità massima e accelerazione

Anche i dati di velocità, accelerazione e ripresa sono ottimi per la sua categoria.

  • Velocità massima 148,9 km/h effettivi 
  • Accelerazione 0- 400 metri 14”7
  • Accelerazione 0-1000 m 29”6
  • Accelerazione 0-100 km/h 6”0
  • In sesta marcia da 50 km/h si percorre il chilometro in 29”3

I consumi

I consumi sono contenuti considerati dimensioni e cilindrata

  • In autostrada abbiamo rilevato 19,9 km/l
  • Nell’uso extraurbano 33,5 km/l
  • A 90 km/h 31,8 km/l 
  • A 120 km/h 24,6 km/l

Il serbatoio da 13 litri consente un’autonomia di 319,8 chilometri a 120 km/h e viaggiando a tutto gas se ne percorro 172,9. 

Qui la prova della Speed 400.

Bella e ben fatta

Il tutto in una confezione che dà soddisfazione perché la piccola Speed 400 è davvero bella, richiama l’anima delle versioni di maggiore cilindrata ed ha un livello di finiture adeguato. Linee tondeggianti, look vintage e qualche dettaglio capace di accendere il sospetto che non sia così tranquilla come vorrebbe apparire: l’alettatura dei cilindri è finta perché in realtà il raffreddamento è a liquidò e davanti al motore sbuca il radiatore. Anche lo scarico ha un aspetto peperino e la forcella a steli rovesciati con i foderi color oro sembra una dichiarazione di guerra, sebbene sia priva di regolazioni. Garantisce un’escursione di 140 mm, mentre al posteriore c’è un ammortizzatore regolabile nel precarico molla che consente una corsa ruota di 130 mm.

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La nostra strumentazione satellitare ha confermato che il monocilindrico della Speed è brillante

Stile e soluzioni classiche

Lo spirito classic aleggia dappertutto, dal tradizionalissimo telaio a doppia culla chiusa in tubi d’acciaio alle tre colorazioni disponibili: Carnival Red/Phantom Black, Caspian Blue/Storm Grey e Phantom Black/Storm Grey, o se preferite una più semplici e terminologia italiana potete chiamarli rosso/nero, blu/grigio e nero/grigio.

Le ruote in lega di 17” montano pneumatici stradali Metzeler Sportec M9RR nelle misure 110/70 anteriore e 150/60 posteriore, con rispettivamente un disco freno di 300 mm  Ø e uno di 230 mm Ø.

Dimensioni gestibili con facilità

Le misure, come si diceva, sono accessibili: sella a 790 mm da terra, interasse di 1377 mm e avancorsa di 102 mm, una via di mezzo fra stabilità e agilità. Il cannotto di sterzo è inclinato di 24,6° e il peso è di 170 kg in ordine di marcia.

La dotazione è adeguata al livello della moto: ride-by-wire, controllo di trazione disinseribile, ABS, presa di ricarica smartphone. Il portapacchièe di serie e volendo ci sono anche le manopole riscaldabili, come accessorio; la fanaleria è tutta a LED.

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La linea è classica i dettagli be curati

In sella si sta bene

È una moto che mantiene nei fatti quello che promette a colpo d’occhio. Posizione di guida azzeccata e moderna, con il manubrio alto, largo e vicino al busto che garantisce un buon controllo, la sella a un’altezza più che ragionevole e le gambe che non risultano costrette anche per chi le ha piuttosto lunghe. Peccato che la distanza dal manubrio delle leve di frizione e cambio non sia regolabile, e che quando si poggiano i piedi a terra le pedane siano proprio in corrispondenza della gamba. Piccole cose comunque per una moto che dà soddisfazione. Anzi, è anche più brillante di quello che ci si potrebbe aspettare visto che il limitatore ha la soglia a 9500 giri/minuto, che per un monocilindrico di queste cubatura sono abbastanza. Qualche vibrazione in effetti c’è quando lo si fa girare in alto ma restano a livelli tollerabili, mentre il carattere è piuttosto divertente: un discreto tiro in basso e un bell’allungo, che come abbiamo visto vanno a braccetto con consumi più che ragionevoli. Bene la frizione modulabile e dolce, leggermente duro il cambio in scalata.

Freni e sospensioni ok

La guida è quella che si chiede a una moto facile ma non banale: buone doti di maneggevolezza e un comportamento lineare sia nello stretto che nei cambi di direzione che avvengono con rapidità, mentre nelle curve più veloci resta precisa e rassicurante. All’altezza della situazione anche freni e sospensioni, con il risultato di una moto con cui è piacevole andare a spasso sulle strade tortuose come in città. Per 5495 € cosa chiedere di più? 

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